
Originariamente Scritto da
elz
l'anomalia artica di nov-dic 2016 è un evento con tempi di ritorno di 50 anni (70N-80N) e 200 anni oltre 80N e questo anche dopo aver tenuto in considerazione il trend al riscaldamento. Più probabilmente il ripetersi di questi eventi è indicativo di un aumento della variabilità nell'artico; secondo un recente lavoro (Woods-Caballero) la frequenza di queste intrusioni di aria mite ed umida dall'atlantico è aumentato considerevolmente nell'ultimo decennio. Questi eventi causano un arretramento del ghiaccio, inizialmente a causa dei venti che spingono la banchisa verso l'interno e in seguito a causa dell'aumento di radiazione
IR dovuta al trasporto di vapore acqueo che impatta in particolare la regione di Barents-Kara per un periodo prolungato; l'arretramento dei ghiacci e la presenza di anomalie positive durante l'autunno rende anche più facile per le intrusioni di aria mite raggiungere l'interno dell'artico.
La causa è probabilmente da ricercarsi negli oceani tropicali ed in particolare anomalie di convezione nella regione indo-ovest pacifico tendono a precedere queste anomalie, molte cose stanno cambiando anche nei tropici in particolare proprio nella regione indo-pacifico dove il gradiente tra oceano indiano e pacifico è aumentato in modo anomalo negli anni 2000, a questo punto non è molto chiaro se il ripetersi di questi eventi rientra all'interno della normale variabilità interna i cui effetti sono amplificati dal nuovo stato artico o se stà emergendo qualcosa di nuovo, in ogni caso questi eventi pur essendo di breve durata hanno un impatto sostanziale su temperature e ghiacci artici durante l'inverno.
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Un analisi dell'anomalia artica e 2 studi recenti su questi eventi:
North Pole, Nov – Dec, 2016 – World Weather Attribution
http://journals.ametsoc.org/doi/full...LI-D-15-0773.1
http://journals.ametsoc.org/doi/10.1...LI-D-15-0074.1
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