
Originariamente Scritto da
Jadan
Aspé, dalla lettura di questo abstract escono altri discorsi (che, in parte condivido).
Pare a me che lo scopo di questo paper sia focalizzato sul fatto che la distribuzione delle temperature non è uniforme in tutto il mondo (mentre lo è l'aumento di CO2). Ergo, mi pare si domandino gli autori, perché , data la CO2 uguale per tutti, in alcuni posti fa più caldo e in altri meno? Suggeriscono che possono includere altri fenomeni (land use e calore urbano) che agiscono, localmente, in maniera più pronunciata dei gas serra.
Allora: quando si parla di
GW antropogenico NON si è mai fatto riferimento alle sole emissioni di CO2 ma a tutti gli interventi che l'uomo ha compiuto sul pianeta. Tra questi (gas serra a parte) il principale è proprio il land use. Cioè l'uso del terreno, dalla deforestazione all'incremento dell'allevamento.
A leggere questo abstract sembra quindi che gli autori dicano "guardate che, per spiegare i riscaldamenti locali, bisogna fare più attenzione ad altre variabili antropiche locali piuttosto che a cause antropiche globali (emissioni)".
La cosa, in sé, non è che mi sconvolga. Soprattutto non mi sconvloge perché ciascuno, qua dentro, sa che la meteo altro non è che lo studio della distribuzione in maniera NON uniforme di un calore medio terrestre pari a circa 15 gradi. Se io aumento questa temperatua e la porto a 16 do per scontato (come chiunque, qua dentro) che, come avviene oggi, essa non avverrà in maniera uniforme. A pari latitudini, infatti, qua fa caldo (Europa) là fa freddo (America). A pari latitudini qui piove e lì si è in secca... e così via. Ci sono una quantità di fattori locali (orografia), globali (distribuzione correnti marine) e via dicendo che fanno sì che il medesimo irraggiamento solare (cioè pari latitudine) provochi differenze sostanziali nel clima. Quindi nessuno stupore in partenza.
Secondo gli autori (se ho ben inteso) l'aumento particolarmente marcato in certe regioni del NH è da attribuire al maggior peso che là ha avuto l'industrializzazione (primo fattore antropico). Può essere. Così come può essere che la corrente atlantica (che influenza, guarda caso, proprio l'area industrializzata del NH) abbia un'influenza anch'essa. Possibile.
In ogni caso, dall'abstract, mi pare che gli autori si muovano integralmente dentro un discorso
GW antropico. Solo che danno maggior risalto a certe componenti. Come dicono loro stessi "However both
the higher temperature trends at the surface than in the
troposphere as shown in Figure 1 and a lack of agreement
with climate models as shown in Figure 2 suggest a
hitherto-overlooked driver of local surface temperature
increases, which is linked to the degree of industrialization."
In altre parole: ci possono essere fattori locali legati all'industrializzazione (quindi antropicissimi) che giustificano differenze locali di temperature.
Ergo: non mi pare proprio un articolo da scettici. Lo scettico contrasta l'idea che l'uomo sia responsabile di mutamenti climatici e
li riconduce a fattori naturali di qualche tipo.
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