Esatto, un conto è l'area e un conto è l'estensione. Ci sono parti di oceano polare che hanno una certa concentrazione di ghiaccio, inferiore al 100% (allorquando area=estensione).
L'area tiene conto di questa percentuale, l'estensione no..ecco perchè ice extent > ice area.
Questo ad esempio è il link del NANSEN dove è ben spiegato:
Daily Updated Time series of Arctic sea ice area and extent derived from SSMI data provided by NANSEN. — Arctic ROOS
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Roberto
Always looking at the sky....
Estensione e Area:
Ovviamente i valori assoluti sono ben diversi, quasi 1mil di km2.
Comunque il 2009 e' sorprendentemente migliore del 2008 nonostante quasi 2 mesi di fortissima e record AO-.
Una piccola digressione sulla lettura del grafico: sarebbe bene non commentare l'andamento di una curva solo nell'immediato intorno del punto che si sta analizzando, ma guardare un po' il trend passato.
In una curva sinusoidale è bene ad esempio discuisire anche dell'ampiezza delle oscillazioni: ad esempio, se dico che il minimo 2009 è di un tot inferiore al minimo 2008 descrivo un comportamento.
Se dico che il minimo 2009, segue un massimo 2009 che è stato il secondo per valore tra le curve analizzate dico anche che il gap MIN-MAX2009 è sicuramente maggiore di quello 2008.
Questo gap è dovuto proprio all'AO-, che si è mangiata comunque parecchio ghiaccio.
In un'analisi annuale sono questi segnali che descrivono cosa sta accadendo a scala decadale: sarebbe illogico attendersi una diminuzione per linee rette con i minimi sequenzialmente uno inferiore all'altro di anno in anno.
Ma il massimo del 2008 e' maggiore di quello del 2009, quindi l'escursione Max-Min e' certamente superiore per il 2008.
Inoltre l'osservazione di "questioni" climatiche va sempre osservata in congiunzione e correlazione con gli aspetti climatici di contorno e non con la pura analisi di trend di un dato.
Chi parla di artico guarda solo i dati dei ghiacci e si scorda dello status climatico generale che sta vedendo una diminuzione netta delle anomalie iniziata prima in quota e che si sta portando anche verso le quote basse e la superficie (anche se la superficie e' direttamente connessa alla qualita'-estensione dei ghiacci).
Quindi le sinusoidi delle espensioni artiche non ci dicono niente se lette da sole.
La "mia" lettura e':
- climate change del 76, inzio debole calo estensione artica (albedo in diminuzione)
- situazione di lieve calo fino al 1997
- climate step del 1998, inizia l'esaltazione artica
- inverni caldissimi in artico nel 2005-2006 -->>> minimo artico del 2007
- diminuzione delle anomalie (gia dal 2003 a 300hpa) in quota e graduale recupero glaciale.
- se il trend di diminuzione anomalie artiche continuera', l'aumento d'albedo diventera' molto importante portando ad un recupero rapido della situazioni ghiacci in artico (importantissima la fase PDO- e la AMO).
Al suolo, ultimi anni, fascie del NH:
Steph, assolutamente d'accordo con quello che dici: mi interessava allargare il discorso quando si esamina un grafico, tu giustamente ti sei allargato oltre il grafico.
Sui picchi 2008-2009, siamo su valori simili.
Probabilmente ci sarà un reinnesco dell'albedo a livelli degli anni Settanta, credo che dovremmo aggiornarci al termini di questa fase di Nigno, però.
Non sono Steph ma Sandro ...
Il futuro non lo conosce nessuno quindi se continuino i cali di anomalia troposferica in artico e di conseguenza pian piano riaumenti l'albedo e' tutto da vedere.
Certamente ci sono due fattori importantissimi per l'Artico che vanno seguiti attentamente:
- la PDO: la fase + tende a creare condizioni di scioglimento, la fase - recupero dei ghiacci .... sembra, e sottolineo sembra, che la fase PDO- possa ritenersi incominciata e lo vedremo proprio durante e dopo questo Nino.
- la AMO: e' la zona dove vanno a sciogliersi i ghiacci (NE di groenlandia) multiannuali e quindi una fase positiva AMO tende a facilitare lo scioglimento dei ghiacci e diminuire l'albedo, il contrario una fase negativa. La AMO "potrebbe" anche essa aver preso la strada della diminuzione dai massimi e se sara' cosi' sara' un fattore importantissimo.
Quindi il futuro dell'Artico dipende da cose che il grafico che mostri non puo' assolutamente dirci !![]()
minchia come sono rinco...
Chiedo perdono, Sandro....
Intanto il fratellone antartico due giorni fa ha superato l'estensione massima dell'anno scorso.
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