Il late Bronze Age collapse è stato circa attorno al 1.200 AC quindi circa 3.200 anni fa non 4.200 come dice lui e l'Egitto è stato quello che lo ha subito meno visto che alla fine Ramses III ha respinto l'invasione dei Popoli del Mare sia via terra che via mare vincendo entrambe le battaglie, anche se il Nuovo Regno ne è uscito indebolito, ha perso i suoi domini nel Levante e si è avviato verso il terzo Periodo Intermedio. Però niente a che vedere con il destino della civiltà Micenea e dell'Impero Ittita che collassarono totalmente. Della civiltà Micenea praticamente non rimase in piedi nulla, tutti palazzi e le città fortificate furono distrutte, la società stessa fu distrutta, non esistono manco testimonianze contemporanee del Medioevo Ellenico tanto regredì la cultura e a malapena sopravvissero una manciata di città con più di 1.000 abitanti e la stragrande maggioranza fu abbandonata (nel Peloponneso si stima che ben il 90% delle città furono abbandonate).
Secondo me lui (e il documentario) si riferiscono alla fine dell'Antico Regno che è stata attorno al 2.180 AC e al primo Periodo Intermedio. Nel'ultimo periodo dell'Antico Regno i governatori locali non furono più parte della famiglia reale e la loro successione diventò ereditaria creando di fatto dei regni autonomi scollegati dal potere centrale del Faraone e sempre maggiori frizioni interne. Con il regno del Faraone Pepi II che campò un'infinità per il tempo, forse 80, forse pure 100 anni (a seconda delle fonti) ci fu l'inizio della fine perché il faraone già aveva perso potere rispetto ai governanti locali e questo fece partire una decadenza, anche culturale, del regno e poi quando mori erano già morti pure gli eredi e scoppiò una guerra civile per la successione e di fatto il regno si disintegrò. Proprio durante il primo Periodo Intermedio oltre a decenni di guerre civili e di disgregazione dell'Egitto ricade pure la grande siccità collegata all'evento citato da @burian br, quello è probabilmente il periodo più oscuro di tutto l'Antico Egitto, pure più del tardo periodo quando, seppur dominato da altri (Persiani, Macedoni, Romani), l'Egitto ricopriva comunque un ruolo importante a livello politico e culturale.
Database dei record in Toscana: http://climaintoscana.altervista.org/
Record assoluti: +43,1°C ad Antella il 06/08/2003; -26,0°C a Firenzuola l'08/01/1985.
Grandissimo, quel video lo inserirò subito tra i miei preferiti e lo scandaglierò per bene!
Anche perchè voglio vedere se combacia con quelle che sono state le ricostruzioni che avevo letto anni fa.
Di elementi sinottici certi circa il Massimo Glaciale ricordo una corda zonale molto tesa e non più bassa di latitudine, contrariamente a quel che si potrebbe pensare (infatti il deserto mi pare anzi fosse più esteso che oggi in Nord Africa, verso il Mediterraneo). Immagino dunque una serie di tempeste durante l'inverno con tempo atlantico sul Mediterraneo, simile a quanto succede oggi in nord Europa ma a latitudini inferiori.
Davvero interessante questo video.
Durante il massimo glaciale , in cui sull'Appennino settentrionale il limite climatico delle nevi perenni era sceso a circa 1350 metri in quello centrale occidentale a 1550 metri e centrale orientale a 1750 metri mi sono spesso chiesto che tipo di vegetazione potesse esserci durante il massimo glaciale del wurm dalle mie parti, nel medio adriatico a Lanciano ( 265 metri slm a 10 km. dal mare) dove oggi regna incontrastata l'associazione di roverella, orniello, carpino nero.
Diciamo che se il limite climatico delle nevi persistenti è oggi a circa 3000 metri , e 20k anni fa era a 1750 sul Gran Sasso e ben a 1900 sulla più arida Maiella, c'è un salto di 1200 m. mediamente, ossia è come se Lanciano fosse posta a 1200+265 = 1465 m. slm ossia quasi ai limiti della faggeta che attualmente sulla Maielletta arriva a 1550 m. e sulla Maiella a 1850 m. per effetto massa.
Che poi il clima fosse abbastanza umido per il faggio non è dato sapere, visto che l'adriatico era ridotto ad una pozzanghera, però, facendo una analogia con i tempi attuali, lungo le coste abruzzesi della provincia di Chieti, sebbene la piovosità sia bassa ( 650 mm annui) troviamo a ridosso delle spiagge olmi e felci aquiline dovuti all'umidità portata dell'orientamento dei versanti ( esposti a nord est) sia per la composizione morfologica con valloni freschi ed incassati.
Segnalibri