In pratica è la traduzione dell'inglese cloudburst
In inglese è "flash flood", alluvione lampo.
"...if you try the best you can, the best you can is good enough". TY 2000
Flash flood è più per alluvioni lampo che bomba d'acqua. Peccato utilizzino bomba d'acqua anche per uno che sputa da un palazzo, dai. È un termine stupido usato a sproposito che nulla ha a che vedere con la meteorologia. Oggi studio aperto ha aperto col temporale su Milano che oltre ad essere stato un normalissimo temporale estivo (pure piuttosto debole su Milano in realtà) non ha fatto registrare nessun fenomeno di rilievo su Milano. L'informazione mass mediatica italiana è la più ridicola su tutti i fronti del mondo occidentale (tranne qualche rara eccezione) e lo è soprattutto in ambito meteo-climatico. Adesso qualche passo avanti qualcuno lo ha fatto (Sottocorona, ma la stessa Epson alle volte scende più nel dettaglio e spiega bene le cose, a prescindere dal meteorologo presente) ma finché su uno dei canali più visti in Italia si esordisce "con bomba d'acqua su Milano" per quel che ha fatto possiamo solo confermare che siamo in una situazione disastrosa. All'estero ho visto approfondimenti specifici, linguaggio tecnico ma accessibile ai più e tanta didattica (per estero parlo di stati occidentali ossia quelli con cui dovremmo confrontarci).
Si vis pacem, para bellum.
Sono d'accordo.
Inoltre il termine "bomba" viene già utilizzato in un ambito bellico, che non ha nulla a che fare con la meteorologia... Potrebbe pertanto anche essere erroneamente associato ad una esplosione di acqua istantanea o a un evento (tutto da dimostrare che sia associato all'ambito meteorologico) che scarica tanta acqua con la stessa intensità in X tempo: trattandosi tuttavia di un violento temporale ha anch'esso un inizio più lento (seppur breve) e un decadimento (seppur più veloce).
Sbaglierò eh, ma mi sa molto da informazione fuorviante o errata, pertanto non corretta![]()
Non lo so, forse sono io ad essere maggiormente tollerante, ma secondo me bisogna fare una distinzione tra meteorologia e giornalismo (e magari provare anche ad essere un po' meno puristi).
Nel giornalismo infatti è normale che vengano utilizzate delle espressioni linguistiche in ambiti diversi da quelli in cui sono nate (esempio a caso, l'espressione calcistica "scendere in campo" utilizzata in politica)... non vedo quindi perchè la meteorologia debba essere intoccabile sotto questo punto di vista.
Fatta questa premessa generale, il termine "bomba", preso ovviamente dall'ambito bellico è, o meglio era, un termine perfetto per far capire subito alla gente la gravità dell'evento precipitativo avvenuto in una determinata zona (molto più immediato di un generico nubifragio, "generico" mediaticamente parlando ovviamente, dato che nella meteo indica invece una situazione ben precisa).
"Bomba d'acqua", breve e conciso.
Purtroppo, come detto sopra, negli ultimi tempi molti giornalisti (criminali) hanno iniziato ad utilizzarlo a sproposito, ma non per questo deve essere demonizzato ed etichettato come il male assoluto.
