facciamo il giochino a +144, che non mi pare stupida cosa
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Mi aspettavo reading migliori dopo il run mattutino o per lo meno... me lo auguravo.
Per una nuova fase caldissima ci passiamo sino a metà mese.. lì poi.. ha già detto tutto Paolino... se va in porto l'ipotesi forno sono azzi amari.. e al momento a naso mi pare pure la cosa più probabile.. o per lo meno mi spiego: non mi aspetto un affondo con ciclogensi italica tale da rompere (sul serio) la fase "CALDA ASSAI" in corso.. la sinottica in essere io la peso così (ci sono ancora margini per vedere non solo 1,5 gm possibilisti in meglio.. oppure diventano 0)
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28/01/2025: ore 12.14, +19,9 di scirocco.
Il GW è una cagata pazzesca!!!!!!
Dama ritorna presto. Ti aspetto.
Gigio sul tornado veneziano (post successivo a quello messo da Fuoff)
Una piccola curiosità sempre relativa alla temporale a supercella con annesso tornado che ha investito il veneziano: dall'analisi "veraflex" IMGW Wien (ingrandita) relativa all'incirca all'ora dell'accaduto, si nota, nella sovrapposizione dell'immagine sat con l'analisi del campo barico al suolo ed il profilo del vento (una certa approssimazione c'è sempre) un aspetto interessante: un piccolo minimo depressionario è chiuso al suolo tra veronese e padovano (1004 hPa), e la struttura depressionaria descrive un'ansa che dall'alto adriatico si spinge su ferrarese e veneto. In E-R prevalgono venti da SW che strutturano la tipica dry-line appenninica, mentre sul Veneto l'ansa depressionaria si contrae verso sud sotto la spinta dell'aria fredda (a pressione più elevata) dell'outflow da NNE dei sistemi temporaleschi in quel momento attivi.
La stessa struttura descrive però una specie di rigonfiamento o "bolla" proprio sotto la supercella veneziana (evidenziata con cerchio rosso) nella parte ovest della "bolla" l'RFD più freddo fa aumentare la pressione (non considerare troppo i vettori causa approssimazione) deformando l'isobara verso sud; nella parte est la pressione scende poichè l'aria calda e meno densa che costituisce inflow ed updraft sale, e deforma l'isobara 1005 hPa verso nord. Insomma quella specie di "bolla" è un piccolo ciclone alla mesoscala, e rivela grosso modo il mesociclone con relativo tornado associato alla cella temporalesca.
Spigolature, ovviamente un pò sul grossolano, ma tant'è.
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Massima: +38,7°C 23/7/2009 e 8/8/2013
Minima: -8,3°C 21/12/2009
Neve: 2008=1.0cm 2009=6.5cm 2010=74.0cm 2011=1.5cm 2012=78.0cm 2013=19.5cm 2014=5.0cm 2015=0.0cm 2016=0.0cm
http://climarimini.altervista.org/index.html
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Da Fb Andrea Corigliano
TORNADO NEL VENEZIANO: È ARRIVATO IL MOMENTO DI IMPARARE, DI COMPRENDERE, DI CAMBIARE E DI ADATTARSI.
Dal punto di vista meteorologico, la prima decade di luglio sarà ricordata in Italia per aver visto come l’atmosfera lavora per accumulare e per rilasciare un’abnorme quantità di energia – nello specifico “energia termica” e quindi “calore” – e quali sono i tempi impiegati per fare avvenire questi due processi: non è la prima volta che succede, ma l’ennesima. Nella fase di accumulo, di più lunga durata, l’atmosfera si comporta come se fosse un grande pentolone pieno d’acqua, messo a bollire a fuoco lento: usando questa similitudine, sono sempre queste, infatti, le conseguenze della permanenza sul Mediterraneo e sulle nostre regioni di un promontorio subtropicale di matrice nord-africana che è capace, giorno dopo giorno, di far aumentare la temperatura – fino a raggiungere valori ben al di sopra delle medie stagionali – e di accumulare lentamente nei bassi strati aria umida. Ma nel momento in cui l’evoluzione delle condizioni meteorologiche sposta l’equilibrio verso la fase di rilascio di questa energia, la reazione non avviene su tempi dilatati pari a quelli necessari alla fase di accumulo, ma diventa purtroppo istantanea. Il tutto funziona come se il contenuto di quel pentolone venisse rovesciato per ricambiare velocemente l’acqua, senza aspettare che quella contenuta – ormai bollente – si raffreddi altrettanto lentamente come si è riscaldata. È proprio in questo momento, ovvero quando l’enorme potenziale energetico viene utilizzato nella formazione dei fenomeni meteorologici, che ci si rende realmente conto della magnitudo delle forze in gioco perché gli effetti di questa conversione lasciano il segno e, talvolta, sono anche devastanti. Riconducendo queste considerazioni a quanto accaduto negli ultimi giorni, è semplice comprendere allora che la fase di accumulo di energia è quella in cui l’aumento lento della temperatura porta il termometro a salire verso valori fin oltre i 35 °C, accompagnati da tassi di umidità elevati che rendono il caldo afoso; mentre la fase di rilascio istantaneo è quella in cui si assiste alla formazione di temporali forti, di grandinate anche intense e persino di tornado, talvolta di intensità tale da competere con quelli che si formano sulle pianure americane. Fenomeni, questi, che ieri hanno purtroppo interessato il Veneto perché è qui che la dinamica atmosferica ha permesso che questa energia accumulata potesse essere liberata in tutta fretta.
