
Originariamente Scritto da
ritaRM
Scusami Stellon, io non ho ne dati ne foto, ma buona memoria si. Ricordo che mia madre mi raccontava che 50 anni fa, quando era operaia in un calzificio sulla via Tiburtina, in particolare in zona Settecamini, era una regola: durante la primavera e l'autunno ogni volta che pioveva dovevano svuotare con i secchi lo stabilimento per poter accendere le macchine e spesso era così alta l'acqua che venivano mandate a casa. Certo è che all'epoca non c'erano tutti questi centri abitati lungo l'Aniene, però non vorrei che l'allarmismo fosse un'altra bolla mediatica, forse xchè già è uscita la notizia della richiesta di danni da "calamità naturale" per il comune di Tivoli? A volte ho la sensazione che questi rmiei ricordi, anche se tramandati, di una Roma sparita, mi facciano vedere l'attualità in modo diverso, Saluti

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