Ps:
Lungi da me fare l'avvocato difensore dei giornalisti, quello che volevo dire è che il loro lavoro è fare da tramite tra la gente e ciò che succede, anche con concetti spesso semplificati ma di facile intuito... per cui non dobbiamo stupirci nè irritarci nel vedere utlizzate certe espressioni, purchè queste non vengano abusate fino a fare disinformazione o inutili allarmismi (discorso analogo per la temperatura percepita, anche se qui sono molto meno tollerante, dato che sentire "come se ci fossero 60 gradi" mi fa venire l'urticaria).![]()
No, è esaltare solamente la notizia perché comunque la gente capisce sia bomba d'acqua che temporale molto forte, piogge violente e via discorrendo. D'altronde sui siti meteo automatici c'è scritto pioggia moderata, forte, violenta e rovescio (ma anche altri termini) e oramai TUTTI li guardano dunque comprendono la differenza tra un temporale e due gocce d'acqua. Il discorso è che i giornalisti, come il 99,9% della popolazione italiana, non sa NULLA di meteo, vive di detti popolari e stop perché realmente su 365gg all'anno alle persone interessano 30/40gg all'anno (i più fortunati anche di più ovviamente), quelli festivi, per il resto se piove o no poco cambia, dunque non frega nulla del tempo. E, proprio perché giornalisti e dunque professionisti, si dovrebbero informare su ciò che trattano. Non lo fanno, questo è, visto che OVUNQUE vedi errori del tipo tromba d'aria per due raffiche di vento, URAGANO sulla val padana (giuro, qualcuno potrà confermare) e appunto bombe d'acqua...
Si vis pacem, para bellum.
Bomba d'acqua come dicevo ieri e letto su alcune fonti, deriva dal termine inglese cloudburst
Dipende appunto in che contesto vengono utilizzati i termini.
Altri termini come "Nebbia Killer", la nebbia non ha mai ucciso nessuno! "Valanga killer", quando invece sono gli sciatori stessi che l'hanno causata. Se poi si stacca "da sola" ed invade abitazioni/strutture anche se e' l'uomo che ha costruito in quella zona, già e' diverso e si può chiudere un occhio.
"Quelle previsioni vi truffano". Caldo percepito? Facci brutale: le tre cose che non sapete - Libero Quotidiano
Fa caldo davvero, un caldo boia, ma il "caldo percepito" è una truffa che va smascherata: perché i «63 gradi percepiti» urlati da Rainews e da innumerevoli siti e giornali, compresi La Stampa e il Corriere che ieri annunciavano 55 gradi in Campania (percepiti, ovvio) è roba che non trovi nella Valle della Morte negli Stati Uniti o nelle città più calde del mondo come Avhaz in Iran (46 di media) o Kuwait City che è la città più bollente che esista, con di 46,1 di media. Quindi ricordatevi alcune cosette.
1) Il caldo percepito - così come il freddo - è roba che esiste, ma le piccole truffe che si possono fare nel calcolarlo le ha spiegate anche quel prolisso rompicoglioni che è Paolo Sottocorona, meteorologo de La7 che spunta durante i programmi del mattino e non molla più la presa. Il caldo percepito è un indice di disagio: dice solo che, rispetto ai gradi centigradi, possono esserci delle specifiche (in genere l' umidità, ma anche il vento o singole caratteristiche dell' individuo) che possono rendere difficili l' evaporazione del sudore e favorire perciò i malori e i colpi di calore che ammazzano. Ma non ha senso fissare un numero preciso di gradi percepiti (come stanno facendo quasi tutti) per confonderlo con la temperatura reale. È una truffa. Non di rado si prende la massima temperatura reale (tipo: 40 gradi) e le si applica un coefficiente basato sul momento di umidità massima, e cioè di notte: combinando i dati vengono fuori dati sahariani. Ma rassegnatevi, in Italia 50 gradi non ci sono mai stati. Mai.
A quelli della Stampa, secondo i quali a Grazzanise (casertano) l' altro giorno c' erano 55 gradi percepiti, andrebbe detto che se infilano un braccio nel forno della pizza forse la percepiscono ancora più alta. Comunque Paolo Sottocorona ha fatto un simpatico esempio: siccome ai tropici 40 gradi e 100 per cento di umidità sono la norma, calcolando la temperatura percepita - all' italiana - allora dovrebbe fare 100 gradi percepiti: da buttare la pasta direttamente nel piatto. Una volta ci si limitava a chiamare "afa" la presenza di caldo, alta umidità e assenza di vento, fine. Il discorso è diverso per il freddo percepito, che è quasi sempre identico al freddo ventoso (windchill) e che si calcola con più precisione anche perché chi pratica alpinismo, per esempio, può ritrovarsi differenze da paura: una temperatura di -4, con 30 nodi di vento, diventa all' istante percepibile - ma davvero - come -14.
