Risultati da 1 a 5 di 5
  1. #1
    stellon
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    Predefinito Diagramma di irruzione (Roma) ENS-GFS

    in attesa di diagrammi migliori
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  2. #2
    stellon
    Ospite

    Predefinito Re: Diagramma di irruzione (Roma) ENS-GFS

    Ultima modifica di stellon; 07/01/2009 alle 15:29

  3. #3
    Vento teso L'avatar di tarocco
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    Predefinito Re: Diagramma di irruzione (Roma) ENS-GFS

    E' un'evoluzione del PCAI o PMAI?
    Rocco tessarato associaz. speriamo bene ®
    "I forum sono un grande strumento di comunicazione ma anche di innumerevoli incomprensioni"

    Condizioni meteo di Cassano delle Murge:
    http://www.petdicassanodellemurge.it

  4. #4
    stellon
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    Predefinito Re: Diagramma di irruzione (Roma) ENS-GFS

    Citazione Originariamente Scritto da tarocco Visualizza Messaggio
    E' un'evoluzione del PCAI o PMAI?
    no è un indice che stima l'intensità di una irruzione.

    Con un meccanismo abbastanza semplice basato sulla lettura dei parametri t850, gpt a 500hpa e pressione slm.

    Nel caso in esame è tarato per roma, ma ovviamente si possono fare tarature per altre località.

    Senza che posto la formula, il concetto è semplice come dicevo: si calcola un coeff. di temperatura funzione della t a 850hpa:

    questo coeff. è del tipo:

    t0max-t / t0max-t0min

    T0max è la media climatologica (invernale) a 850hpa per la località: in pratica l'indice di irruzione diventa positivo quando la temperatura scende sotto la media clino della località

    T0min è un valore che in linea di massima corrisponde ad una irruzione che possiamo considerare per quella località di intensità forte, diciamo attorno al 95% percentile delle irruzioni: per Roma ho preso -7.5°C; per il nord est si potrebbe prendere -13/-14°C e così via.

    Questo coeff. di temperatura viene quindi moltiplicato per due coeff.: uno di pressione ed uno di gpt.
    Sempre con il meccanismo dell'assumere H0max e Pslm0max in funzione delle medie climatologiche, questi coeff. moltiplicativi amplificheranno il valore del coeff. di temperatura se la pressione al suolo ed il gpt rimangono inferiori alle medie clino invernali: in pratica potremo dire se sussistono condizioni depressionarie il coeff. di temperatura viene aumentato, tanto più sono bassi i valori di pressione slm e gpt. Il coeff. di temperatura sarà ridotto in caso contrario (condizioni anticicloniche).

    In questo modo quindi si "pesa" la temperatura a 850hpa: una irruzione molto fredda, ma non accompagnata da condizioni cicloniche potrebbe avere un indice superiore ad una irruzione meno fredda ma accompagnata da bassi valori pressori e gpt.

    Per quanto riguarda la pressione ed i gpt l'area di calcolo non è limitata alla località per la quale si calcola l'indice, ma estesa entro l'effettiva sfera di influenza del campo barico e gpt per quella località: ad esempio per roma la pressione di calcolo è la minima di una fascia di 2-3° di latitudine decentrata verso sudovest rispetto alla capitale, poichè come noto i minimi ad ovest- sud-ovest di roma sul tirreno sono quelli che maggiormente influenzano il clima della capitale in termini di perturbabilità.

    Per il campo gpt analogamente si prende il valore minimo di una fascia leggermente decentrata a nordovest: in questo caso eventuali minimi in quota sul nord tirreno sono favorevoli in termini di eventuali precipitazioni sulla capitale (il famoso sudovest in quota).

    Se volessimo tarare per Torino evidentemente dovremmo prendere minimi di pressione su un'area che dovrà comprendere anche il golfo ligure, e così via.

    Quindi come dicevo un giochetto semplice, e questa semplificazione porta giocoforza a qualche perplessità nell'assegnazione dei valori di intensità ad alcune irruzioni del passato; ma come primo approccio secondo me è molto sfizioso ed utile per avere un termine di paragone tra le irruzioni prospettate dai modelli e le irruzioni "storiche" o meno storiche del passato.

