Non è assolutamente vero.....si può fare, ma costa sacrifici e rinunce....ma soprattutto, bisogna IMPORRE max un figlio a coppia, altrimenti questo mondo scoppierà con, ripeto, centinaia di milioni di vittime....dire NON SI PUO' è il fallimento della ragione, si può eccome, basterebbe VOLERLO.....e non sei OT perchè l'origine dei problemi, clima incluso, quella è.
Il trilione di tonnellate di CO2 attualmente in eccesso in atmosfera, non scompare predicando “consumi sostenibili”. Sono argomenti vecchi, già discussi e smentiti, proprio perchè irrealizzabili e presuntuosi. Elementi applicabili a ben poche aree del pianeta, e che non risolverebbero il problema alla fonte. In altre discussioni abbiamo già parlato delle soluzioni, tecnologie che in accordo con la termodinamica richiedono un aumento energetico invece di una decrescita senza risultati.
Sulla maggiore attenzione alle piccole cose da parte del singolo sono d’accordo, anche se, dati alla mano, sarebbe una minima parte della soluzione, sebbene la più tangibile.
Marco, il solo produrre le nuove tecnologie che farebbero diminuire l'immissione di CO2 provoca una produzione di CO2 che ne annulla gli effetti, sostanzialmente
pensa al motore elettrico di una macchina, a quanta CO2 si spende per produrlo (e per produrre tutta la macchina), per farti un esempio.
per cambiare RADICALMENTE le cose ci vogliono decenni di ulteriore forte inquinamento atmosferico (sia esso sotto forma di CO2 o di qualsiasi altro tipo). Non dico che non si possa, ideologicamente, arrivare ad un impatto 0 o quasi, ma non funziona così, dall'oggi al domani.
fermo restando che gli interessi economici la fanno e faranno sempre da padrone.
l'impressione è che siamo ad un punto di non ritorno e che se anche smettessimo di inquinare al 100% dall'oggi al domani, non so quanto tempo ci vorrebbe per tornare alla normalità pre GW.
poi, i titoloni sensazionalistici sono spazzatura, non li ho mai seguiti e non li seguirò mai, preferisco guardarmi qualche studio ed osservare i dati che arrivano dall'artico, dai ghiacciai, dalle T globali e quant'altro, penso sia sufficiente per farsi un'idea di base.
se mi guardo in giro, si parla di transizione ecologica a manetta, poi vedo che 1 casa su 100 ha pannelli fotovoltaici, 1 macchina su 100 è elettrica o ibrida, mi guardo indietro di 10 anni e non vedo tutte queste differenze... in più ci sono paesi emergenti di miliardi di persone che la transizione ecologica non sanno nemmeno cosa sia ("giustamente", anche l'Europa per diventare quella che è ha inquinato l'inverosimile).
ammiro il tuo essere ottimista, sul serio, ma onestamente non vedo come si possa esserlo... soprattutto dopo un'estate come questa, che pare sia stata calda e piena di incendi solo al Sud, invece è un ribollire (e bruciare) dal Canada alla Siberia. l'unico aspetto positivo che colgo da questa estate è un andamento positivo dei ghiacci artici, dico positivo per non dire la solita catastrofe, sta andando leggermente meglio.
Si vis pacem, para bellum.
Io non sono per nulla ottimista, in particolare vedendo le nuove generazioni che solo "sulla carta" fanno i Gretini poi lordano e consumano "merda" a gogò... Ho semplicemente esposto uno sviluppo più sostenibile... Che anche l'ekettrico lo sarebbe relativamente, perché poi per alimentare tutte le colonnine di ricarica o tappezziamo il mondo di pale eoliche e fotovoltaico, oppure continuiamo ad usare i combustibili fossili... Oppure l'unica vera alternativa a relativo basso impatto ovvero il nucleare... Ribadisco che il PUNTO FOCALE per me NON È IL CLIMA E IL GW, il GW dal preindustriale lo avremmo comunque avuto, noi umani gli abbiamo dato una gran accelerata in particolare negli ultimi 40 anni, ma il GW era ed è il trend di fondo dalla fine della PEG... Dopodiché, parlando di clima, lo reputo non essere una VARIABILE LINEARE per cui meccanismi di feedback potrebbero poi provocare risvolti ben diversi da quelli che ci si aspetta.
Il discorso posto in questi termini diventa sensibilmente diverso, perchè la strada necessaria è proprio la presa di coscienza collettiva e la transizione verso l'ambientalismo scientifico. Dura, moltissimo, ma nei prossimi anni, appurata l'impossibilità di raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione dell'IPCC ai ritmi attuali e con le tecnologie in uso, per forza di cose questo accadrà.
Be' ce ne sarebbe anche un'altra a mio avviso, ovvero tornare ad un'epoca quasi pre industriale, roba utopistica mi rendo conto ma forse sarebbe la via per la salvezza della nostra specie, perche' di sto' passo, nonostante i quasi 8 miliardi di presenze, non dureremo chissa' quanto, del resto una delle poche certezze oggettive che abbiamo e' che questo pianeta una popolazione cosi numerosa non l'ha mai avuta, dalla sua nascita; chissa' quanta ne potra' sopportare ancora prima di un break/crack
Per il ritorno ad una concentrazione atmosferica di CO2 pari a quella dell'era pre industriale, servono tecnologie altamente energivore. Utopisticamente, se si tornasse a consumi e ad una popolazione pari a quella di tale periodo, il riscaldamento globale non si fermerebbe. L'eccesso di CO2 atmosferico è presente e vi rimane, anche a fronte di riforestazioni che agirebbero (in maniera positiva) soltanto su scala locale e prevalentemente per motivi legati alla biodiversità.
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