Un accenno ai ghiacciai della Groenlandia. Nell'Eemiano le stime dei modelli sono le seguenti:






Si nota bene come la fusione fosse già presente 127mila anni fa, e ciò in accordo con i dati delle carote groenlandesi (progetto NEEM) che mostrano come le temperature avessero superato quelle dei livelli preindustriali (1850-1900) già 127mila anni fa (lo stesso indicano le simulazioni).

Stando ad alcune ricerche compiute al Summit (qui una: http://homepages.vub.ac.be/~phuybrec...ature_2013.pdf) tra 128 e 126mila anni vi fu il picco termico con anomalie +8±4°C rispetto alla media dello scorso millennio (praticamente la preindustriale). Questo soprattutto in estate.
Gli alti livelli termici (sopra la media del presente) perdurarono almeno fino a 121mila anni fa.

A causa delle alte temperature, si ebbe la fusione della calotta glaciale groenlandese.
Badate bene: la fusione interessò appunto l'area del Summit! Evento oggi rarissimo, verificatosi in una manciata di occasioni, con una frequenza di 1 volta ogni 250 anni (e non crediate per molto tempo, si tratta di ore!) e 1 volta ogni 80 anni a inizio Olocene.
Dati presi dall'ottimo @elz: Agosto 2019.Record di freddo estivo a Summit (Groenlandia)?

Per dare un'idea del warming vissuto durante l'Eemiano in Groenlandia, l'informazione appena riportata sopra credo basti. Nemmeno nel caldissimo mondo di oggi infatti eventi di fusione sul Summit accadono sovente (anzi, direi MAI). Infatti prima che nel 2019 e nel 2012 (e ripeto: per qualche ora!) l'ultimo evento di fusione risale al 1889, e prima ancora al 1192, 1094, 992, 758, 753, 244 considerando gli ultimi 2000 anni!).
La fusione dell'Eemiano invece fu consistente e prolungata, probabilmente si ripeteva ogni estate per mesi: si stima che si fusero 400±250 m di calotta rispetto alla fine del periodo glaciale precedente, toccando un livello -130±300 m rispetto all'attuale! Il livello del mare aumentò fino a +5 m rispetto ad oggi.
Insomma, nulla di paragonabile.

Come detto, le medie erano durante quel periodo tra i 4 e i 10° più alti rispetto al 1850.
Vediamo come è evoluta la temperatura in Groenlandia (l'andamento del Summit è del tutto sovrapponibile) negli ultimi 200 anni.



I dati sono ricavati da Berkeley Earth, che attenzione presenta nel periodo pre-1950 un'incertezza di ±1/2° rispetto alla media lì illustrata.

Le temperature in Groenlandia sono circa 2° più alte rispetto ai livelli preindustriali. Questo significa ben 3° inferiori rispetto alle medie più basse stimate per l'Eemiano.
Nei prossimi 100 anni non sono previsti aumenti catastrofici del livello del mare, nemmeno stando alle stime più catastrofiste. Questo significa che non è previsto uno scioglimento significativo della calotta, visto che altrimenti aumenterebbe di diversi metri (ma a mala pena nelle peggiori stime si vede un aumento di 1 metro) il livello del mare (abbiamo visto come 130 m circa di calotta siano stati responsabili di +5 m rispetto ad oggi circa 125mila anni fa).

Andiamo dunque a ripescare la ricerca che avevo postato, e che mostrava la simulazione matematica: in Groenlandia il warming annuale è di appena +1-3° rispetto alla PEG, vale a dire come oggi o al più solo +1° rispetto ad adesso. Incompatibile con la fusione di cui rendono conto i proxy.
Mi si può obiettare che dovremmo guardare alle anomalie estive, dopotutto nelle altre stagioni si sarebbe scesi sotto zero anche con 10° in più. Giusto. Ma le simulazioni suggeriscono appena +3/5° rispetto alla PEG, quando questa è solo la stima inferiore dell'intervallo che si deduce dalle carote di ghiaccio della Groenlandia.

Questo spero sia illuminante per tutti: i modelli matematici falliscono nel dipingere le anomalie dell'Eemiano, che finisce per essere sottovalutato, e addirittura squalificato come ormai un'epoca remota se non più fresca (!!) rispetto al mondo del 2020. Nulla di più sbagliato. Questo forse varrà localmente (ma ne dubito: in Siberia altra prova che si oppone alla visione di un Eemiano termicamente equivalente a oggi se non ai livelli di 50 anni fa è il fatto che ci sono palesi e incontrovertibili ritrovamenti di pollini nei sedimenti che suggeriscono come il limite delle foreste arrivasse pressocchè alle coste siberiane dell'oceano Artico), ma assolutamente no globalmente.

Al tempo stesso ci aiuta meglio a comprendere che (almeno per l'emisfero boreale extratropicale) l'epoca attuale non è senza rivali.
E che anche gridare all'estinzione di specie artiche (penso agli orsi polari) sia fuorviante. Dopotutto sopravvissero a 10mila anni di Eemiano, con condizioni ben più miti di oggi. I dati paleoclimatici indicano questo. Perchè quindi gridare all'estinzione quando si è ancora in tempo?

Le stime sul livello del mare, infine, mi lasciano intendere come, nonostante il GW sia previsto galloppare ad alti regimi fino al 2100, non penso si raggiungeranno i livelli dell'Eemiano, nemmeno in Artico, nel nostro emisfero boreale. Certo, sulla carta può risultare che a livello globale il 2100 potrebbe essere mite quanto lo era nel LIG, ma non dimentichiamo che l'Eemiano fu un periodo sopra le righe solo tra i 30° e i 90°N. E che quindi le anomalie sarebbero ben distribuite, non come accadde 120mila anni fa.