Qui nessuno gioca al piccolo scettico, mi chiedo solo come si possa pensare che siano perfettamente paragonabili una città di 80.000 abitanti tra due fiumi circondata da campagne senza industrie e senza automobili (la Torino dell'Ottocento) e una città metropolitana di 2-3 milioni di abitanti con altrettante auto, centinaia di industrie e di una dimensione 10 volte maggiore
Dire che il calo della nevosità è imputabile solo al GW è ridicolo e riduttivo. O pensi davvero che una città del genere non sviluppi un'isola di calore rilevante? E per isola di calore non intendo 0,1°/0,2° rispetto al resto, ma 2°,3°, 4° in più.
Capisci bene che, in assenza totale di GW, la temperatura di Torino sarebbe comunque aumentata. E riguardo questo aumento termico, nei mesi invernali, come dici basta quel 0,1°-0,3° in più per passare dalla nevicata all'acquaneve o neve che non accumula.
Pensa di avere due stazioni meteo: una in Torino centro, un'altra in un paesino lontano dalla cintura e di dimensioni sostanzialmente stabili, come può essere un paese come Osasco nel Pinerolese (a titolo di esempio), e di avere 200 anni di dati. Entrambi i posti sicuramente mostreranno un aumento delle temperature. Ma l'aumento termico di Torino è per forza maggiore per tutto quanto elencato. Poi, di quanto possa essere maggiore se ne può discutere ovviamente, ma le caratteristiche e i cambiamenti del territorio non possono non essere tenuti in considerazione. Il calo della nevosità del capoluogo piemontese è quindi dovuto a molteplici fattori di cui quello maggioritario è sicuro il GW, ma non è l'unico.
E questo vale anche per il discorso squisitamente termometrico.
Termometro in Piazza Castello il 10 giugno 1870, che registra minima, media e massima.
Stesso termometro in Piazza Castello il 10 giugno 2016, con una configurazione barica assolutamente identica a quella del 1870.
Qualcuno pensa davvero che possano registrarsi le stesse identiche temperature? La risposta è no, è impossibile, perchè è cambiato il territorio.
Lou soulei nais per tuchi
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