Non abbiamo la minima idea di quali siano i danni delle microplastiche, è un tema emerso solo negli ultimi anni e ci vorrà tempo prima di riuscire a produrre uno sforzo globale (per il GW ci sono voluti 50 anni). Ancora non si sa quali siano i rischi per la salute, quali quantità possano essere pericolose e se sia necessario regolamentare le microplastiche negli alimenti.
In ogni caso è un tema che ha un impatto prima di tutto locale e regionale, il trasporto della plastica non è così efficiente anche perché le isole di plastica tendono ad accumularsi al centro dei grandi vortici oceanici e non passano da un oceano all'altro, quindi chi produce inquinamento da plastica ne subisce direttamente le conseguenze e solo in misura minore vengono coinvolti anche gli altri paesi (soprattutto quelli vicini, le plastiche dall'oceano indiano difficilmente arrivano in Europa). Gli sforzi europei stanno già producendo risultati importanti e basterebbe estenderli al resto del Mediterraneo per limitare moltissimo il problema nei nostri mari.
Allo stesso modo anche gli altri cominceranno a limitare la diffusione delle plastiche nei mari per tutelare i loro ecosistemi e il turismo, con i gas serra invece l'impatto locale è zero, non sono gas tossici che impattano sulla salute ma sono rilevanti solo per l'impatto globale.
Non c'è nessun aumento esponenziale dell'impatto ambientale e del consumo di risorse.
L'aumento del consumo di energia è lineare da decenni, perfino la produzione di cemento da rallentato negli ultimi anni.
C'è stata una fase di fortissimo aumento di popolazione e di rapidissimo sviluppo di alcuni Paesi (Cina su tutti) che ha pompato i consumi di risorse nei ultimi 30 anni, ma sta già rallentando.
Te lo ho già detto molte volte, io rifiuto categoricamente le premesse della tua matematica, parti da assiomi falsi e ottieni dati impossibili di conseguenza.
Ultima modifica di snowaholic; 21/08/2021 alle 11:37
Carbon credits e carbon tax sono due meccanismi molto efficienti per costringere le imprese a tenere conto del costo ambientale delle emissioni nelle loro scelte di investimento, non sono strumenti di speculazione.
Gli stati mettono un obiettivo (riduzione delle emissioni) e lasciano il mercato libero di trovare le soluzioni più efficienti per raggiungerlo. In una economia capitalistica scandalizzarsi perché le imprese cercano di fare investimenti remunerativi è surreale.
Poi magari se ci fosse un intervento più diretto strilleresti al comunismo e alla violazione della libertà...
Il primo paper studia un meccanismo che non è in alcun modo ricollegabile ai cambiamento degli ultimi decenni, infatti il paper non fa questo collegamento perché sarebbe facile dimostrare che non esiste.
Il secondo è totalmente irrilevante, è un meccanismo noto e piuttosto discusso ma non ha alcun impatto di lungo termine. Peraltro questo meccanismo tenderebbe a contrastare il raffreddamento vulcanico, riducendo quindi l'impatto delle eruzioni sulle temperature globali.
Ottimi esempi di come ci si arrampichi sugli specchi per cercare alternative assurde alla dimostrata influenza antropica.
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La carbon tax forse, poiché è una tassa direttamente basata sulle emissioni, i crediti, in quanto soggetti ai mercati, sono per forza di cose speculativi, in quanto possono essere acquistati e venduti al miglior offerente.
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I crediti sono parte di un meccanismo di cap and trade, chi vuole emettere CO2 in alcuni settori deve acquistare il diritto di farlo. Il prezzo dei crediti diventa quindi una buona misura di quanto costi ridurre le emissioni emissioni ai livelli stabiliti. Una parte dei crediti sono stati assegnati gratuitamente in via temporanea per agevolare la transizione, visto che l'intento era spingere le aziende ad innovare senza strangolare completamente quel settore. Chi riusciva a ridurre le emissioni più del necessario poteva quindi monetizzare la riduzione delle emissioni.
Non è poi così diverso dalla carbon tax concettualmente, ma ha una applicazione molto più semplice e non va a toccare direttamente i consumatori finali, quindi ha trovato molta meno opposizione rispetto alla carbon tax. Gli effetti suoi settori coinvolti però sono stati molto significativi.
Il collegamento sul paper c'è e negli ultimi decenni non mi risulta si siano monitorate le eruzioni dal fondale marino, quindi tu con questa frase non fai altro che sostenere che negli ultimi decenni si conosca tutto quello che è successo nei fondali marini terrestri,mentre sappiamo che questa misura non la abbiamo. Se fosse come scrivi per lo stesso motivo la CO2 che aumenta costantemente non spiegherebbe la diminuzione delle temperature negli anni'60, facile dimostrare che non esiste collegamento, ma è sempre una teoria :
Infatti ignori quale sia l'intensità e l'effetto dell'eruzione sottomarina rispetto a quella atmosferica e te ne esci sempre con una sentenza senza conoscere per esempio la storia e il peso delle eruzioni sottomarine.
infatti non sono mie e sicuramente di ricercatori che ne sanno più di te.![]()
Ultima modifica di Alessandro(Foiano); 22/08/2021 alle 00:23
Allora cita il passo in cui farebbe questo collegamento e quale sia il meccanismo proposto, perché mi sa che come al solito non hai letto o non hai capito quello che hai postato. L'articolo sostiene che i vulcani sottomarini influenzano il clima tramite la CO2 emessa, proprio il contrario di una teoria alternativa all'AGW. E sappiamo benissimo che l'aumento recente delle concentrazioni in atmosfera è tutto antropico
La CO2 non è l'unico fattore che influenza il clima, quindi la presenza di scostamenti temporanei nella relazione non dimostra proprio niente (a proposito, molto comodo mettere le temperature globali fino al 2013 insieme alla CO2).
Le fasi ENSO, AMO e PDO possono facilmente aggiungere o togliere qualche decimo alle temperature globali e spiegano molto bene sia il rallentamento degli anni 60-70 sia quello dei primi anni 2000, ma anche il picco degli anni 40.
Che c'entrano le eruzioni sottomarine con un articolo sulle eruzioni stratosferiche che favorirebbero il Niño un anno dopo? Niente, come quell'articolo non c'entra niente col GW.
Infatti ignori quale sia l'intensità e l'effetto dell'eruzione sottomarina rispetto a quella atmosferica e te ne esci sempre con una sentenza senza conoscere per esempio la storia e il peso delle eruzioni sottomarine.
No, sono tutte tue che distorci il contenuto di quegli studi scientifici, deliberatamente o perché non li capisci.
infatti non sono mie e sicuramente di ricercatori che ne sanno più di te.![]()
no, distorci tu:
"Seafloor eruptions contribute to ocean CO2 fluxes without the global cooling effect associated with terrestrial eruptions due to volcanic particles injected into the atmosphere."
Si scrive che esiste un contributo di CO2 da parte di eruzioni sottomarine, si parla del 70% della superficie terrestre contro il 30% di quelle in cui l'iniezione è atmosferica. In più le eruzioni sottomarine contribuiscono non solo all'aumento di CO2 liberata dagli oceani, ma all'aumento d temperatura dei fondali oceani, quindi non vedo perchè non debba esserci influenza sull'ENSO, che poi sono le anomalie termiche delle temperatura delle acque oceaniche pacifiche.
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Non ne sarei così sicuro.
La carbon tax si applica direttamente alle emissioni senza speculazioni.
I crediti, come detto, sono strumenti finanziari e quindi soggetti a speculazioni:
EU Mulls Curbs on Speculation in Europe Carbon Market - Bloomberg
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