Ciao Meteonetwork, è con molto piacere e soddisfazione personale poter scrivere questo post.
Noi come MeteoTriveneto abbiamo creduto fin da subito in questo progetto di monitoraggio delle Doline, vere e proprie "creatrici di freddo naturale" e ci siamo accodati ben volentieri all'ARPAV Centro Valanghe di Arabba e al Dott. Bruno Renon in quest'avventura.
Per chi non ne fosse a conoscenza, abbiamo un intera stanza dedicata al monitoraggio dei poli freddi Triveneti con oltre 50 sensori dislocati nel territorio Triveneto, TUTTI schermati a norma.
Con noi in questo progetto ci sono anche gli amici di UMFVG-Unione Meteo Friuli Venezia Giulia, grandi conoscitori del microclima locale.
Si sta quindi assieme monitorando ampie zone di territorio Triveneto, e i risultati che si stanno ottenendo sono veramente notevoli, e non solo in alta quota...
Questo è il link della stanza completa di tutti i monitoraggi presenti, ogni luogo con proprio thread significativo aperto:
Tornando al record di temperatura, c'è da dire che le temperature minime di -43.8°C e di -42.6°C registrate il 9 gennaio, rispettivamente nella Busa di Manna (TN) e nella Busa delle Sponde Alte (BL), entrambe collocate nel vasto ed elevato Altopiano delle Pale di S.Martino, rappresentano i dati più eclatanti finora emersi durante la campagna di misure che ARPAV-Centro Valanghe di Arabba sta conducendo in alcune doline della montagna veneta e trentina dall'autunno 2005. Tali misure sono inserite nel progetto "Monitoraggio ambientale dei territori dolomitici d'alta quota" che si pone come obiettivo lo studio di alcuni ambienti di alta montagna particolarmente sensibili ai cambiamenti climatici in atto (ghiacciai, permafrost, rock glacier, ecc.). Fra questi rientrano, appunto, anche il monitoraggio, tramite misure di temperatura e umidità, di alcune depressioni fredde in zone montane, al fine di studiare i meccanismi di ristagno dell’aria fredda che portano, fra l'altro, a valori termici invernali estremamente bassi. Nel frattempo altre discipline scientifiche hanno manifestato interesse per questi primi dati.
Le basse temperature che si riscontrano soprattutto in situazione di cielo sereno, calma di vento, umidità relativa della massa d'aria sovrastante molto bassa e neve al suolo, sono solo un aspetto del particolarissimo microclima che si riscontra in queste conche, caratterizzato soprattutto da fortissime escursioni termiche giornaliere (fino a 40°C), notevolissima inversione termica (fino a 2°C /m nelle doline più piccole e 0.7-1.0°C/m in quelle più grandi) e marcate e rapide variazioni termiche indotte dall'azione del vento, che rimescola la massa d'aria contenuta dalla depressione (anche aumenti di 30°C in due ore).
A breve/medio termine verranno eseguiti dei monitoraggi intensivi in qualche depressione, con più sensori piazzati a varie quote, al fine di studiare meglio la costruzione e la distruzione dello strato di inversione termica, come già eseguito nelle doline Grünloch (Austria), Peter Sink (Utah-USA) e nel Meteor Crater (Arizona-USA), dove sono stati installati, per un breve periodo (1-6 mesi), fino a 60 strumenti contemporaneamente. Da alcuni anni si svolgono misure estensive anche in Slovenia, dove, tra l'altro, si sono toccati i -49.1°C nella conca della Mrzla Komna, sempre il 9 gennaio, a dimostrazione del fatto che quel giorno c'erano condizioni molto favorevoli per il freddo estremo nelle doline montane.
La risonanza che hanno avuto i valori termici registrati nella Busa di Manna e nella Busa delle Sponde Alte è forse esagerata, in quanto temperature simili si registrano quasi ogni anno nelle doline di questo altopiano, ma noi, finora, non ne eravamo a conoscenza. Ora ci sono gli strumenti e lo sappiamo. Può essere che risulti il dato più basso misurato in Italia, o uno dei più bassi, ma è da tener conto che tutto dipende dall'avere o meno uno strumento che lo rileva. Avessimo avuto un data-logger nella Busa di Manna da molti più anni, ora non ci stupiremmo dei -43.8°C, in quanto avremmo registrato precedentemente valori inferiori ai -50°C più volte. E' anche vero che, date le caratteristiche di questo Altopiano, pare il più vasto d'Europa a quella quota (2500-2700 m), è probabile che ci siano pochi altri posti in Italia capaci di produrre simili temperature.
Un saluto a tutti.
Simone Campagnaro.
Presidente MeteoTriveneto.
Di seguito alcune foto e il grafico interessante di Busa di Manna:
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