Una cosa che molti non capiscono: tutelare il territorio naturale vuol dire tutelare l'uomo non il territorio e basta. A volte senti in giro gente superficiale che ti dice...che me ne frega della natura degli animali e bla bla. è un atteggiamento di estrema ignoranza perchè vuol dire disinteressarsi dell'uomo stesso e del suo futuro
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Purtroppo, girando non senti affatto discorsi del genere. Ricordati che siamo, da una ventina d'anni, entrati nell'epoca del perbenismo bigotto (quando ero piccolo io non era così). L'uomo è fondamentalmente ipocrita, spesso senza accorgersene. Credo che 9999 persone su 10.000 ti diranno di amare natura e animali e di fare il più possibile per non mancare di rispetto all'ambiente. Ma è la stessa gente che prende la macchina solo perché fanno 4 fiocchi e se ne va in giro per mezza regione, sgasando sul ghiaccio, per godersi una nevicata, è la stessa gente che si lamenta se non ha fior fiore di comodità anche quando si trova in luoghi remoti come l'alta montagna o l'atollo del Pacifico, è la stessa gente che fa 8 docce al giorno, che rimane ferma sotto casa col motore acceso, e potrei andare avanti all'infinito. Lo *spreco* è il fil rouge della modernità, di certo non l'evoluzione, gli OGM o tutte le cose di cui la gente va ciarlando in giro senza sapere di cosa parla.
Ripeto, è molto, molto facile parlare ma è quasi impossibile giudicare l'impatto reale che anche il più benintenzionato ha sul pianeta. Che senso ha dire che fai di tutto per tutelare il territorio quando poi nella vita di tutti i giorni ti concedi delle libertà che lo danneggiano anche più della solita "cartaccia nel bosco" e dei soliti cliché che vengono tanto additati dalla massa? Penso che in quest'ottica, in molti pochi possono prendersi il lusso di fare i bacchettoni. Dal dopoguerra in poi, dopo aver maltrattato il pianeta con la rivoluzione industriale e con le guerre, ora sappiamo come proteggerlo e piano piano lo faremo, la direzione intrapresa - a parte quella farsa di Kyoto - è quella giusta. L'uomo c'è e non può sparire, bisogna giungere a dei compromessi con il territorio, rimanendo con i piedi per terra: niente utopie hippie nè tantomeno menefreghismi assoluti.
"You are not entitled to your opinion. You are entitled to your informed opinion. No one is entitled to be ignorant." (Harlan Ellison)
Questo è sicuro. Infatti gli ambientalisti estremisti non mettono al centro l'uomo e le sue esigenze e il suo futuro, così come non lo fanno gli iperscettici e menefreghisti.La soluzione è la parola sviluppo sostenibile: che vuol dire garantire alle generazioni future di godere delle stesse risorse ( e se possibile anche di meglio) di quelle di cui godiamo oggi. Potremmo avere un'eccezionale sviluppo economico nell'immediato, fregandocende del tutto del territorio, ma ne subiamo le conseguenze in seguito con l'esaurimento delle risorse e delle ricchezze ambientali, paesaggistiche, estetiche, che influenzano la salute, e il benessere e perfino l'umore dell'uomo.
Sappiamo tutti come abitare in un luogo dove davanti hai un panorama naturale o architettonico esteticamente bello e integrato con l'ambiente naturale sia diverso dall'abitare in un piano terra di una rumorosa e rafficata strada, con palazzi anneriti dallo smog davanti alla vista
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Eccola qui la parola magica. Ci ho fatto persino un esame su, all'università. La monografia era 'lo sviluppo sostenibile e la tutela degli ecosistemi montani'. Il problema è che in pochissimi sanno cosa significa esattamente "sviluppo sostenibile". In molti lo associano alla difesa totale e senza compromessi dell'ambiente, ma non è così. Bisognerebbe tentare di far capire la cosa a chi si erge a paladino dell'ambiente, e sono sicuro che la cosa, messa in toni REALI e non utopistici, non gli piacerebbe![]()
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beh, non ne sarei così certo; finora non abbiamo dato prova di buonsenso, solo tanta ipocrisia (e noi Italiani siamo maestri); l'uomo per rendersi conto deve prima sbattere forte il muso..
Abbiamo perso il senso della nostra dimensione rispetto a ciò che ci circonda, prevale una visione giudaico cristiana che prevede il mondo a nostra completa disposizione, piuttosto che una entità composita come a mio avviso sia più corretto definire; entità in cui noi ci stiamo comportando come un cancro. Ma quando il corpo muore muoiono anche le cellule cancerose....
(segue)
ragazzi, noi occidentali non c'entriamo niente con le prospettive della terra, a me sembra chiaro come il sole (non quello di tromsoe)...
asia, africa, sud america, lì stanno i tre quarti della popolazione mondiale, sono in crescita (o lo saranno), sono loro che determineranno inquinamento, emissioni di co2, consumi energetici, ecc ecc nel XXI secolo...
noi ormai siamo stabili, sia come consumi che come popolazione, conteremo come il due di picche nel bilancio globale...
e quelli là hanno fame di benessere, giustamente, non c'è molto che si può fare, volete tenerli nella m*rda per salvare le foreste?
io non vedo molte alternative, c'è ben poco che possiamo fare noi, se non in senso di dare un buon esempio che probabilmente non sarà seguito...
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Bravo, hai sintetizzato il problema, non tanto per le emissioni (gli USA da soli sono responsabili di una quota rilevantissima di emissioni), quanto per le risorse future..
Finchè noi occidentali non ci mettiamo in testa che dobbiamo rinunciare a buona parte del nostro benessere non se ne viene fuori, altrimenti in futuro prevedo guerre e carestie
giusto, nemo, ma nessun governo attuerà mai una politica di "riduzione del benessere" semplicemente perchè in tal caso durerebbe poco
gli stessi americani, di fronte ad una crisi economica che pregiudica il benessere, non pensano ad altro che a scongiurarla, democratici o repubblicani che siano
e non credo che gli altri stati siano diversi, gli italiani poi che votano un partito perchè promette di diminuire le tasse e togliere l'ici, figuriamoci
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