Detto questo, non si può ora non affrontare un’altra questione che risponde alla domanda: “Quanto è radicata, nella nostra società, la comprensione di questi meccanismi”? Purtroppo la risposta è risaputa: l’argomento non si conosce. Da parte dei media, non c’è infatti la benché minima sensibilizzazione per gli eventi meteorologici che rientrano nella categoria “estremi”: estremi in termini di caldo perché le ondate di calore portano, come detto, ad accumulare un’ingente quantità di energia di cui ci possiamo rendere conto sapendo, magari, che le temperature sono di 8-10 °C oltre le medie climatologiche del periodo; ed estremi in termini di dinamiche temporalesche che sfociano in fenomeni di forte intensità, i quali da tale surplus energetico traggono linfa “dopata” per alimentarsi. E non c’è nemmeno la benché minima consapevolezza che la nostra estate mediterranea non è (era) avere 35 °C e più di temperatura massima per una settimana di fila e che i periodi caratterizzati da temperature al di sopra della media non sono più periodi, ma sono diventati ormai mesi, stagioni ed anni: si chiama “accelerazione del cambiamento climatico”. Se queste considerazioni non vengono digerite ed assimilate, resteremo sempre impreparati ed alla prossima ondata di caldo, con una nuova sfilza di 35-36-37-38-39 °C pronti a dimostrare una nuova fase con temperature marcatamente anomale, continueremo a leggere le idiozie di chi annuncia che FINALMENTE è arrivata l’estate. Certo, ma non la nostra vecchia estate mediterranea: è una nuova estate, questa! Avremmo invece fatto dei passi avanti, e avremmo messo sicuramente un po’ più di giudizio, se all’arrivo di una nuova fase meteorologica del genere potessimo invece pensare da soli che poi pagheremo il prezzo per un comportamento dell’atmosfera che in quel momento ci sta mostrando solo una faccia della medaglia.
Trentotto gradi? Otto gradi sopra la media del periodo? Non va bene e mi preparo a cosa potrebbe farmi vedere l’altra faccia della medaglia! Questo è l’atteggiamento giusto! Ma quando riusciremo a sviluppare questo modo di pensare, se ancora oggi l’informazione meteorologica che viene fatta passare non è capace di fare questo tipo di cultura perché è collegata solo ad un contatore di click ed a strategie di marketing? È invece importante investire su questo tipo di indottrinamento. Perché, chiudendo con alcune considerazioni che ho anche inserito nella prefazione del primo volume dell’opera METEOROLOGIA, “... la cultura porta alla consapevolezza, la consapevolezza porta alla responsabilità e la responsabilità porta alla prevenzione, tanto utile quanto di vitale importanza nel momento in cui l’atmosfera ci presenta condizioni meteorologiche avverse che possono comportare rischi per la nostra incolumità...”.
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28/01/2025: ore 12.14, +19,9 di scirocco.
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+20,8 con brezza da NW...vado nettamente sotto i 20 anche stanotte forse...
Di quell'anomalia oltre alla caldazza del Mediterraneo (che secondo me pagheremo nel prossimo autunno nel caso di inneschi di ciclogenesi) mi schifa vedere quella Atlantica che è fonte primaria della nostra morte per cammello![]()
ne usciamo a ottobre![]()
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