ore 1.00 del 08/08/2013
temperatura 31 gradi
umidità 43%
[QUOTE=giorgio1940;1060454876]Grazie Giorgio per i tuoi racconti!!!
Delle vere perle!
Si come dici te se dovesse succedere ora qualcosa del genere sarebbe il caos... siamo abituati a una vita agiata e con tutte le comodità e servizi,non siamo abituati a cavarcela in certe situazioni!!!.... chissà.....
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Racconti simili e molto suggestivi li ho ascoltati un paio di settimane fa, ospite dei gestori dell' agriturismo la Concia in una piccola frazione a monte di Pennabilli.
Mi hanno raccontato ciò che è successo nel febbraio 2012 e come è stato vissuto in una frazione di 10 abitanti a 8 km dal paese.
Mi è venuta la pelle d'ocase la sono vista brutta.
Monitoriamo.
Valencia
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Molto bella Valencia ci son stato 2 anni fa clima splendido anche in inverno
ore 1.00 del 08/08/2013
temperatura 31 gradi
umidità 43%
Per me una scoreggina fredda all fine la farà. Magari qualcuno vedrà anche due fruffoli. Dicembre quasi d altri tempi a vedere le temperature di sti giorni, anche se sappiamo che è freddo finto
Grazie alle fantastiche testimonianze. Domani ne racconto qualcuna sul 29 made in nonna che nacque nel 1910 (ho avuto la fortuna di conoscere anche un nonno del 1907 e una nonna del 1921.. un caro nonno no - di fatto del 29 me ne parlò lei e tanto.. abitava a Vergiano Alta di Rimini; gli ultimi suoi anni.. era con me e chi era con me a Villa Verucchio).
Sono molto emozionato circa l'aver rivissuto grazie a Voi quei momenti ben raccontati anche nel libro Randi Ghiselli.
Stasera sono un filo preso. Vi saluto lasciando un post di tutt'altra situazione.... un giorno che ricordo, anche tanti altri, in maniera molto molto viva: il 13 dicembre del 2001. Il post è su FB ed è di Lorenzo Catania, classe 1978.. un grande della buona meteo.. persona davvero squisita che in diversi stanzisti abbiamo avuto il piacere di conoscere dal "vivo"
ps
quando ci sarà materia seria da commentare a livello di carte lo farò come negli ultimi anni mi è capitato poco in inverno (per colpa del nulla invernale...).. mentre attendo e soffro con mille riti scaramantici.. provo a tenere comunque viva la mia passione e a condividerla come meglio mi viene
Ero a Pisa, al Dipartimento di Matematica a seguire alcune lezioni.
Consumai il pranzo con alcuni colleghi di corso sul retro del complesso lungo le scale antincendio; un paninone e una bottiglietta d'acqua, giusto per fermare lo stomaco. 7-8°C, niente vento e aria gradevole al sole.
Si stava davvero bene, anche se al di là del Monte Pisano gonfiavano alcuni cumuli di grossa taglia.
Finito il pranzo passo velocemente nella sala laboratorio dove si trovano i computer; inserisco user e password e corro subito a vedere gli aggiornamenti del modello ECMWF (i mitici 4 pannelli) e del modello BOLAM-CMIRL 6,5 km.
Per me quello che si vede è chiaro: con quelle premesse, in serata, a Livorno nevicherà.
Cerco conferme un po' dappertutto: dal sito dell'Aeronautica, dal forum di Meteolive, dalle pagine delle previsioni città per città del Televideo; ma ... niente, nessuno crede che nevicherà in pianura in Toscana.
Eppure quella configurazione mi sembra proprio quella giusta, l'ideale.
Inizio a diffondere la voce tra i colleghi, anche tra quelli che abitano da tutt'altra parte e solo per educazione risparmiano uno "Esticazzi?". Ma non ci crede nessuno; mi prendono anche un po' in giro.
Vabbè, meglio concentrarsi sulle lezioni e affacciarsi ogni tanto a vedere cosa succede.
Si va al tramonto, alle 16:30 circa. Il cielo è limpido, con qualche altocumulo, ma la temperatura rimane ferma a 7°C. Un po' troppi per una nevicata, effettivamente.
Ore 18:00, impegnato nella lezione di Laboratorio III; si studia un programma in C++ tra quelli più semplici, ma per me comunque scritti in un linguaggio incomprensibile. Sto discutendo con una compagna di corso quando ... "BRUUUM", un tuono ravvicinato fa vibrare il vetro della finestrella che si trova in alto in laboratorio.
Dico, alla collega, "aspetta", con sorrisino beffardo sul ghigno; mi volto verso il prof. che nel frattempo si faceva i fatti suoi e forse nemmeno sapeva di essere in vita, e ... via! Sgattaiolo verso il portone antincendio sul retro a guardare fuori.
Grossi cumuli illuminati dal basso dalle luci di Pisa stanno arrivando dal Monte Serra; non cade ancora nulla, ma si vede che il cielo è carico.
Sono le 18:30; ancora mezz'ora e posso uscire a fare quello che mi pare. In quei 30 minuti sono in ansia come un topomatto fatto di cocaina pura e non riesco nemmeno a concentrarmi sul lavoro da fare in laboratorio. La collega mi guarda strano, e io non riesco a rispondere altro che ... "Ehoh ...", agitando le mani come a dire "che ci posso fare?".
