Ti dirò... io adoro il freddo e la neve, e (visto anche dove lavoro) sono il primo che dovrei "lamentarmi" delle nevicate (Tir piantati, strade ai limiti della percorribilità, ghiaccio, ecc.ecc.) ma tutto sommato mi piace..
Quando però esagera.. ecco, si fa meno piacevoleA dicembre 2008 siamo stati 5 giorni senza corrente elettrica, e ti assicuro che quando arrivi ad avere 7-8° in casa un pò di voglia ti passa
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Lou soulei nais per tuchi
Fidati che sarebbe un vero incubo: strade bloccate, veicoli non utilizzabili (nel famoso Febbraio 2012 molti veicoli diesel si sono fermati per strada a causa del gasolio gelato nei serbatoi) impianti di riscaldamento che non funzionano, niente acqua potabile, difficoltà per i mezzi di emergenza a raggiungere le persone che si trovano in pericolo...
Qua da noi sarebbe un vero dramma se si avverasse uno scenario simile.
Non è tanto il fatto di essere abituati o meno a patire il freddo, la vera tragedia sarebbe il blocco totale di tutte le infrastrutture da cui oggi dipendiamo, e che non sono progettate per essere utilizzate con questi climi.
Faccio qualche esempio: NIENTE AMBULANZE, e quindi chiunque abbia un infarto è destinato a passare a miglior vita. NIENTE RIFORNIMENTI ALIMENTARI, quindi se non si hanno scorte di cibo a lunga conservazione si muore di fame. NIENTE RISCALDAMENTO con quelle temperature vuol dire vivere giorno e notte ampiamente sotto zero anche in casa, a meno che uno non inizi a bruciare oggetti in lego per scaldarsi con il rischio di scatenare incendi devastanti, i quali non potrebbero essere spenti dai Vigili del Fuoco perchè.. le strade sono bloccate ed i camion non funzionerebbero.
Le nostre zone non sono attrezzate per eventi simili e, ripeto, sarebbero una vera tragedia.
In effetti le ondate di gelo fuori dai canoni definiti "normali" sono disastrosi per un clima mediterraneo, per quanto riguarda le infrastrutture non essendo progettate per un gelo simile si romperebbero, storicamente nell'operazione Barbarossa la macchina bellica tedesca venne letteralmente paralizzata dal gelo, i carri armati, automezzi si rompevano, anche i fucili e mitragliatori cessavano di funzionare, solo le bombe a mano conservavano la loro efficacia, mentre i mezzi russi costruiti per quel clima continuavano ad essere efficienti.
Qui in caso di grandi nevicate, che non capitano più, non è che sia poi tutto sto disastro...
Ricordo nell'86 mio padre costretto a mettersi gli sci per andare a far la spesa fino a Crodo, dato che abitavamo Navasco, 720 metri.
Ricordo che disse che era caduto varie volte, dovendo mettere gli sci da fondo per poi risalire.
Poi ricordo nel 1990 ci furono parecchi disagi, mi pare che 60 cm in una giornata furono sufficienti per mandare in tilt le strade, soprattutto a Domodossola, dove mi sembra se ne fecero solo 40.
Poi nel 2006 forse nevicò parecchio, ma non mi par di ricordare particolari disagi. Neppure con i 45-50 cm del 2015 ricordo particolari disagi.
Insomma sì, può capitare, qui in paese non sarebbe una catastrofe, ma già a Domodossola si avrebbero parecchi problemi.
Però io sono dell'idea che sia solo una questione di adattamento... Sei abituato ad andare all'Ipercoop a fare la spesa, se non ci puoi andare non è che muori di fame... Prendi 50 euro, metti gli sci se necessario e vai alla bottega del paese, prendi tanto pane, affettati e formaggio, pasta e cose a lunga conservazione e te ne stai buono buono in casa, magari va via la luce, fa niente, le candele ci sono, prima o poi tornerà.
Mio nonno a Formazza ha vissuto tutta la vita così, anche da vedovo a 80 anni, lui sapeva che possono capitare 50-60-70 cm in un giorno, in caso la fresa è lì, gli sci anche, di cibo ne teneva sempre a sufficienza, il cellulare lo aveva imparato ad utilizzare e se fosse stato male avrebbe chiamato.
Ha vissuto il mitico 50-51, nella paura, nella paura di un ragazzo/uomo che non vedeva mai smettere di nevicare. A Formazza si è vissuto nel terrore dopo la valanga di Canza.
Ha vissuto tutta la vita così, nella sua casetta di Ponte, non ha mai patito disagi, è stato benone, anzi, quando si è accorto che il Sud ( come diceva lui) non "caricava" più come un tempo si è messo ad annotare sul calendario la neve caduta.
Adesso è alla casa di riposo di Varzo, 600 metri e luogo notoriamente più nevoso e freddo di Crodo. A suo dire "qua u fa gnanca invern": qui non lo fa neanche l'inverno. E tenete conto che a Varzo in inverno il sole non arriva, e la neve resta al suolo da dicembre fino a marzo. La media nivometrica così ad occhio sarà di 120-150 cm.
Questo esempio, giusto per dire che è tutto relativo... che la gente sbuffa per 15 cm, ma che in realtà il limite del sopportabile è mooolto mooolto più alto.
Il limite del sopportabile si raggiunge stando per giorni e giorni in luoghi isolati, con il cielo sempre grigio, e la neve che s'alterna solo al nevischio, e poi arriva il vento. Io ci ho provato, stando per capodanno da un mio amico, custode di una diga, che aveva invitato me ed altre persone al Toggia, per stare un po in compagnia, anche se non si potrebbe ospitare estranei nella casa ENEL...
Siamo saliti il pomeriggio del 31, e poi a causa di sfondamenti "strong" siamo dovuti stare su fino al 7 di gennaio... al momento del cambio. Ovviamente non ci siamo lamentati, dato che non dovevamo neppure starci lì, ma è stato davvero noioso...
E' ovvio che però se si deve correre in ospedale tanta neve può essere fatale... ma è una disgrazia che uno abbia ad esempio un infarto proprio quando l'unico giorno in 20 anni l'unico mezzo utilizzabile sono le ciaspole...
E Reading ripropone lo stesso scenario! Come Ukmo! Dita incrociate (-6 giorni)
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Lou soulei nais per tuchi
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