Risultati da 1 a 3 di 3
  1. #1
    andrea.corigliano
    Ospite

    Predefinito Cerchiamo di capire una situazione così complicata

    La situazione attuale sull’Europa vede la presenza di un campo anticiclonico che sta spostando i suoi massimi dalla Francia verso la Gran Bretagna. Nelle prossime 24 ore tale struttura barica avrÃ* guadagnato latitudini sempre più settentrionali, andando così a contrastare con una figura depressionaria, ricolma di aria polare, che attualmente è stazionaria in prossimitÃ* della Finlandia. Lo spostamento dell’area anticiclonica verso nord determinerÃ* sulla Francia, sul Mediterraneo e sui paesi dell’est, giÃ* dalla prossima notte, un progressivo e costante calo dei geopotenziali a tutte le quote con formazione, tra il 25 ed il 28, di un’ampia saccatura destinata a diventare la culla del nucleo polare attualmente presente sui paesi scandinavi.

    Quanto detto appare ormai una certezza, forse l’unica, mentre è ancora incerto il tragitto che il nucleo gelido avrÃ* intenzione di intraprendere. I vari modelli di calcolo faticano a trovare una soluzione comune e ciò denota, nel modo più assoluto, l’elevato grado di inaffidabilitÃ* che aleggia intorno alle varie linee di tendenza proposte. In generale, a mio giudizio, la difficoltÃ* non dovrebbe essere tanto legata all’evoluzione del nucleo in quanto tale, quanto piuttosto alla sua imprevedibilitÃ*. Stiamo infatti parlando di una robusta sacca di aria gelida che, alla quota di 500 hPa, racchiude isoterme fino a -43 °C la cui prepotenza nel voler affondare verso sud è ben definita dalla fittissima rete di isoipse presente a tutte le quote isobariche della media ed alta troposfera. Banale, a questo punto, intendere che l’intera configurazione denota un elevato gradiente sia barico che termico tale da innescare, appunto, una prepotenza smodata di cui i modelli stessi non riescono ancora a decifrare gli effetti più probabili in campo europeo.

    Per cercare di essere più chiaro, sarebbe come assistere ad un’automobile che, a 150 km/h, viene programmata per andare a sbattere contro un muro e i vari modelli a disposizione devono prevedere l’esatto punto di caduta dei rottami dell’automobile dopo l’urto. Se ognuno di voi avesse un modello, chi se la sentirebbe di prevedere a circa 72 ore dall’urto, il punto esatto di caduta dei rottami? E se l’automobile dovesse sbandare prima di schiantarsi? Arrivati qui è logico pensare, quindi, ad una soluzione caotica. Non vi pare? Se trasportiamo questo discorso in atmosfera, ciò che accadrÃ* avrÃ* più o meno lo stesso risultato evolutivo. In una parola: caos. Possiamo allora cercare di avvalorare qualche soluzione tra tutte quelle proposte?

    Come prima cosa bisognerebbe intravedere le aree che saranno soggette al maggior calo di geopotenziale, perché quella sarÃ* la zona che partirÃ* in pole-position per ospitare il nucleo gelido, in virtù del fatto che lo stesso, per muoversi verso quella direzione, si sforzerÃ* di meno. A quanto sembra, questa area sarebbe quella francese. In secondo luogo, bisognerÃ* seguire i movimenti dell’anticiclone che dovrebbe mantenersi ben saldo alle alte latitudini ma che abbandonerebbe completamente il vicino atlantico portoghese: da tale zona, quindi, non ci sarebbe resistenza alla sua discesa, ma siamo altrettanto sicuri che nessuna resistenza verrÃ* offerta, sempre a 500 hPa, anche in sede mediterranea. A rigor di logica, quindi, è probabile una quanto l’altra sede. Perché escludere a priori il Mediterraneo?

    In questa situazione appare quindi più che comprensibile la divergenza di opinione delle varie case di modelli. Probabilmente, resteremo in questo stato di assoluta indecisione ancora per le prossime 24 o 36 ore, ovvero fino a quando il campo anticiclonico in migrazione verso i paesi scandinavi avrÃ* ruotato il proprio asse verso nordest è avrÃ* così cominciato a spianare la strada all’incursione polare e a contenere e ridurre (si spera) le divergenze numeriche dei modelli. Da un certo senso, tuttavia, tali incongruenze dovrebbero farci riflettere e non abbatterci d’animo, perché rappresentano la nota più esplicativa di quanto poderoso potrÃ* essere lo schianto di quella “automobile atmosferica” in procinto di rotolare, a grande velocitÃ*, verso latitudini così meridionali. Con un simile urto, è proprio impossibile allora che un rottame (cioè gli effetti sul nostro tempo) non arrivi anche sul Mediterraneo? Non è per illudere qualcuno, ma francamente, stando così le cose e in attesa che si schiariscano gli orizzonti, non me la sento di escludere nulla. Ma proprio nulla…

    Saluti
    Andrea



  2. #2
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    Predefinito Re: Cerchiamo di capire una situazione così complicata

