......mettetemi al rogo e via......
Non è questione di mettere al rogo qualcuno o di contestare a vuoto, è solo che troviamo del tutto fuori luogo certe esternazioni al primo episodio andato storto per Piacenza, quando nel resto dell'inverno siete stati quasi sempre sugli scudi.
Tanto più che domani la vostra razione dovreste averla anche voi, ergo perchè lamentarsi?
Si tratta solo di vedere in maniera un minimo obiettiva la situazione, punto, non ce l'abbiamo con nessuno.![]()
La mia stazione meteo: https://www.wunderground.com/dashboard/pws/IREGGI57
Concordo ed aggiungo che non ci si deve confrontare con il singolo evento ma con la media climatologica di riferimento. Così come nel reggiano credo che anche nel piacentino non siano poi così frequenti eventi di entità superiori a 20 cm in un botto ma piuttosto la media stagionale sia il frutto di più eventi con accumuli ben inferiori ai 20 cm![]()
[B]Lorenzo Smeraldi : [/B]le migliori idee sono sempre quelle che vengono realizzate
La mia stazione meteo: https://www.wunderground.com/dashboard/pws/IREGGI57
Cito alcuni pezzi dell'articolo che avevo scritto per Meteonetwork in riferimento alle nevicate di Albinea (RE):
La neve sul pedemonte reggiano è un fenomeno meteorologico che si manifesta nell'arco di un semestre che ricomprende la parte finale della stagione autunnale (mese di Novembre), l'intero trimestre climatologico invernale (Dicembre, Gennaio e Febbraio) e la fase iniziale primaverile (Marzo ed Aprile). Nell'arco dei 36 anni analizzati non si è trovato riscontro di nevicate nei restanti mesi dell'anno. Ciò non significa che è impossibile il verificarsi di questo evento al di fuori di questo semestre (ad esempio nevicata in Ottobre o in Maggio) ma piuttosto che è altamente improbabile. Per questo motivo, a livello climatologico la stagione della neve è circoscritta al semestre Novembre – Aprile. Durante il trentennio di riferimento, 1980/81 – 2009/10, la quantità media di neve precipitata è risultata pari a 48 cm, con un minimo di 3 cm ed un massimo di 144 cm. Importante osservare come la mediana si colloca ad un valore pari a 36 cm e la classe modale è ricompresa nel range 0 – 30 cm. Come già evidenziato, tale disallineamento della media aritmetica semplice e della mediana, rispetto alla classe modale, contestualmente alla presenza di una forte asimmetria concentrata nella coda inferiore della distribuzione dei dati, assumono il significato, strettamente climatologico, che la neve rappresenta certamente un evento piuttosto comune per l'area oggetto di studio (oltre 311 nevicate rilevate in oltre 30 anni di osservazioni) ma la quantità di neve precipitata in un'intera stagione è modesta stante il fatto che nel 47% dei casi non si oltrepassa il limite dei 30 cm e nell'83% dei casi non si superano i 90 cm nell'arco di sei mesi.
Un aspetto molto importante del fenomeno è rappresentato dall'analisi della quantità di neve precipitata in seno ad un unico evento nevoso, intendendo come tale ogni singola manifestazione meteorica della durata anche di più giorni consecutivi. Generalmente una nevicata lascia sul terreno dagli zero agli 8 cm. Un singolo episodio nevoso scarica normalmente fino a 8 cm di neve. Valori superiori a 24 cm sono considerati rari e limitati a configurazioni sinottiche particolari.
Entrando nel dettaglio, la probabilità teorica statistica di assistere ad un nevicata con accumulo è pari all' 83% circa e la probabilità di superamento della classe modale (8 cm) è stimata al 20% circa.
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[B]Lorenzo Smeraldi : [/B]le migliori idee sono sempre quelle che vengono realizzate
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