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  1. #1
    Vento forte L'avatar di Daniele_Bianchino_rm
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    pioggia Re: I morsi veleniferi del Latrodectus in alcune calde estati di fine '700 e del dopo guerra:

    Citazione Originariamente Scritto da galinsoga Visualizza Messaggio
    Sinceramente a distanza di quasi trent'anni le mie perplessità sui due casi restano intatte e credo anche che l'influenza di eventuali cicli climatici su una specie la cui presenza regionale è così ridotta da non essere nemmeno stimabile, sia certamente possibile ma del tutto teorica (non verificabile, né tanto meno misurabile). Tra l'altro se ci fosse stato un rapporto diretto tra estati calde e inverni miti e demografia della specie in Liguria avremmo dovuto avere, tra anni '90 e anni '2000 un incremento di presenza e osservazioni, che di fatto non c'è stato. Potrebbero esserci stati fattori diversi che hanno portato a un contenimento demografico (annullando gli effetti della fase climatica) ad esempio l'abbandono delle campagne (essendo raro e localizzato l'habitat primario della specie è verosimile si fosse diffusa in habitat secondari, come i muretti a secco di contenimento delle "fasce"), ma anche questa è un'ipotesi non dimostrabile.

    Ciao
    Ciao, anche io sono perplesso delle due vittime Liguri, la causa sara' stata davvero il ragno e in particolare questo ragno? ma il discorso che io proponevo e' un po' piu' complesso e non incentrato sulla Liguria. Difatti, ad oggi non esiste prova fotografica ne studi che dimostrano la presenza del Latrodectus in Liguria. Nella mia, permettetemi di dire, precisa, mappa di diffusione sul territorio italiano, il Latrodectus non è presente in Liguria, perché ad oggi non ho prove. E' ben diffuso nell alto e basso Lazio, in Sardegna, Corsica, bassa Toscana, costa francese meridionale, quindi la sua presenza in costa Ligure non e' per nulla improbabile, ma le prove non ci sono. Resta il fatto che nel Lazio, nell' estate del 1987, un alto numero di questi ragni e' stato trovato da Focene a Fiumicino ad Acilia, in zone non molto consone oggi; il panico per le vittime Liguri provoco' disinfestazioni mirate. Avendolo spesso cercato ed osservato, posso dire che questo ragno necessita di ambienti pietrosi, assolati, miti anche in inverno, ma anche in territori del genere non è sempre presente. Non si sposta mai molto all interno e mai sopra i 300-400 metri. E' indubbia cosa che la specie non ama il freddo, e non è per nulla improbabile che inverni eccezionalmente freddi possano compromettere i sacchi ovigeri lasciati dalle femmine sul finire dell'estate, soprattutto in posti, come fu Volterra, dove il ragno non è tipico. Infatti oggi il Ragno e' rarissimo o quasi inesistente nell'Agro Volterrano, e sembra difficile credere all'infestazione descritta da Toti o dal Rossi nella stessa area durante la fine del Settecento, eppure e' la verita'. IL ragno forse si era davvero diffuso con il trasporto di grano da Livorno, come ipotizzato da Toti, ed approfittando di annate insolitamente calde si era riprodotto a dismisura. Ma Qui, Fuori dal suo areale, ha dovuto fare i conti con inverni insolitamente freddi, con temperature minime che sulla costa difficilmente si sarebbero raggiunte. Quindi ha cominciato il suo declino, fino alla sua "estinzione". IL Toti asserisce chiaramente che in quegli inverni le oteche raccolte nei campi contenevano i piccoli già morti.
    Ultima modifica di Daniele_Bianchino_rm; 20/07/2016 alle 08:07
    .."Ma una parte di me ascoltava il silenzio di quel bosco,di tutti quegl'esseri nascosti,e pensavo..esiste anche questo intorno a noi,cio' che non verra' mai toccato,nè visto da tutti gli uomini comuni..solo da quelli che vivono davvero..

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