
Originariamente Scritto da
EnnioDiPrinzio
Abbiamo avuto un'infanzia piuttosto simile allora...

Grazie a quel libro oggi mi è abbastanza facile capire da una foto zenitale di Google earth se una montagna è stata interessata da antiche glaciazioni oppure no e grazie a Google earth si può indagare velocemente tutto il globo a tutte le latitudini.
Anche per me è stato un atlante a farmi interessare alla geografia fisica, un atlante De Agostini in cui alla fine c'erano delle foto di interesse geografico e delle spiegazioni di tipo storico-geologico: la più interessante era una foto aerea sulla costa di Ginosa marina in cui si evidenziavano le foci ed i meandri fossili di alcuni fiumi dal tempo della magna Grecia al periodo medioevale.
In un atlante successivo mi colpì invece una bellissima foto aerea delle tracce moreniche del ghiacciao di Campo Imperatore ( versante sud del Gran Sasso) : sui nostri monti calcarei le tracce di glaciazione sono molto visibili perché rimangono per una buona parte al di sopra del limite delle foreste ed inoltre il mancato ruscellamento superficiale dei suoli calcarei non cancella i fondi e le morene di deposito glaciale.
Un esempio per tutti una vista aerea dei monti della Meta tra Abruzzo Lazio e Molise , monti molto piovosi e molto interessati dalle glaciazioni del pleistocene pur non raggiungendo grandi altezze, ora la vago a salvare e la aggiungo qui:
Screenshot_20191111-073259_Earth.jpg
Screenshot_20191111-073346_Earth.jpg
La fase ritiro sembra stata abbasuanza veloce rispetto al massimo glaciale, salvo la parte superiore dove alcune morene lasciano pensare ad una fase tardo glaciale meno rapida a scomparire.
Se non mi sbaglio si vedono bene i movimenti del rock glacier successivo alla scomparsa del ghiacciaio.
Per quanto molto piovose, a causa del substrato calcareo il ruscellamento superficiale è inesistente e non ha cancellato nulla ( come riaprire una tomba etrusca e trovare tutti gli oggetti al loro posto)...
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