Mi sembra un'ottima base di partenza.
Con un po' di collaborazioni potrebbe essere possibile completare eventualmente il quadro, anche rimandendo a una scala micro- o meso-regionale e senza entrare in dettagli troppo locali (a meno di valori eccezionali) altrimenti non se ne esce più. L'area di riferimento centrale del lavoro potrebbe essere quella del Mediterraneo con informazioni e dati di contorno provenienti da altre regioni. Ovviamente vanno reperiti i dati quantitativi e costruiti tutti gli scostamenti dalle medie di riferimento, tempi di ritorno degli eventi descritti ecc. Insomma, tutto ciò che può effettivamente provare e giustificare l'appellativo di evento estremo (ed escludendo quindi ciò che estremo non è ...) e, in ultimo, di una "fase bi-trisettimanale estrema" (forse più lunga?). Una volta valutato attentamente il tutto si dovrebbe poi convergere attorno a una chiave di lettura degli eventi (personalmente, per quel che conta, trovo molto interessante quella proposta da Andrea) o a diverse chiavi o, meglio ancora, a un'integrazione tra le diverse chiavi.
Ne potrebbe venir fuori un articolo molto interessante, magari da pubblicare su qualche rivista scientifica. Se ci sono le forze per farlo ...
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"Talvolta i perdenti hanno insegnato più dei vincenti. Penso di aver dato qualcosa di più e di diverso alla gente"
ZDENEK ZEMAN
Molto interessante. Come sempre..........
Certo per gli amanti della meteo come me, devo ammetterlo, questa estremizzazione può anche piacere, bisognerebbe capire se il nostro pianeta può sopportarla e per quanto tempo.![]()
Progetto fantasioso…
http://golfodigaeta.altervista.org/
Webcam Formia su http://www.meteoliri.it/#!prettyPhoto/10/
Stazione meteo http://www.wunderground.com/weathers...p?ID=ILAZIOFO2
A riguardo degli eventi estremi accaduti in questi giorni propongo di integrare all'elenco stilato anche un altro rilevante episodio seppur più locale:il 24/10 sull'Isola d'Elba forti temporali hanno causato un'alluvione nella parte occidentale;in alcune zone gli accumuli,solamente per quanto riguarda il giorno in questione,hanno raggiunto la cifra di 140 mm!!!
Altra nota,non da integrare però all'elenco,ma solamente a titolo informativo,per quanto riguarda la mia zona,questa lunga ondata di maltempo,da me iniziata il 27/10,ha prodotto la bellezza di 254 mm!!!
Per ritrovare un periodo piovoso simile per la mia zona devo risalire alla prima decade del novembre 1994,data fra l'altro significativa poichè foriera di alluvioni devastanti al nord Italia.
In più bisogna dire che gli eventi superpiovosi di questi giorni sono occorsi dopo un periodo siccitoso dalle mie parti,partendo dal 18/06,che non ha eguali guardando i dati almeno dal 1980 ad oggi!!!
In poche parole due estremi consecutivi ma agli antìpodi!
Trovo molto interessanti le tue parole e condivido nel modo più assoluto tutto quello che hai detto. Certo... quella tabella può essere solo l’inizio di un percorso di indagine e di studio che, per prima cosa, deve partire dall’analisi della qualità del dato e, nello stesso tempo, reperire i dati mancanti. Bisogna, in secondo luogo, affidarsi ai metodi statistici per etichettare in modo corretto tutti gli eventi e magari decidere di raggrupparli in classi e per aree che ne sono state colpite. Per quanto riguarda le chiavi di lettura... qui ci vuole il confronto, non c’è nulla da fare, in modo da prendere spunto da più interventi, vedere quelli che sono i punti di divergenza e di convergenza ma, soprattutto, partire da una base contenttuale comune che tutti... approvino all’unanimità, su cui poi costruire teorie. La rivista scientifica? Perchè no? Ma è meglio andare con i piedi di piombo.
Quanto alla mia disponibilità... beh, la volontà sono sicuro che c’è ma il tempo a disposizione è molto poco. Se vogliamo fare con tutta calma e prendercela molto comoda, per me va bene!
Ma ti riferisci all'Italia ?
