
Originariamente Scritto da
FilTur
Forse sono stato un po' brusco: purtroppo son sempre di fretta, ed ora più di prima!
Ma non offenderti

certo non era un attacco personale.
Se C è un geologo, inutile girarci attorno: lui è l'esperto di certe cose. Del resto, invece, se ne può discutere come se lui fosse un Pinco Pallino qualunque.
Però, permettimi, è molto ma molto più seccante vedere continuamente riproposto (magari rielaborato da altri, ma sostanzialmente identico) il grafico di Mann, continuamente confutato e non più usato da anni nemmeno dall'IPCC (che ormai sta abbandonando i toni millenaristici e comincia lentamente a "ripulirsi" di certe forzature: non è più in sintonia con certe posizioni "estreme" che si continuano a trovare in rete, almeno se continua su questa strada). Il grafico dell'Optimum è un'ipotesi, suffragata o meno ci sarà da discuterne: magari aveva ragione Mann, ma certo non ha usato strumenti "corretti" (cioè, se ragione aveva, era per fortuna più che per correttezza tecnico-scientifica); magari avrà ragione chi sostiene che il Medioevo era più caldo anche globalmente e non solo localmente; un giorno lo scopriremo.
Quanto all'OT nucleare, sarebbe una discussione molto più terra-terra e forse più interessante! Ma come detto ho pochissimo tempo per poterla sviluppare

Dico solo che il nucleare richiede alti costi d'investimento (che includono anche la sicurezza ed il futuro smantellamento, accantonato finanziariamente negli anni d'esercizio), ma presenta poi un costo d'esercizio minore, e soprattutto il più basso costo del combustibile. E' facilmente dimostrato che il costo in centesimi d'Euro per kWh è (dati reali e tecnici, studio della Commissione Europea 1999):
Vento 6.0
Carbone 5.0
Olio combustibile 4.5
Idroelettrico 4.5
Gas naturale 3.5
Fissione 3.5
Le scorie inoltre sono molto minori di quel che si creda: pochissime tonnellate l'anno, dato che quelle realmente pericolose (anche letali) e non riutilizzabili in altra maniera (se non con procedimenti attualmente allo studio) sono solo circa l'1% del combustibile "esaurito". Lo stoccaggio in profondità è assolutamente sicuro per la popolazione in superficie, ovviamente se fatto nei giusti siti.
Gli incidenti sono altamente improbabili, con un doppio incentivo a ciò: strettissime misure di sicurezza; ancora più strette misure per evitare onerose perdite finanziarie (un impianto perde 1milione$ al giorno se chiuso per manutenzione). Inutile dire che l'incidente di Chernobyl: non si sarebbe mai verificato in una centrale occidentale (fuga radioattiva esterna agli edifici di contenimento, inesistenti in quel tipo di centrali sovietiche); oggi sarebbe ancora meno probabile (centrali di III generazione e III+, probabilità della fusione del nocciolo per una catena di eventi calata da 1 incidente ogni 10^5 anni d'esercizio, a 1 su 10^7).
Infine vi sono ragioni strettamente tecniche a favore: densità d'energia estremamente superiore a tutte le altre fonti (grossolanamente con 3kg d'uranio si può produrre la stessa potenza che con 3tonn di carbone o 2 tonn di petrolio); continuità della fonte per ogni giorno dell'anno, ogni ora del giorno (funzionamento ormai assicurato nel 90% dei giorni annuali, il resto dedicato ad ispezioni di sicurezza, manutenzione e ricambio combustibile) mentre ad esempio le fonti rinnovabili sono altamente "instabili" (ed inadatte a sostenere un'intera rete elettrica oltre il 20%); nei prossimi decenni, avremo a che fare con una forte penuria di idrocarburi ed un forte aumento della necessità d'energia, e né il carbone né le fonti rinnovabili (nemmeno assieme, e nemmeno ricoprendo le terre emerse di pannelli solari e pale eoliche, per semplici ragioni di limiti fisici della disponibilità di tali fonti) potranno sostenerne il peso da soli (sperando di riuscire a sostenere i consumi energetici gloabli dopo il 2050).
La IV generazione arriverà sul mercato fra 20-30 anni, è attualmente allo studio; la fusione, se tutto va bene, forse fra 40-50 anni (e non sarà una fonte esente da rischi di sicurezza radioattiva come si pensa); e non certo per oscuri complotti petroliferi, ma per normali ragioni di ricerca e sviluppo (anche per la sicurezza).

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