Sempre sul filo del rasoio. osisaf_glb_sie_daily-2years.png
Ora siamo messi così:
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Il 2012 resta l'anno peggiore (per fortuna), con buone probabilità anche il 2020 continuerà a restare penultimo. Siamo in gara con il 2019 e il 2007.
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Il volume continua ad andare molto male, temo che uno dei prossimi anni possa arrivare al livello del 2012 o anche batterlo.
La mia stazione meteo: https://www.wunderground.com/dashboard/pws/IREGGI57
Visto che ormai mi sono sobbarcato l'onere (chissà che onere...lol) di fare il punto della situazione sull'artico, eccoci finalmente al termine della stagione di fusione: il minimo dovrebbe essere stato raggiunto qualche giorno fa e, anche se in certe stagioni è stato registrato addirittura a inizio ottobre, mi sembra piuttosto improbabile che quest'anno possa accadere.
2012 per fortuna irraggiungibile, 2020 idem, un figlio meglio anche del 2019. Siamo praticamente pari ai minimi del 2007 e del 2023.
n20240922.ic.gif Cattura.PNG
Capitolo volume sempre molto male, vedremo cosa significherà per la stagione invernale
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vi segnalo queste mappe del trend legato al volume da DMI Modelled ice thickness
per settembre confermato il minimo storico
![]()
C'ho la falla nel cervello
2025 -> estremi: -3,1°C (13/1)/37,9°C (26/6)
vento massimo: 58,7 km/h ENE (14/2)
UR minima: 28% (15/8)
A proposito di volume, ho provato a cercare in rete, ma non sono riuscito a trovare stime del volume totale attuale, confrontato con quello, ad esempio, del 1970.
Sull'aumento del livello marini già avvenuto ho trovato dati molto discordanti, più o meno da 2 a 20 cm.
Recentemente sono stato a Chioggia e Pellestrina e ho osservato le fondamenta delle case. Non sono riuscito a trarre valutazioni di nessun tipo.
Personalmete ho percorso il Pian di Neve in Adamello nell'agosto del 1973 e vedendolo in questi ultimi due anni sono sicuro che la perdita in volume sia superiore al 50%.
Poi ho visto foto della Brenva del secolo scorso e noto che quel ghiacciaio oggi non esiste più, ecc.
Allora mi chiedo: possibile che le calotte antartica e groenlandese, principali minacce per le città costiere del globo, si stiano sciogliendo così tanto più lentamente rispetto ai ghiacciai alpini?! Perchè se paragono le due cose, Venezia dovrebbe già essere sott'acqua.
Invece credo che l'altezza dell'acqua alta del 1966, non sia ancora stata superata, oppure quella del 2018 l'ha superata di pochi centimetri (che rispetto alla sparizione del ghiaccio alpino è una cosa da niente) Questo fa un po' dubitare sulle stime apocalittiche che si leggono in giro. L'aumento di livello marino viene ascritto a fusione glaciale per il 60% e per dilatazione termica dei mari per il 40%. E' possibile che venga compensato dalla dilatazione termica della terra?
Sia chiaro che sull'aumento termico da AGW non ho alcun dubbio, ma me ne vengono molti quando leggo previsioni sugli effetti, in particolare su precipitazioni e livello marino.
Sulle precipitazioni ho i miei dati degli ultimi 20 anni: qui da me non sono praticamente cambiate nè di quantità, nè di regime.
I cambiamenti grandi sono due: sparizione delle nevicate e comparsa delle grandinate oltre i 5 cm di diametro, cose certo molto dannose.
Ultima modifica di alnus; 23/10/2024 alle 12:21
domande che effettivamente mi sono posto anche io, manca un qualcosa nel ragionamento.
tutti i record di estensione minima si sono avuti negli ultimi 15 anni ed è lecito pensare, se non logico e certo, che anche il volume ne abbia risentito parecchio (non capisco come potrebbe essere altrimenti). eppure il livello delle acque marine non si è alzato così tanto, anzi.
quel che mi viene da pensare è che ci sia mediamente più vapore acqueo (più caldo, più evaporazione) però questi dovrebbe comunque condensare e scaricare da qualche parte.
mi manca un qualche passaggio a riguardo, ma sono sicuro sia un limite mio, non ho voglia di approfondire
se qualcuno l'avesse già fatto e avesse delle risposte... beh, sarebbero gradite![]()
Si vis pacem, para bellum.
Semplicemente, l’aumento del livello del mare dovuto alla fusione delle calotte non é la principale causa, lo è invece l’espansione termica dovuto all’aumento delle temperature.
Detto ciò, confrontare le calotte antartiche e groenlandesi con quelle alpine è abbastanza fuorviante: quelle antartiche sono costantemente sotto lo zero anche in quest’epoca, quelle groenlandesi lo sono solo in pochi mesi l’anno e nemmeno tutte (episodi di fusione sul Summit sono un paio negli ultimi anni, letteralmente poche ore).
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