Quale sarebbe l'obiettivo ? La classificazione di eventi estremi per riuscire a costruire una mappa spazio-temporale e poterne quindi dare una valutazione generale rispetto agli andamenti e entita' riscontrati ?
Ottima idea ma molto impegnativa e con estrema difficolta' di reperire i dati (parlo del passato + largo).
In un altro forum abbiamo fatto una analisi cercando di dare una risposta a questa domanda:
"sembra che le piogge negli ultimi anni siano distribuite in modo diverso con + entita' del singolo evento e - giorni complessivi. E' vero ?"
Non era vero. Per i campioni esaminati abbiamo potuto valutare le fasi "climatiche" diverse con maggiore o minore piovosita' ma e' risultata semi-costante l'entita' media, il numero di eventi forti medi e il numero di giorni medi di pioggia.
Il numero di giorni con pioggia sopra i 30mm individua non certo eventi estremi ma eventi forti (relativamente alla localita' che e' Roma Tre Fontane), e' un primo dato parziale ma significativo.
ottima iniziativa a livello di ricerca climatologica-statistica
ottima, secondo me, a patto che:
1 non si facciano confronti col passato remoto, perchè i dati non sarebbero confrontabili...
2 non si cerchi per forza una relazione col GW, cioè non partire prevenuti, potrebbe saltar furi una correlazione con ENSO o con i cicli solari o con chissachecosaltro...
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Esatto Sandro, obiettivo centrato in pieno, ma con un unico appunto: se concentrassimo lo studio limitatamente all’Italia, lo studio stesso perderebbe di qualità perchè, su scala globale, guardare solo all’Italia sarebbe come guardare al proprio orticello. Almeno almeno, estendere l’analisi al bacino del Mediterraneo, definito dagli studiosi “Il bacino di prova del clima”, come tra l’altro conferma la frase di dude79:
1) Dipende quale passato remoto. Il confronto va fatto almeno con un trentennio di riferimento, da decidere quale (61-90; 71-00...). Si potrebbe comunque anche fare un tipo di studio che si limiti ad indicare quello che è successo nell’ultimo decennio dando risalto, se ce ne fosse il caso, alla frequenza degli estremi che si sono verificati di recente. Però, in questo caso, sarebbe un studio un po' a sé, senza che ci sia la possibilità di effettuare un confronto. Una volta che dico che i fenomeni estremi, dal 2000 al 2008 sono stati "tot", cosa me ne faccio? Dipende comunque da quale tipo di percorso si vuole intraprendere. Non ci sono problemi: si decide e si fa.
2) Per quanto riguarda la relazione con il GW, questa potrebbe rappresentare solo l’anello di chiusura di una catena, non certo quello iniziale. E’ logico, altrimenti sarebbe un metodo di indagine forzata e quindi pseudo-scientifica. Si DEVE cominciare con: “Supponiamo che il GW non esista...” e da qui partire.
Ottimo! Questa è proprio la domanda di partenza che segue la supposizione iniziale. Come si può intuire, bisogna avere il materiale, valutarlo nel modo più oggettivo possibile secondo i sacri crismi della statistica e poi... si vedrà.
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Ultima modifica di andrea.corigliano; 07/11/2008 alle 11:03
Ok, il Bacino del mediterraneo e un occhio zoomato sull'Italia potrebbe essere un ottimo studio.Almeno almeno, estendere l’analisi al bacino del Mediterraneo, definito dagli studiosi “Il bacino di prova del clima”, come tra l’altro conferma la frase di dude79:
Quote:
Originariamente inviata da dude79![]()
Trovano conferme sul campo i tantissimi studi degli ultimi 7-8 anni, che individuano nel Mediterraneo una delle aree più sensibili, a livello globale, ai cambiamenti climatici.
L'area mediterranea e' certamente molto sensibile alle variazioni configurative e forzanti del clima (esempio fasi NAO, DMI, livello ITCZ ma soprattutto AMO). Sul fatto che lo sia in dipendenza del valore "medio" di anomalia termica ho serissimi dubbi ma uno studio di questo tipo potrebbe anche levarmi o incrementare i miei dubbi.![]()
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