Sì, ma stiamo discutendo della situazione della NAO come se avessimo valori medi di +2 o +3, in realtà è molto probabile che il mese chiuda su valori attorno alla neutralità (la media attuale dovrebbe essere sui +0,2/+0,3). Il problema è che in troposfera stiamo scontando effetti che sono assimilabili a quelli di un displacement con asse che tende a penalizzate l'Europa occidentale e, di riflesso, le nostre regioni di NW... Qualcuno ha assimilato quanto stiamo vivendo da una ventina di giorni a quanto avvenne tra il gennaio e il febbraio 2013 (allora non vi fu split in Stratosfera e si trattò di un "displacement" vero e proprio, quest'anno vi è stato lo split, anche se di durata molto breve).
E' un paragone secondo me sensato, la grossa differenza riguarda l'asse con cui è disposto il VPT che, a differenza di 6 anni fa, favorisce le discese fredde con asse italo peninsulare/balcanico, mentre nel 2013 i target furono principalmente franco-iberici... Se tanto mi da tanto da questa situazione non se ne esce, se non in due modi:
1) il collasso del VPT e l'innesco di una fase antizonale, che tra l'altro, seppure in extremis, ci fu pure a fine inverno 2013 e che non è detto ci favorisca;
2) il riassorbimento degli effetti troposferici del MMW e il successivo reset, che richiederebbe tempi lunghi e che probabilmente ci traghetterebbe in piena primavera meteorologica...
Personalmente ero estremamente pessimista sulle sorti di questo inverno, un po' per scaramanzia, un po' per un contesto PDO+(+) con l'anticiclone pacifico che non riesce a schiodarsi (da anni, con la parziale eccezione della scorsa primavera) dalle coste occidentali statunitensi e canadesi... per queste ragioni mi aspettavo un inverno con zonalità feroce... un po' come avevamo visto dal dicembre 2013 al marzo 2017... in realtà abbiamo un Vortice polare comunque debole, una NAO+, ma meno positiva non solo rispetto ad inverni nefasti come 2014/2015 o 2015/2016 ma allo scorso inverno, eppure stiamo continunando a non vedere niente... e potremo non vedere niente fino alla fine.
Ultima modifica di galinsoga; 22/01/2019 alle 12:03
eppure è proprio lì il problema
concordo con te che il combinato disposto con la pdo+ è quanto di peggio, ho fatto delle considerazioni in proposito in questo td
ma attualmente c'è stato un arretramento che non è supportato da un calo dell'EA proprio per la violenza del getto a nord
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così facendo questo arretramento del ramo principale non è produttivo
se le correnti fossero blande in zona nao non avremmo lo stesso problema di invasità della roccaforte pressoria
E' verissimo, quanto scrivi, ma io guarderei anche l'AO, perché il punto è che, trattandosi (per ora e forse fino alla fine) di una dinamica assimilabile a un displacement, l'AO non subisce particolari tracolli, come si vede dal grafico NOAA, se non proprio temporanei, in funzione (forse) della incompleta comunicazione tra i piani isotropici:
ao.sprd2.gif
Per me vediamo in atto la tipica situazione troposferica da displacement, in cui sostanzialmente abbiamo elevate velocità zonali in Atlantico settentrionale, perché la JS, compressa dal lobo canadese del VP troposferico, tende ad accelerare alle alte latitudini e contestualmente abbiamo un FP (relativamente) basso di latitudine.
Data l'attuale disposione del lobo nordamericano del VP troposferico l'accelerazione maggiore l'abbiamo proprio in area NAO, ossia tra Labrador, Groenlandia e Islanda e ciò impedisce il crollo di tale indice verso valori di accentuata e persistente negatività.
Questo penso sia una sorta di feedack della PDO+, l'altro feedeback, secondo me, è rappresentato dall'allungamento del VPT verso le coste orientali del Nord America, da qui le fortissime avvezioni artiche dirette verso le pianure centro-orientali, gli Appalachi e il New England, mentre sulle coste pacifiche e sulle catene costiere occidentali (fino alle Montagne Rocciose) continuano ad esserci anomalie gpt++ del gepotenziale e quindi condizioni di siccità (anche abbastanza esasperate) in stati come California e Oregon.
Nel 2013, con PDO- le nostre zone erano favorite, ora sono sfavorite e secondo me questa è la controprova più efficace di quanto per l'Europa occidentale e le Alpi (versanti interni) una persistente situazione di PDO+ invernale sia una spada di Damocle in chiave invernale (vedi primi anni '90). Ovviamente i forecast continuano a vedere AO in crollo, ma tendono a posticiparla sempre... ovviamente andando verso febbraio le probabilità che il VPT vada in contro a un collasso tendono ad aumentare, se non altro da un punto di vista statistico, ciò non toglie che, entro limiti anche solo lontanamente ragionevoli, non si veda via d'uscita dallo schema circolatorio in atto da tre settimane...
Ultima modifica di galinsoga; 22/01/2019 alle 13:01
verissimo
con pdo- l'arretramento della base subrtopicale lascia molto più facilmente sgombra l'EA da anomalie positive
ma anche pdo+ associato a un tripolo atl di segno opposto da le sue soddisfazioni
l'anno scorso del resto abbiamo visto come a fronte di un vpt anche in quel caso debole lo status circolatorio tra pacifico e atl abbia impedito incursioni significative delle rossby sino a che non c'è stato il tracollo
quest'anno potremmo assistere allo stesso copione
la dinamica strato come dici ha avuto la grossa pecca di non essere supportata dalla seconda cresta, cosa che in associazione alla circolazione troposferica in essere ha continuato a favorire le solite rossby con blocco addossato all'europa occidentale, perchè già da inizio mese i risvolti del disturbo al vps si sono riverberati ma al contrario di dinamiche split ortodosse non hanno condotto al rapido crollo dell'ao
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