Ciao!
Mi sa che non si possono confrontare i dati riportati dall'Atlante climatico della VDA (che poi son gli stessi degli Annali APAT) con quelli del rendiconto nivometeorologico. Se non sbaglio la neve fresca per l'inverno 08/09 è stata misurata su tavoletta mentre i dati riportati sull'Atlante climatico sono stati rilevati con un'altro metodo. A pag. 238 dell'Atlante c'è un'ottima tabellina che spiega bene.
Ecco qua: a pag. 256 di questo documento c'è una tabella con la neve fresca misurata con il metodo degli Annali APAT e dell'Atlante alla stazione del L. Goillet dall'anno idrologico 1971 al 2009. Per il 2008/09 vengono riportati 930 cm, cioè circa il 35% in meno dei 1258 cm misurati con la tavoletta, più o meno la stessa percentuale di cui parlavo qualche post fa. Alla fine il 08/09 scivola al 4° posto dopo il '51, il '77 e il '78.![]()
Dimenticavo, tra gli anni più nevosi, per la VdA (sia montagna che fondovalle), è doveroso aggiungere il 1977/1978
In quella stagione si misurano quasi 3metri di neve fresca ad Aosta/St-Christophe (550mt) con ben 283cm, 306cm ad Aymavilles (700mt), 7-8km ad ovest di Aosta, 415cm a St-Oyen (1300mt), 630cm a Rhemes-Notre Dame (1730mt).
Per il fondovalle fu l'inverno più nevoso del secolo dopo il 1916-17 (292cm ad Aosta), in montagna fu uno dei piu nevosi. (a Rhemes il record è di 778cm nel 1917-1918)
Torgnon (1350 mt) / Chatillon (530 mt) stazione meteo:
https://www.wunderground.com/dashboard/pws/ITORGN6
http://datimeteoasti.it/stazionimete.../realtime.html
ALPI GIULIE
Agli anni di siccita, che ininterrottamente si sono succeduti in quest'ultimo
periodo di tempo e che tentavano di estinguere per sempre i
piccoli ghiacciai delle Giulie, e subentrata un'annata eccezionale per
I'abbondanza della pioggia e della neve caduta, per la insistente nebulosita
del cielo e per Ie temperature medie estive mantenutesi a valori
piuttosto bassi. Queste particolari condizioni meteorologiche ebbero di
necessita la loro ripercussione nella regione, con I'efletto che nei versanti·
settentrionali delle montagne i canaloni portavano ancora neve fino a
quote basse gia ad autunno avanzato. Ed i ghiacciai del Canin e del Montasio,
nello scorso settembre, erano ancora COS1 ricoperti da ingenti masse
di neve, defluente attraverso i canaloni fino nei ripiani e nelle conehe
sottostanti, che non fu possibile eflettuare alcuna misura, ne conoscere
ad un di presso I'eventuale posizione delle fronti .
. Un'annata COS1 eccezionale merita, seppure brevemente e quale premessa
di questa nota, un cenno illustrativo.
I dati relativi alle precipitazioni, alle temperature, alla nebulosita
del cielo, i tre fattori meteorologici che voglio qui prendere in considerazione,
provengono tutti dal locale Osservatorio che fondai nel 1947
con 1'aiuto della Sezione Meteorologica del Magistrato alle Acque e del
dott. ing. GIOVANNI NOGARA, Direttore Generale della « Raibl » Societa
Mineraria del Predil. Detto Osservatorio si trova a m. 900 s.m. , nel cuore
di una regione che per instabilita di clima e per abbondanza di precipitazioni,
a parita di quota, non trova riscontro con alcun 'aItra localita del1'
intera catena delle Alpi. La sua posizione poi, qualche chilometro a nord
della maggior catena delle Giulie (Mangart, Cima del Lago, M. Rombon,
M. Canin) baluardo naturale ai venti sciroccali caldo-umidi provenienti
dall'Adriatico etale che, pur non essendo a quota eccessivamente elevata,
gode di un insieme di condizioni meteorologiche che rispecchiano molto
bene il clima medio regionale.
Nel quadro climatico che presento nella figura 1 sono riassunte: Ie
medie mens ili delle precipitazioni, ricavate dal pluviografo, tenendo
distinta l'acqua caduta come pioggia e come neve; la quantita di neve
caduta mensilmente determinata all 'asta nivometrica ; le temperature medie
mensili delle minime, medie e massime giornaliere ; la nebulosita media
mensile del cielo.
......
Vediamo che nei dodici mesi considerati sono caduti 1683,8 mm.
d'acqua sotto forma di pioggia e 956,4 mm. d'acqua sotto forma di neve;
in tot ale mm. 2640,2 di acqua! II mese con maggiori precipitazioni risulta
il febbraio 1951 che nei suoi 28 giorni ha dato mm. 534,4 di acqua, di
cui 228 come neve e 306,4 come pioggia.
