Apro questo piccolissimo topic per mettere in evidenza quanto già detto varie volte, ma una volta di più in questa occasione, come le mille sfaccettature del clima laziale possano fare la differenza anche in pochissimi km.
Il mio intervento consiste solo nella pubblicazione di due eloquenti mappe delle temperature e di uno "specchietto" della situazione nella stazione urbana di Priverno Via S.Giovanni durante le nevicate nella adiacente Valle del Sacco.
Spero possa essere utile a quanti siano interessati allo studio dei micro e topoclimi della nostra regione!
Ultima modifica di Pino da Priverno; 13/02/2013 alle 09:56
Buriana o tre ggiorni o 'na settimana; ma Strina che de Buriana è figlia, sempre t'addorme e sempre te sbiglia!
http://my.meteonetwork.it/station/laz014/sticker-oriz1
Prima mappa relativa alle ore 8:30.....le precipitazioni ancora non hanno inizio forse in nessuna area dell'agro pontino nè in ciociaria.
Ho evidenziato con le frecce azzurre le correnti dominanti nell'area privernate e valli carpinetana e dell'amaseno.....cerchiando, al contempo, le valli del sacco e alto liri frusinate che rappresentano il serbatoio freddo del lazio centro/meridionale.
Notare come in agro pontino, le temperature siano già elevate!
Ultima modifica di Pino da Priverno; 13/02/2013 alle 09:57
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http://golfodigaeta.altervista.org/
Webcam Formia su http://www.meteoliri.it/#!prettyPhoto/10/
Stazione meteo http://www.wunderground.com/weathers...p?ID=ILAZIOFO2
Situazione alle ore 9:38 a Priverno centro. Cielo basso, virghe sui rilievi, ma nessuna precipitazione in fondovalle nè area collinare privernate.
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Seconda mappa: ore 13:00
neve a larghe falde in valle del sacco,; pioggia con temperature abbastanza miti in agro pontino; pioggia a Priverno con violenta tramontana (fino a 60 km/h da NNE) e 0.4°C
è spettacoloare come la lingua gelida continentale si spinga fino a Priverno mentre in agro pontino vi sia tutt'altra situazione!!!!!
Ultima modifica di Pino da Priverno; 13/02/2013 alle 10:02
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Si ...il clima privernate è evidentemente e squisitamente di transizione tra il sub-litoraneo tirrenico dell'agro pontino e il continentale sub-appenninico della ciociaria centrale. Peccato che il regime termico proprio ciociaro si manifesti nel privernate soltanto al suolo non essendo supportato in quota da un'inversione sufficentemente spessa. Mi piacerebbe una "tramontana scura" come quella ligure di Genova e Savona....ma già, loro alle spalle hanno la pianura padana![]()
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Complimenti Pino davvero Lodevole!![]()
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Un appunto che farei sono le frecce blu/celesti. E' come se indicassero che l'aria privernate provenga dal pescaggio freddo del Lazio interno,
quando in realtà le tue temperature sono relative all'inversione dell'area stessa.
Concordo poi con il problema dello sfaldamento della colonna alle quote superiori. Del resto dalla mappa si evince uno dei motivi principali,
ovvero maggior vicinanza al mare ed inferiore barriera orografia ai settori meridionali.
Resta ugualmente una situazione valliva interessante per essere sul lato tirrenico a 20km dal mare.
Del resto lo stesso agro pontino, grazie alle correnti fredde che discendono dagli Ausoni-Lepini, riesce a raggiungere discreti valori minimi in inverno.
![]()
...when the night has come
and the land is dark
and the moon is the only light we'll see...
Beh in realtà Gian, in molti casi e in quasi tutti quelli perturbati in cui nel privernate continua a soffiare grecale o tramontana o meglio il NNE, si tratta proprio di pescaggio dal Lazio interno poichè tante volte (e lunedì è stata una di quelle volte) le nubi giunte in loco molto presto, non avrebbero permesso il raggiungimento di temperature prossime allo 0°C ....si è tattanto invece di aria fredda letteralmente aspirata dall'interno verso di noi....queste stesse correnti poi divengono di caduta nel resto del pedemonte lepino e ausono esterno tanto che ribaltano esattamente l'effetto facendo schizzare in quei posti, tipo Sezze Scalo, Sermoneta Scalo, Doganella di Ninfa, i termometri diversi gradi verso l'alto!!
....pienamente d'accordo su questo!!!!
...mah più che altro i valori minimi molto interessanti raggiunti nelle notti serene d'inverno nell'area assiale e più depressa dell'agro pontino dipendono unicamente dall'irraggiamento, anche considerando che non vi sono quasi brezze notturne, per cui l'inversione può comodamente fare il fatto suo senza rimescolamenti di sorta nei bassi strati....mentre per ciò che concerne le correnti discendenti dai lepini, quelle interessano soltanto le aree pedemontane divenendo, come anzi detto, di caduta e dunque più "calde", tu me lo insegni, per compressione adiabatica. Ciò permette in questi posti, temperature relativamente miti anche nelle notti invernali più rigide e questo si ripercuote positivamente sulla quasi totale assenza di gelo, tanto che le colture sono lussureggianti e i raccolti primaverili avvengono un mese prime che nelle aree adiacenti!
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