    Citazione Originariamente Scritto da andrea.corigliano
    La situazione attuale sull’Europa vede la presenza di un campo anticiclonico che sta spostando i suoi massimi dalla Francia verso la Gran Bretagna. Nelle prossime 24 ore tale struttura barica avrÃ* guadagnato latitudini sempre più settentrionali, andando così a contrastare con una figura depressionaria, ricolma di aria polare, che attualmente è stazionaria in prossimitÃ* della Finlandia. Lo spostamento dell’area anticiclonica verso nord determinerÃ* sulla Francia, sul Mediterraneo e sui paesi dell’est, giÃ* dalla prossima notte, un progressivo e costante calo dei geopotenziali a tutte le quote con formazione, tra il 25 ed il 28, di un’ampia saccatura destinata a diventare la culla del nucleo polare attualmente presente sui paesi scandinavi.

    Quanto detto appare ormai una certezza, forse l’unica, mentre è ancora incerto il tragitto che il nucleo gelido avrÃ* intenzione di intraprendere. I vari modelli di calcolo faticano a trovare una soluzione comune e ciò denota, nel modo più assoluto, l’elevato grado di inaffidabilitÃ* che aleggia intorno alle varie linee di tendenza proposte. In generale, a mio giudizio, la difficoltÃ* non dovrebbe essere tanto legata all’evoluzione del nucleo in quanto tale, quanto piuttosto alla sua imprevedibilitÃ*. Stiamo infatti parlando di una robusta sacca di aria gelida che, alla quota di 500 hPa, racchiude isoterme fino a -43 °C la cui prepotenza nel voler affondare verso sud è ben definita dalla fittissima rete di isoipse presente a tutte le quote isobariche della media ed alta troposfera. Banale, a questo punto, intendere che l’intera configurazione denota un elevato gradiente sia barico che termico tale da innescare, appunto, una prepotenza smodata di cui i modelli stessi non riescono ancora a decifrare gli effetti più probabili in campo europeo.

    Per cercare di essere più chiaro, sarebbe come assistere ad un’automobile che, a 150 km/h, viene programmata per andare a sbattere contro un muro e i vari modelli a disposizione devono prevedere l’esatto punto di caduta dei rottami dell’automobile dopo l’urto. Se ognuno di voi avesse un modello, chi se la sentirebbe di prevedere a circa 72 ore dall’urto, il punto esatto di caduta dei rottami? E se l’automobile dovesse sbandare prima di schiantarsi? Arrivati qui è logico pensare, quindi, ad una soluzione caotica. Non vi pare? Se trasportiamo questo discorso in atmosfera, ciò che accadrÃ* avrÃ* più o meno lo stesso risultato evolutivo. In una parola: caos. Possiamo allora cercare di avvalorare qualche soluzione tra tutte quelle proposte?

    Come prima cosa bisognerebbe intravedere le aree che saranno soggette al maggior calo di geopotenziale, perché quella sarÃ* la zona che partirÃ* in pole-position per ospitare il nucleo gelido, in virtù del fatto che lo stesso, per muoversi verso quella direzione, si sforzerÃ* di meno. A quanto sembra, questa area sarebbe quella francese. In secondo luogo, bisognerÃ* seguire i movimenti dell’anticiclone che dovrebbe mantenersi ben saldo alle alte latitudini ma che abbandonerebbe completamente il vicino atlantico portoghese: da tale zona, quindi, non ci sarebbe resistenza alla sua discesa, ma siamo altrettanto sicuri che nessuna resistenza verrÃ* offerta, sempre a 500 hPa, anche in sede mediterranea. A rigor di logica, quindi, è probabile una quanto l’altra sede. Perché escludere a priori il Mediterraneo?

    In questa situazione appare quindi più che comprensibile la divergenza di opinione delle varie case di modelli. Probabilmente, resteremo in questo stato di assoluta indecisione ancora per le prossime 24 o 36 ore, ovvero fino a quando il campo anticiclonico in migrazione verso i paesi scandinavi avrÃ* ruotato il proprio asse verso nordest è avrÃ* così cominciato a spianare la strada all’incursione polare e a contenere e ridurre (si spera) le divergenze numeriche dei modelli. Da un certo senso, tuttavia, tali incongruenze dovrebbero farci riflettere e non abbatterci d’animo, perché rappresentano la nota più esplicativa di quanto poderoso potrÃ* essere lo schianto di quella “automobile atmosferica” in procinto di rotolare, a grande velocitÃ*, verso latitudini così meridionali. Con un simile urto, è proprio impossibile allora che un rottame (cioè gli effetti sul nostro tempo) non arrivi anche sul Mediterraneo? Non è per illudere qualcuno, ma francamente, stando così le cose e in attesa che si schiariscano gli orizzonti, non me la sento di escludere nulla. Ma proprio nulla…

    Saluti
    Andrea


    Grande Andrea, ottima spiegazione

    And if the cloud bursts Thunder in your ear, You shout and no one seems to hear
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  3. #3
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    Predefinito Re: Cerchiamo di capire una situazione così complicata

    .......
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