A Cave del Predil la neve e comparsa per sette mesi consecutivi,
raggiungendo un totale di m. 10,17 con un massimo mensile, nel
dicembre 1950, di m. 3,05. Osservando poi nel diagramma la quantita di
neve caduta in rapporto all'acqua ad essa corrispondente, si puo facilmente
rilevare che nei mesi di ottobre, novembre, febbraio, aprile la neve era
sciroccata, fino a molto sciroccata. Questo sta a dimostrare che la quantita
di neve complessivamente riscontrata a Cave del Predil, pari a m. 10,17,
pili la quantita di pioggia caduta nei sette mesi considerati, con temperatura
media mensile fra + 6°.6 e - 2°.2, dovevano equivalere, aIle quote
dei ghiacciai del Canin e del Montasio (m. 2.200 - 1.850), ad una coltre
di neve secca non inferiore ad un trentina di metri di potenza.
Debbo ancora far notare che, nella notte fra il 6 e 7 febbraio, accompagnata
da temporali con lampi e tuoni e da violente raffiche di scirocco,
ecaduta nelle Alpi Giulie e nella Carinzia della neve rossa, che ho analizzato
per via chimica e mineralogica e sulla quale ho in preparazione
. una nota. Quando nello scorso settembre mi recai sui ghiacciai del Canin
e del Montasio trovai affiorante 10 straterello di neve rossa; il che voleva
dire che si era sciolta fino allora soltanto la neve caduta dal febbraio alla
fine di aprile-maggio, cioe appena 1/5 0 tutt'al pili 1/4 del totale neve
caduta. Ci si puo rendere quindi conto delle quantita di neve ancora
restante.
Per quanto riguarda la temperatura dobbiamo notare la mancanza
di forti valori estremi (minima - 15°, il giorno 20 dicembre 1950, massima
+28° il giorno 2 agosto 1951) e di forti escursioni giornaliere. II mese
pili freddo estato il dicembre 1950 con una temperatura media di - 2°.2;
fra i mesi pili caldi si riscontrano luglio e agosto 1951 con t:emperatura
media mensile rispettivamente di + 16°,4 e + 16°,9. Le escursioni quindi
della temperatura media invernale ed estiva risultano comprese entro
valori non eccessivi. E cia estato di grande importanza per la conservazione
della neve nel tardo autunno fino a bassa .quota, come vedremo in
seguito. Faccio ancora rilevare che la mancanza di basse temperature
invernali ein stretta relazione con la massa d'acqua caduta sotto forma di
pioggia e di neve ' in questo periodo;e COS1 pure e da ritenere. che la
discreta quantita di pioggia che sl eriversata dal maggio al settembre 195I
(mm. 566) ha evitato l'eccessivo riscaldamento dell'atmosfera.
L'andamento della nebulosita media del cielo presenta pure delle
carattcristiche molto significative. Puo meravigliare infatti che il cielo sia
rimasto coperto per 6-7 decimi (media) durante otto mesi e per circa
5 decimi nei rimanenti. E questa abbondanza di nebulosita ha necessariamente
influenzato la temperatura, in comune accordo con le precipitazioni,
evitando gli eccessi termici sia in un senso che nell'altro.
Volendo concludere, quali sono gli effetti di una annata COS1 eccezionale?
che a Cave del Predil rimaneva della neve di valanga (valanga del
canalone Barenklamm) fino a tutto settembre; che nella Val Saisera (alta
Val Bruna), sette chilometri a ovest di Cave del Predil,nello stesso mese i
nevai scendevano dal gruppo del Piccolo e Grande Nabois e dal Montasio
fino a q. 960; che presso il paese di Tamaroz in Val Raccolana (la Valle
che si affonda lungo il versante settentrionale del gruppo del M. Canin) in
piena posizione di sole, ancora alla fine dello scorso ottobre esisteva un
banco di neve di valanga foracchiato dal torrente a q. 560; che infine nella
zona dei ghiacciai del Canin e del Montasio, come gia dissi, erano pre senti
ammassi di neve COS1 notevoli da occultare non solo lc fronti dei ghiacciai
rna da mascherare anche la loro posizione sul terreno.
Non resta da augurare che gli effetti della eccezionale annata si ripercuotano
favorevolmente sulla vitalita dei nostri ghiacciai COS1 minata e
pericolante in questi ultimi anni.
pag 184:
http://www.glaciologia.it/wp-content...51_102_194.pdf
Ultima modifica di lukeud; 25/10/2015 alle 20:02
nel 51 a gares (1300) misurarono un accumulo stagionale di 19 metri e mezzo
Segnalibri