Passa quella mezz'ora, anzi, 28 minuti forse. Aggancio giacca a vento, guanti, cappello (mi ero premunito), esco fuori e ... piove, nemmeno troppo forte!
Ci rimango malino, dico la verità. L'aria è un po' più fredda, però non quanto basta.
Il tragitto dal Dipartimento alla stazione dei treni, 2 chilometri, lo passo a rimuginare sul perché ho sbagliato, dove ho sbagliato, cosa non andava, mentre due compagni di corso che dovevano prendere il treno con me mi parlavano senza che io capissi molto.
Il treno è in ritardo; quindi, oltre alla pioggia, oltre alla fregatura, bisogna rimanere lì in attesa al freddo, con la fame addosso, al vento. Già, al vento; quello stesso vento che - mentre ero appoggiato al muretto guardando verso il basso, nel vuoto, come se mi avessero ammazzato il cane - all'improvviso con una folata porta alcuni grossi fiocchi di neve fradici.
La cosa bella è che - lo ricordo ancora - li ho sentiti arrivare dal fondo della piattaforma del binario. Come? Semplicemente seguendo gli "Ooooh! Guarda! Noooo! Ganzo!" che si avvicinavano come un'onda da quelle decine di ragazzi sparsi lungo tutto il marciapiede.
"Sìììì!". La mia prima reazione. Gli amici mi guardano storto, ancora una volta. E io rispondo sempre con il mio "Ehoh ...".
Ma era un'apparizione fugace. Subito torna la pioggia, sottile.
Pazienza. Ero già contento così. Potevo dire che "A Pisa ha nevicato (?), quindi ha nevicato sicuramente anche a Livorno (??), perciò ho azzeccato la previsione (???)".
Faccio il viaggio di ritorno (dopo aver atteso la partenza sul treno una ulteriore decina di minuti) un po' più tranquillo; scherzo con i colleghi, rido ... almeno finché non si arriva all'altezza dell'aeroporto militare.
Qui mi affaccio, e nel buio completo, illuminato solo dalle luci interne del treno, vedo un colore strano in terra. Mi sembra troppo chiaro per essere terreno nudo.
"Oh, ma ha nevicato qui!" "Boia! Perdavvero!". (Nota: come avrete intuito, per me "Ha nevicato" significava anche vedere un fiocco sbriciolato su un letto di pioggia battente; ma in questo caso era qualcosa di meglio).
Ancora più contento. Il giorno dopo avrei potuto dire di aver azzeccato la previsione. Ero in fase appassionato-competitiva pura, e ne traevo soddisfazione.
Guardo fuori; quel veletto di neve perdurava, rimaneva mano a mano che ci si avvicinava al bosco del Tombolo. Anche una volta immersi nel folto si continuava a vedere questa striscia bianca, sottile; niente di ché.
Non vedevo l'ora però di uscire verso lo Scolmatore, il canale che separa il bosco del Tombolo dalla zona industriale di Livorno, per vedere se stesse davvero nevicando.
Quando succede si apre di fronte a me un'immagine che non posso dimenticare: il cielo completamente aranciato, le ciminiere della raffineria visibili a malapena; vicino alle fiamme degli sfiatatoi si riuscivano a distinguere i singoli grossi fiocchi.
Nevicava, e forte. Dopo un paio di minuti, con l'adrenalina che mi usciva dalle orecchie e gli amici che per poco non mi decapitavano nel tentativo di chiudere quel finestrino dal quale mi ero affacciato e dal quale entrava un freddo barbino, un lampo diffuso squarcia il cielo, proprio sopra le ciminiere.
Non riesco a dire niente. Ho solo un sorrisone pacifico, celato dalle mani davanti a naso e bocca, mentre continuo a guardare fuori.
Arriva il momento di uscire, alla stazione di Livorno. Ci sono almeno 3-4 cm di neve al suolo; il vento soffia forte, 40-50 km/h. Fa freddo.
Chissenefrega del freddo. Esco. Vado. Sono le 20 passate; ho fame. Pazienza.Cammino pacifico sotto la nevicata, piano piano, per godermela tutta. Scrocchia davvero sotto le scarpe; i suoni sono davvero ovattati.
Le macchine in giro sono poche; il vento fa frusciare le fronde, ed è vero: nevica, fa freddo, Posso fermarmi a toccare la neve sui tetti delle macchine, a fare le palle di neve fresca, farinosa, asciutta; posso assaggiare la neve mettendomi controvento a bocca aperta. A Livorno. Proprio come avevo previsto. Io e nessun altro.
Dopo un chilometro di cammino ero in paradiso. Entro in casa a fatica; saluto i miei che stanno già cenando, ma prima di mettermi a tavola vado a guardare il termometro.
0,0°C. Precisi. Stecchiti. E rimarranno così fino alla mezzanotte, quando la nevicata si attenuerà, dopo esser stato gran parte della sera alla finestra, magari strimpellando anche la chitarra per rilassarmi dopo il bagno di adrenalina.
Ero davvero contento. Stavo bene. Stavo crescendo e imparavo sempre di più dalla mia passione. Fuori nevicava, e dentro sorridevo.
Ecco, però ... alla fine della fiera mica mi ricordo se quella sera ho cenato.
Booh?
28/01/2025: ore 12.14, +19,9 di scirocco.
Il GW è una cagata pazzesca!!!!!!
Dama ritorna presto. Ti aspetto.
È inutile i romagnoli hanno una marcia in più!
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