Citazione Originariamente Scritto da Alessandro1985 Visualizza Messaggio
in questo paper si parla del raffreddamento del subatlantico antico
si ipotizza un intervallo dall'inizio del periodo sino all'inizio del III sec a.C.
una distribuzione molto irregolare con il picco alle latitudini di barents-kara e temperature medie annuali stimate più alte di quelle recenti in zone come l'america centrale e la cina
per il nord emisfero le temperature nella fase di picco sono stimate circa mezzo grado più basse delle decadi più fredde 01-60 così per le anomalie precipitative che si riscontrano maggiori salendo di latitudine
questo perchè anche in questo frangente vige una forte stagionalità con la radiazione solare che viene stimata più incidente in estate e meno in inverno rispetto al periodo attuale
Non ho ancora letto l'intera ricerca (sono alla prima pagina, e le combinazioni tra clima del passato e storia umana antica di cui sono anche appassionato si arrovellano nel mio cervello affascinandomi ), ma già leggo che l'ESA (Early Subatlantic Age cooling) avrebbe interessante il periodo 650-280 a.C, con due picchi intervallati da un periodo di breve riscaldamento tra 450 a.C e 380 a.C.
Uno dei due picchi nel 280± 50 a.C.
Ebbene, mi sono venute in mente due grandiose nevicate romane: la prima, narrata da Tito Livio, nell'inverno del 400 a.C/399 a.C in cui Roma fu investita dal gelo; caddero due metri di neve e il Tevere congelò.
La seconda narrata da Sant'Agostino parla di un inverno gelido nel 275 a.C con il Tevere nuovamente congelato per 15 giorni.

Altri eventi intensi di gelo si ebbero durante la PEG.