2) I siti meteo, da cui vengono la maggioranza delle notizie, sono fondamentalmente un lucroso business e spesso sparano ridondanti cazzate perché hanno un giro d' affari pubblicitario da paura. Cioè: hanno tutto l' interesse non solo che li clicchiate, ma che torniate a farlo il più spesso possibile, ragione per cui tra le "tendenze" (che non sono previsioni: sono tendenze, così loro risolvono ogni problema di inattendibilità) c' è spesso piovosità nei weekend, il che induce a tornare più volte sul sito per vedere se la situazione sia cambiata. Stesso discorso, va da sè, riguarda il sensazionalismo di certe sparate e l' interesse di certe categorie (tu prendi gli albergatori) affinché le previsioni rimangano in un limbo di variabilità.
Naturalmente i siti seri esistono, ma non siamo qui a farne pubblicità. A me li hanno segnalati alcune guide alpine, che di ritrovarsi un' imprevista tormenta sul Cervino non hanno tutta 'sta voglia.
3) Hanno già detto e scritto quando rinfrescherà, ma ricordate che le previsioni serie e pressoché certe sono a non più di due giorni, mentre a 3-4 giorni la percentuale di attendibilità scende circa all' 80 per cento: è già molto, e tutto il resto - previsioni a 15 giorni - sono delle riconosciute idiozie che le leggi della meteorologia negano in radice. In casi particolari le percentuali di attendibilità possono essere buone anche a 7 giorni, ma solo appunto in casi particolari. Molti l' hanno capito, ragion per cui nessuna persona seria - compresi alcuni governanti piccoli e grandi - prende più sul serio certe previsioni che in passato hanno preannunciato mezzi cicloni, anzi bombe d' acqua, e metri di neve, estati siccitose e insomma: roba che in teoria potrebbe spingere le istituzioni a prendere per tempo dei provvedimenti. Ora non si fida più nessuno. Qualcuno ricorderà le proteste di sindaci e governatori che avevano chiuso le scuole per prevista neve (poi mancata) con l' incazzatura di certi sciatori che si sono ritrovati le piste in pura erba: su tutto l' angoscia di enti territoriali terrorizzati dal possibile reato di "omessa segnalazione", che nel dubbio fa appunto eccedere per difetto.
4) Dopodiché è fuor di dubbio, dicevamo, che fa caldo davvero e che siamo sopra la media. Succede. Ad Aosta il vento caldo (ma secco) ha portato il termometro a 36 gradi, il rifugio Gonella per salire sul Monte Bianco (via italiana) ha dovuto chiudere perché non ricava acqua dai nevai, sullo Stelvio non si scia perché il ghiacciaio è troppo ritirato, il lago di Bracciano si sta prosciugando: tutto vero. Ma non dimenticate che la categoria "meteo" ormai si è emancipata dalla categoria "notizie" per reclamare un definitivo ruolo nell' intrattenimento: ormai fa notizia se fa freddo d' inverno, se non fa freddo d' inverno, se d' estate fa caldo e se non lo fa. Anziani e clochard schiattano tutto l' anno, ma se lo fanno in stagione fredda o calda finiscono sui giornali: altrimenti, ecco, non sono "percepiti". Oltre alla facile fruibilità dei siti meteo, infine, c' è forse da registrare che la crisi ha differenziato le aspettative di un popolo che, un tempo, andava in vacanza per stagioni intere e oggi invece tende a spezzettare in weekend o comunque in vacanze mordi e fuggi. Se poi il tempo facesse pure schifo, di percepito c' è il loro giramento di palle.
di Filippo Facci
concordo in toto con l'articolo di Facci citato da mikisnow...tutto giustissimo e verissimo...l'unica cosa su cui non son d'accordo e' Sottocorona : per me e' bravo e sa spiegar bene le cose...![]()
Avatar : Nevicata a Polignano del Dicembre 2007
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