Erano passate le 4.15 del mattino di venerdì 12 febbraio.
Erano ormai quasi 6 ore che mi accanivo sul forum del nowcasting laziale. Ogni tanto controllavo l'immagine del satellite; ogni tanto mi alzavo per andare alla finestra, a controllare il cielo.
Privo di una stazione meteo, attendevo gli aggiornamenti sulle temperature da parte di altri utenti.
Sul forum si respirava un entusiasmo, un'euforia, vibrava un'attesa paragonabile soltanto a quella che precede un grande Evento.
Ero ottimista da giorni. Da oltre una settimana i global models avevano preso a configurare l'ennesima colata artica di quest'inverno, via Rodano, sul mediterraneo centrale. Di giorno in giorno, i modelli confermavano. Era incredibile, ma sotto le 48 ore, nonostante piccoli west-shift (che si sarebbero rivelati tutti provvidenziali, persino l'ultimo, sotto le 6 ore, affinché si verificasse l'evento a Roma), veniva confermato un assetto che aveva del miracoloso per vedere la neve a bassissima quota sul Lazio.
Avevo perso le speranze di veder nevicare a Roma. Ero in fibrillazione per il possibile evento sulla bassa collina: desideravo vedere scenari nevosi in campagna. Non avevo memorie della campagna laziale innevata: ma per lei non avrebbe dovuto essere un miracolo come per Roma.
Alle 4.15 passate, il forum del nowcasting aveva già superato le 50 pagine.
L'ingresso della "bomba" era previsto per la seconda metà della notte.
Si veleggiava ormai verso l'alba, e arrivavano solo stanche segnalazioni di pioggia o pioggerellina in atto sul litorale. Ne arrivavano poi anche dai quartieri sudoccidentali di Roma: quelli ricompresi tra Ostia e l'Eur.
Il satellite alle 22 mostrava evidente il minimo di pressione formatosi a mezzavia tra Cagliari e Trapani, risalire il Tirreno verso nordest, moltiplicando a settentrione di se stesso quella cumulogenesi che ci avrebbe regalato il sogno.
Alle 4.15 la nuvolosità era da ore entrata sui cieli della capitale.
Giungevano segnalazioni di fulminazioni dal mare.
Verso le 3.10, anch'io, da Roma nord, ho apprezzato il lontano bagliore di un lampo nel cielo rossastro, verso sudovest.
Non riuscivo a riposare.
Eppure non facevo affidamento sull'accumulo.
Davo ormai per probabile che avrei visto fioccare su Roma (l'ultima volta, nel gennaio 2005: ma non quel 27 gennaio in cui dormivo; bensì qualche sera prima, quando una forte precipitazione piovosa poco dopo la mezzanotte si era trasformata in una bellissima fioccata di cui non ho mai trovato traccia su internet). Escludevo che avrei visto la neve posarsi a terra e formare un manto.
Troppo alta la temperatura di partenza (a metà nottata si viaggiava ancora sui 4 gradi).
Contavo - contavamo tutti - sul rovescio di forte intensità, che grazie ai moti convettivi avrebbe rovesciato a terra parte del gelo presente in quel nocciolo in quota di -36 gradi a 5000 metri. Avrebbe fatto precipitare la temperatura di quei 2 gradi, forse 3, tanto bastava per vedere fiocchi veri, non misti.
Gran parte dell'entusiasmo derivava dallo stupore generato da quell'incasellarsi con una perfezione difficilmente ripetibile di tanti fattori indispensabili.
Il nocciolo artico era entrato da Carcassona, più che dal Rodano. Aveva nevicato in Costa Azzurra, a Sanremo, ad Alghero poche ore prima.
La traiettoria larga sul mediterraneo, dicevano gli scettici, avrebbe mitigato troppo l'aria.
Ma io, ottimista da una settimana, non mi ero fatto demoralizzare: quello che i miei occhi avevano visto ribadito sulle carte dei modelli, era il passaggio di un minimo dalle parti di Ponza: quello che provoca la neve a Roma. E vedevo il nocciolo gelido incunearsi fra Corsica e Sardegna per impattare il litorale laziale. I miei occhi godevano nell'osservare un appuntamento micidiale tra quel minimo (che finalmente si poteva scorgere dal satellite, sul tirreno meridionale puntare diritto il golfo di gaeta) e quel nocciolo in quota, che arrivava sparato da ovest.
Laddove il nocciolo fosse stato in cielo, con il minimo a circa 100 km a sud, sudovest, sarebbe venuto giù il finimondo.
Miracolo d'una configurazione!
La neve dal mare... Eppure logico.
(segue)
Ultima modifica di Ste_San; 16/02/2010 alle 00:03
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la mia macchina sotto la nevicata del 12 febbraio 2010 A ROMA!!!!!!
Aspettavo questo momento da anni e anni.
12 febbraio 2010: non ti scorderò mai.
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