    Inoltre quel diagramma è utile perchè riporta gli spaghi del gpt e della pressione al suolo, secondo me molto più importante da leggere rispetto alle precipitazioni.

    ciao

  5. #5
    Vento teso L'avatar di tarocco
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    Predefinito Re: Diagramma di irruzione (Roma) ENS-GFS

    Citazione Originariamente Scritto da stellon Visualizza Messaggio
    no è un indice che stima l'intensità di una irruzione.

    Con un meccanismo abbastanza semplice basato sulla lettura dei parametri t850, gpt a 500hpa e pressione slm.

    Nel caso in esame è tarato per roma, ma ovviamente si possono fare tarature per altre località.

    Senza che posto la formula, il concetto è semplice come dicevo: si calcola un coeff. di temperatura funzione della t a 850hpa:

    questo coeff. è del tipo:

    t0max-t / t0max-t0min

    T0max è la media climatologica (invernale) a 850hpa per la località: in pratica l'indice di irruzione diventa positivo quando la temperatura scende sotto la media clino della località

    T0min è un valore che in linea di massima corrisponde ad una irruzione che possiamo considerare per quella località di intensità forte, diciamo attorno al 95% percentile delle irruzioni: per Roma ho preso -7.5°C; per il nord est si potrebbe prendere -13/-14°C e così via.

    Questo coeff. di temperatura viene quindi moltiplicato per due coeff.: uno di pressione ed uno di gpt.
    Sempre con il meccanismo dell'assumere H0max e Pslm0max in funzione delle medie climatologiche, questi coeff. moltiplicativi amplificheranno il valore del coeff. di temperatura se la pressione al suolo ed il gpt rimangono inferiori alle medie clino invernali: in pratica potremo dire se sussistono condizioni depressionarie il coeff. di temperatura viene aumentato, tanto più sono bassi i valori di pressione slm e gpt. Il coeff. di temperatura sarà ridotto in caso contrario (condizioni anticicloniche).

    In questo modo quindi si "pesa" la temperatura a 850hpa: una irruzione molto fredda, ma non accompagnata da condizioni cicloniche potrebbe avere un indice superiore ad una irruzione meno fredda ma accompagnata da bassi valori pressori e gpt.

    Per quanto riguarda la pressione ed i gpt l'area di calcolo non è limitata alla località per la quale si calcola l'indice, ma estesa entro l'effettiva sfera di influenza del campo barico e gpt per quella località: ad esempio per roma la pressione di calcolo è la minima di una fascia di 2-3° di latitudine decentrata verso sudovest rispetto alla capitale, poichè come noto i minimi ad ovest- sud-ovest di roma sul tirreno sono quelli che maggiormente influenzano il clima della capitale in termini di perturbabilità.

    Per il campo gpt analogamente si prende il valore minimo di una fascia leggermente decentrata a nordovest: in questo caso eventuali minimi in quota sul nord tirreno sono favorevoli in termini di eventuali precipitazioni sulla capitale (il famoso sudovest in quota).

    Se volessimo tarare per Torino evidentemente dovremmo prendere minimi di pressione su un'area che dovrà comprendere anche il golfo ligure, e così via.

    Quindi come dicevo un giochetto semplice, e questa semplificazione porta giocoforza a qualche perplessità nell'assegnazione dei valori di intensità ad alcune irruzioni del passato; ma come primo approccio secondo me è molto sfizioso ed utile per avere un termine di paragone tra le irruzioni prospettate dai modelli e le irruzioni "storiche" o meno storiche del passato.

    Inoltre quel diagramma è utile perchè riporta gli spaghi del gpt e della pressione al suolo, secondo me molto più importante da leggere rispetto alle precipitazioni.

    ciao
    Complimenti per l'interessantissimo modo di interpolare i dati. Ne hai testato "l'affidabilità".

    Buon lavoro!
    Rocco tessarato associaz. speriamo bene ®
    "I forum sono un grande strumento di comunicazione ma anche di innumerevoli incomprensioni"

    Condizioni meteo di Cassano delle Murge:
    http://www.petdicassanodellemurge.it

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