C'è anche da dire che il "medioevo" dura più o meno 1000 anni, quindi ogni discorso generale lascia il tempo che trova...
Certo che fra 1100 e 1200 la curva demografica ha un'impennata, e si ha un'espansione delle zone abitate, con messa a cultura di nuovi terreni sia verso N che verso E.
In quelle epoche, significa essenzialmente una natalità elevata (che implica buone condizioni fisiche e nutrizionali per la donna) accompagnata a un ridursi della mortalità infantile, elemento anche questo legato a migliore nutrizione e a minore incidenza delle malattie.
In definitiva, per sostenere tutto ciò, è necessaria anche una fase climatica non dico "calda" ma "favorevole", magari anche con meno umidità - responsabile prima del marcire delle coltivazioni di grano - oltre che con qualche grado in più nella media.
Poi nel primo '300 segue il crollo e la crisi, che culmina con la peste del 1348-50. Che il sistema vada in crisi per motivi strutturali è vero (esauriti i terreni buoni, non c'è più spazio per ulteriori aumenti di popolazione, a meno che non si facci leva sulle tecnologie, che però da noi miglioreranno solo in epoca sforza), però una crisi di quella portata troverebbe valido appoggio nel deterioramento climatico cheprelude alla PEG.
Di fatto, in Groenlandia gli scavi di Herjolfsness hanno mostrato una fascia costiera meridionale abitata e poi abbandonata attorno alla fine del XIV secolo. Fra le ultime scoperte, "the farm beneath the sands", un insediamento posto piuttosto a Nord lungo la costa, appare abitato sino alla metà del secolo circa.
Considerato che il tutto si è splendidamente conservato per congelamento successivo, almeno rispetto alla PEG la precedente parte di medioevo doveva essere un po' più mite.
ecco un link del Noaa sull'argomento:
NOAA Paleoclimatology Global Warming - The Data
quindi ci sarebbero state delle fasi di aumento delle temperature, e l'ultima è quella che stiamo vivendo a partire da 2000 anni fa, con le dovute oscillazioni.
Nel corso dell'ultimo anno ho letto diversi articoli riguardo all'argomento, ma in sostanza continuano ad emergere pareri diametralmente opposti, io tuttavia credo che salvo un brevissimo periodo, nel complesso le temperature di allora fossero piuttosto simili alle attuali.
Intorno agli anni 1000-1200 si coltivava la vite in Valle Stura, segno di un clima mite almeno quanto quello attuale.![]()
Lou soulei nais per tuchi
Perché l'affermazione sia precisa, occorrerebbe poter dire "si coltivava con successo la vite...", nel senso che andrebbe verificata anche la qualità del prodotto.
Ovvio che se lo facevano, qualcosa saltava fuori, però magari accettabile solo entro l'economia di sussitenza di una vallata alpina.
E' Leroy-Ladurie (già in "Storia del clima dall'anno mille", ma mi pare che lo abia ripreso in "Histoire humaine et comparée du climat : Tome 1, Canicules et glaciers (XIIIe-XVIIIe siècles)") che porta come esempio di deduzione climatica affrettata proprio quella della diffusione della vite.
Dato che questo vegetale aveva un forte significato cultuale nel mondo cristiano (il vino è usato nella consacrazione durante la Messa), esso si diffonde in Europa su quest'onda. E viene coltivata la vite sino nelle isole britanniche, per poter disporre del poco necessario al rito (in questo caso la qualità non importa, conta invece la comodità di averlo in loco, dato che l'importazione di un prodotto all'epoca instabile, oltre che voluminoso e liquido, era difficoltosa).
Quindi, conclude lo studioso con in mano altri tipidi dati a sostegno, non sono valide le affermazioni "il clima era buono perché la vite era coltivata sino in Inghilterra".
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Non è detto... guarda il nome del mio paeseè nato proprio in quegli anni (approssimativamente appunto tra il 1000 e il 1200).. se gli è stato dato quel nome (idem per Vigna, in Valle Pesio, che tra l'altro è un posto ben freddo) forse aveva un significato un po' più ampio e andava oltre la semplice sussistenza
Ora qui la vite non si coltiva più: lo si facesse sicuramente verrebbe fuori qualcosa... non credo che con un clima più freddo di quello attuale possa essere coltivata bene. Poi ovvio, bisognerebbe capire che uva era (un tipo che probabilmente si è estinto da tempo), quale resistenza al freddo aveva, ecc. ecc.
Da quel che so io proprio nei primi secoli dopo l'anno 1000 ci fu una certa espansione demografica in alta quota, con una serie di borgate e villaggi che, dopo il 1300, furono progressivamente abbandonati in seguito all'avanzata dei ghiacciai e del clima sempre più rigido - che si è reso evidente soprattutto dopo il 1400. La ricostruzione climatica non è per niente facile, anche perché i documenti non sono molti e penso siano abbastanza difficili da trovare.. da quel che avevo letto (anche e soprattutto qui sul forum) si ipotizzava che il Periodo Caldo Medioevale fosse stato climaticamente simile a quello attuale (probabilmente un po' più fresco)..
Lou soulei nais per tuchi
beh, il nome del paese potrebbe essere un dato in più...
Che il periodo sino al XIII secolo possa essere stato climaticamente favorevole, ne sono convinta anch'io, anche se i dati più recenti dalle analisi del ghiaccio in grotta sembrano indicare che inizi già il deterioramento, almeno dal punto di vista termico.
Solo, notavo che nel citato paese della Valle Stura si coltivava in passato proprio un esempio classico di vegetale da non ocnsiderarsi come indicatore climatico... ho trovato la coincidenza carina, ma in senso buono![]()
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