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il mio prof di mate è in turchia, speriamo che ci resti anche e non possa decollare.. fine OT
molto interessante il grafico dell'attività crescente del Katla
Tratto da: http://www.3bmeteo.com/news-meteo/ka...liato+speciale
"Il vulcano che negli ultimi due giorni ha messo in ginocchio il traffico aereo europeo potrebbe avere effetti sul clima del Nord Emisfero soltanto se riuscisse a sostenere l'attuale attività per più mesi. La 'stazza' dell'Eyjafjallajokull, infatti, non è particolarmente preoccupante. Tutt'altra storia, invece, per quanto concerne il Katla, in assoluto il più potente vulcano islandese. "Se scoppia" - afferma Sigried, responsabile della Croce Rossa islandese - "sarà una vera e propria tragedia...Verrebbe inondata l'isola e potrebbe esserci un cambio climatico catastrofico". Il 'mostro' dista soltanto poche decine di chilometri dal fratello minore che, spesso, ha anticicpato le eruzioni del Katla. La preoccupazione è quindi tantissima, poiché il Katla non solo giace sotto un ghiacciao 5 volte più grande del Eyjafjallajokull, ma ha una potenza eruttiva a dir poco spaventosa. A rischio anche altri due vulcani, il Grimsvotn e l'Hekla. Se il Katla dovesse esplodere le ripercussioni sul clima, specie del Nord Emisfero, sarebbero molto marcate ed assisteremmo ad un temporaneo, ma sensibile, raffreddamento."
L'isteria generale c'e' ovunque. I piloti che si inc¤//¤no perchÆ non possono volare e dicono che le ceneri non fanno alcuna differenza, i meteofili che non vedono l'ora che accada il disastro per sperare in un inverno nucleare e avere quindi chance di vedere un po' piu' di neve sopra il proprio tetto (e chissene se ecosistemi si sconvolgono, gente perde la casa e frutta e verdura s'alzano del 500% :D) e la gente in generale annoiata dal mondo d'oggi, gia' scritto e prevedibile, non vede l'ora di vedere un po' di tragedia generale per avere un po' di adrenalina in corpo ;9
Secondo me parlarne e' ottimo, si imparano un sacco di cose.
E tu, non sapendo una cosa, rischieresti di mandare in aria degli aerei, sapendo che la responsabilita' di qualunque problema sara' tua e della tua decisione? E' proprio perche' "non sai", che attui misure di prudenza. Se sapessi, sarebbe tutto un altro paio di maniche.
E ancora, se stabilisci che la concentrazione oggi, a quest'ora, non e' pericolosa, ti prendi la responsabilta' di aprire uno scalo sapendo che il vento tra un'ora potrebbe portarti una concentrazione di pulviscolo 10 volte piu' grande dell'attuale (oppure no)?
"You are not entitled to your opinion. You are entitled to your informed opinion. No one is entitled to be ignorant." (Harlan Ellison)
Condivido appieno.
Credo che sarebbe più costruttivo ragionare in termini meno sensazionalistici. Ovvero chiedersi,per esempio quanto tempo dovrà eruttare ancora e con quale intensità per poter effettivamente portare un calo termico nord europeo,quali sono le conseguenze immediate,quale sarà il tragitto delle polveri e la loro conseguenza tangibile,se tali polveri potranno cadere insieme alle piogge anche sul nostro Paese,ecc.
Poi lo dico,è ovvio che ai freddofili piacerebbe l'idea di un'estate fredda (confesso che la vorrei anch'io,visto che le estati si chiudono sopramedia praticamente da fine anni 80),però già urlare alla glaciazione trovo sia controproducente e del tutto inesatto. Desideriamo un raffreddamento? Bene,valutiamo anche tutte le conseguenze che porterebbero le polveri (su agricoltura,trasporti,salute,ecc.) e cerchiamo di capire,a seconda di quanto dura l'eruzione e se erutta anche il Katla o meno,quali saranno le conseguenze climatiche,senza lasciarci prendere da sensazionalismi del momento.
Lou soulei nais per tuchi
Non ti nego che mi entusiasma vedere un'eruzione vulcanica, così come vedere magari le ceneri proprio dagli scatti sat che gironzolano per il nord emisfero, e magari osservare e ragionare sulle conseguenze meteoclimatiche in casi di grosse eruzioni. Dall'altro lato mi scoccia molto la cosa perchè il 29 dovrei partire per Barcellona. Mi crea uno sdoppiamento di personalità sta cosa: da una parte la curiosità scientifica altissima (alla Plinio il Vecchio che ci rimise la vita pur di osservare), dall'altra l'uomo comune che non vuole seccature.
Comunque in teoria ci dovrebbe essere un abbassamento dei prezzi: tutte le merci che non possono più essere esportate via aerea dovrebbero creare un surplus con calo dei prezzi
http://golfodigaeta.altervista.org/
Webcam Formia su http://www.meteoliri.it/#!prettyPhoto/10/
Stazione meteo http://www.wunderground.com/weathers...p?ID=ILAZIOFO2
Condivido, sarei curioso anch'io; anche perchè alla terra male non fa e io da naturalista sfegatato non mi preoccupo. Poi però penso al lato negativo e mi fermo. Comunque la maggior parte di noi caccia temporali violenti quindi la logica è quella (come si vuole il tornado violento davanti casa si vuole anche l'eruzione). Ragazzi siamo pazzi!!![]()
Ricorderò con piacere i giorni 19/20/21 Dicembre 2009
e' la mia stessa identica posizione. Alla fine perø' il mio 'uomo comune' prevarrebbe. Anche se per fortuna la nostra volonta' non conta niente, altrimenti si' che sarebbe una noia mortale.
La fai un po' semplice, direi. Ogni merce creata in un punto del globo ha gia' una sua destinazione, per cui per usufruire del mais che hai piantato sotto casa e che magari e' destinato alla cina, non puoi di punto in bianco dire al contadino di riindirizzarlo verso il mercato locale, a sua volta incastrato in altri itinerari. Ci vorrebbero enormi cambiamenti a tutti i livelli che sprecherebbero tempo, soldi e risorse per evitare gravi problemi come il ristagno delle materie prime... o puoi incoscientemente trascurare un piccolo mercato periferico che dipende da te e che lasci senza risorse. La ridistribuzione del mercato, specie se causata improvvisamente da un totale isolamento, e' un'impresa titanica.Comunque in teoria ci dovrebbe essere un abbassamento dei prezzi: tutte le merci che non possono più essere esportate via aerea dovrebbero creare un surplus con calo dei prezzi
E un discorso cosi' e' pericoloso: se ogni paese fosse costretto a tenere solo quello che produce, mandi in rovina un sacco di posti isolati e/o estremi (tra cui noi, che dobbiamo importare tutto) e soprattutto rimani senza tecnologia, vestiti, roba 'esotica' e tutto quello di cui usufruisci e che non viene dal tuo territorio (ed e' molto piu' di quanto tu non sospetti).
(uff si vede che oggi al lavoro non c'e' niente da faremeno male che tra 5 minuti si taglia la corda...)
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