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Uragano
Modellino climatico: le settimane più fredde a 850 hPa fino al 2050
Dedurre come evolveranno i prossimi 30 anni è complesso, perchè non è possibile sapere a priori come i cambiamenti della circolazione impatteranno sul futuro del nostro inverno. Presumere che il trend attuale, infatti, sia lineare e prosegua anche nei prossimi decenni resta pur sempre un azzardo privo di reale fondamento scientifico.
Detto in altre parole, solo perchè fino ad oggi gli inverni hanno sempre avuto almeno una settimana di freddo intenso tanto quanto avveniva in passato non è automatico pensare che sarà così anche nel 2040, 2050 o 2060.
Quello che sto per fare sarà dunque un puro esercizio mentale, fondato su una semplice operazione di allungamento del trend attuale, ma come ho già detto non c'è scritto da nessuna parte che fra qualche anno il clima parta per la tangente, sospinto dal GW, e segua un nuovo trend ben più ripido. Lo abbiamo vissuto, anzi, già più volte: consideriamo ad esempio Settembre, che fino al 2010 era fresco e piovoso, e da allora è divenuto un'appendice dell'estate che arriva a volte fino a prendersi inizio Ottobre. Se nel 2010 avessi semplicemente allungato il trend di allora, che vedeva Settembre non aumentare le sue medie nonostante il riscaldamento globale, mai avrei potuto immaginare che dal 2011 al 2023 si sarebbe ridotto nello stato che oggi ben conosciamo.
Per desumere il trend attuale paragoniamo le medie e le varianze di due trentennali: 1961-90 e 1991-2020.
In questa analisi utilizzerò sempre i soliti dati del metodo 2, vale a dire i 6 giorni consecutivi ("settimane") più freddi di ogni anno meteorologico.
1961-1990
media a 850 hPa della settimana più fredda = -4,94°C
varianza= 2,2°C
1991-2020
media a 850 hPa della settimana più fredda = -4,56°C
varianza= 2,2°C
Differenza nella media: +0,4°C ca
Differenza nella varianza: 0°C
Tra 1961-90 e 1991-20, dunque, si è assistito solo ad un aumento della media della settimana più fredda di ogni anno, di poco inferiore al mezzo grado centigrado. La varianza è rimasta invariata.
Nel frattempo, nel passaggio tra le due trentennali, la media globale è aumentata di altrettanto (+0,4° ca). Ora, tale dato è da prendere abbastanza con le pinze, per svariate ragioni, la prima delle quali è che io sto paragonando l'aumento delle medie annuali globali con il mio dato che si riferisce invece all'aumento della media della settimana più fredda dell'anno (che costituisce 1/60 di anno). Ad ogni modo non sarei eccessivamente pignolo visto che non ho alcuna pretesa di infallibilità.
Se il trend locale seguirà ancora quello globale, e considerando che la temperatura media 2021-2050 è prevista essere circa +0,6° dalla 1991/2020, allora possiamo supporre che anche la media della settimana più fredda dell'anno a 850 hPa sulla verticale di Brindisi aumenterà di +0,6°C tra la 1991/2020 e la 2021/2050.
In tale scenario, i parametri per impostare il nostro modello climatico diverrebbero i seguenti per i prossimi 30 anni:
media a 850 hPa 2021-2050 della settimana più fredda dell'anno = -4,0°C
varianza= 2,2°C
Impostati questi, è il momento della simulazione con il n° di anni attesi, e il confronto con il numero di anni osservati tra 1991 e 2020. Ricordo, nuovamente, che sto valutando solo le settimane più fredde di ogni anno.
n° anni
|
2021-2050 (attesi)
|
1991-2020 (osservati)
|
Differenza
|
sopra 0°C
|
1
|
0
|
+1 |
tra 0° e -0,9°
|
1
|
2
|
-1 |
tra -1° e -1,9°
|
3
|
2
|
+1 |
tra -2° e -2,9°
|
4
|
4
|
0 |
tra -3° e -3,9°
|
5
|
3
|
+2 |
tra -4° e -4,9°
|
7
|
5
|
+2 |
tra -5° e -5,9°
|
4
|
7
|
-3 |
tra -6° e -6,9°
|
3 o 2
|
3
|
-1/0 |
tra -7° e -7,9°
|
1 o 2
|
3
|
-1/-2 |
sotto -8°
|
1
|
1
|
0 |
Possiamo già fare qualche calcolo sul futuro visto che son trascorsi i primi 3 inverni (con questo in corso sarebbero 4) del futuro trentennio 2021-2050.
In particolare:
- la settimana più fredda dell'inverno 2020/21 ha avuto media -4,5° a 850 hPa e dunque si va a collocare tra i 7 inverni previsti tra -4° e -4,9° (ne rimarrebbero 6)
- la settimana più fredda dell'inverno 2021/22 ha avuto media -5,6° a 850 hPa e dunque si va a collocare tra i 4 inverni previsti tra -5° e -6° (ne rimarrebbero 3)
- la settimana più fredda dell'inverno 2022/23 (a inizio Febbraio, ondata tanto bistrattata) ha avuto media -6,7° a 850 hPa e dunque si va a collocare tra i 2/3 inverni previsti tra -6° e -6,9° (ne rimarrebbero 1 o 2)
Insomma, i primi tre inverni di questo trentennio avrebbero già pescato tra i 10 inverni più freddi ben 2 jolly, non proprio una buona cosa considerando che restano ancora 26 anni al 2050 e di inverni con episodi buoni/ottimi ne resterebbero solo 8 stando a questa proiezione.
Al momento quest'inverno 2023/24 ha come media della settimana più fredda a 850 hPa -0,9° (ma in verità la settimana più fredda potrebbe essere ritoccata già in questi giorni), il che lo collocherebbe al momento tra i 2 inverni peggiori attesi tra 2021 e 2050, il che se visto da una certa prospettiva è una notizia positiva. 
Quel che ho fatto in questo post, l'ultimo della mia analisi, è tentare di prevedere il futuro sulla base degli attuali trend.
Ci tengo a ribadire come questo modellino che ho qui imbastito, molto rudimentale, dipende fortemente da quali valori assumeranno nei prossimi 25 anni la media e la varianza: basterebbero piccole variazioni e il numero di scenari cambierebbe per i vari range.
Non resta che sperare dunque nel futuro, e monitorare quella tabella per i prossimi 26 anni, perchè se ci saranno scostamenti imprevisti e non compensati tra i due estremi della tabella ciò potrà significare che il trend stia discostando da quello avuto negli ultimi 60-70 anni, il che potrebbe essere una cosa buona se gli episodi freddi non sembreranno rarefarsi, oppure cattiva nel caso contrario.
Il cambiamento climatico non è prevedibile in tutte le sue caratteristiche, perchè si comporta come quel dado che man mano che lo lanci vede i propri angoli smussarsi, e a causa di questo le probabilità che lanciandolo ti esca un numero cambiano di volta in volta a furia di lanciarli perchè ad ogni lancio si consumano, e lo fanno in un modo che è solo ipotizzabile ma non preventivabile: non possiamo sapere, infatti, se ad un certo punto il dado si inclinerà più volte da un lato piuttosto che dall'altro.
Nonostante l'incertezza, questo non mi scoraggia: a me piace giocare a dadi.
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