no, distorci tu:
"Seafloor eruptions contribute to ocean CO2 fluxes without the global cooling effect associated with terrestrial eruptions due to volcanic particles injected into the atmosphere."
Si scrive che esiste un contributo di CO2 da parte di eruzioni sottomarine, si parla del 70% della superficie terrestre contro il 30% di quelle in cui l'iniezione è atmosferica. In più le eruzioni sottomarine contribuiscono non solo all'aumento di CO2 liberata dagli oceani, ma all'aumento d temperatura dei fondali oceani, quindi non vedo perchè non debba esserci influenza sull'ENSO, che poi sono le anomalie termiche delle temperatura delle acque oceaniche pacifiche.
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In realtà le evidenze scientifiche ci dicono che l'attività vulcanica, sottomarina e non, produce alcune centinaia di milioni di tonnellate di CO2 all'anno. Per quanto riguarda le attività antropiche ballano un paio di ordini di grandezza, motivo per cui non sono quantità confrontabili.
temperature-anomaly.jpgCO2-by-source.jpg
quello tra l'altro è il valore medio, i vulcani ci sono sempre stati e per avere un aumento della co2 in atmosfera servirebbe un incremento nel tempo delle emissioni.
Sarebbe una incredibile casualità che l'attività vulcanica e la co2 in atmosfera siano rimaste quasi stazionarie per millenni per poi di colpo aumentare proprio nel momento in cui sono iniziate le emissioni antropiche (che ammontano ad oltre il doppio di quello che rimane in atmosfera) e seguire esattamente lo stesso andamento nel tempo; ma se anche non bastasse questo la linea ocra sotto esclude vulcani ed oceani che avrebbero portato un aumento del sigma c13 ( per i vulcani tipicamente -2 /-6 permil ).
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Ultima modifica di elz; 23/08/2021 alle 14:07
Continui ad eludere la domanda: dove sarebbe scritto nell'articolo che i vulcani sottomarini potrebbero essere rilevanti nei cambiamenti climatici dell'ultimo secolo?
Nei cicli delle fasi glaciali e interglaciali potrebbero essere rilevanti perché contribuiscono alle variazioni della CO2, ma l'uomo ha prodotto una variazione di CO2 molto più ampia di tutte le oscillazioni naturali del passato, incluse quelle potenzialmente prodotte dai vulcani sottomarini. Se sono rilevanti i vulcani a maggior ragione dovrebbero esserlo le emissioni antropiche, logica e coerenza questi concetti sconosciuti.
Questo inverosimile collegamento è tutto tuo, non ha niente a che fare con gli articoli scientifici che hai postato.Si scrive che esiste un contributo di CO2 da parte di eruzioni sottomarine, si parla del 70% della superficie terrestre contro il 30% di quelle in cui l'iniezione è atmosferica. In più le eruzioni sottomarine contribuiscono non solo all'aumento di CO2 liberata dagli oceani, ma all'aumento d temperatura dei fondali oceani, quindi non vedo perchè non debba esserci influenza sull'ENSO, che poi sono le anomalie termiche delle temperatura delle acque oceaniche pacifiche.
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Le eruzioni dei vulcani tropicali possono influire sulle fasi ENSO tramite i pattern che inducono nella circolazione atmosferica, i flussi geotermici dai vulcani marini invece sono di qualche ordine di grandezza troppo piccoli per avere simili effetti riscaldando l'acqua marina. Se ipotizzi il contrario devi dimostrarlo o trovare articoli realmente attinenti, non l'ennesima supercazzola.
Io non ho scritto che gli effetti delle eruzioni sottomarine sono completamente noti, vengo a sapere da te che il magma e i gas fuoriuscenti dai fondali oceanici sono di qualche ordine di grandezza troppo piccoli...non ho parlato di vulcani, ma di fondali oceanici, quindi di dorsali oceaniche molto più estese della terraferma a cui ti riferisci:
I parametri sono molti e limitarsi alla combustione svolta dagli esseri umani mi pare davvero minimale rispetto all'intero sistema terrestre.
Le dorsali oceaniche medie per esempio sono i sistemi vulcanici più attivi sulla Terra, ma solamente il 5% circa della loro lunghezza è stato studiato in dettaglio.
Con un 95% di buio totale sull'argomento ti sei spinto a sentenziare e liquidare l'argomento. Non ho parole.
Questa strategia non attacca, ci si può inventare qualunque diversivo per cercare di distogliere l'attenzione dalle cose già dimostrate, potrebbero anche essere gli alieni che producono il GW con una tecnologia a noi sconosciuta con lo scopo di rendere il pianeta più adatto alle loro caratteristiche prima di invaderci, dimostra che non è vero!
I vulcani sottomarini sono solo l'ultima di una lunga serie di pretesti utilizzati da chi fa disinformazione di professione, una volta smontati uno per uno tutti gli altri. Francamente di questo gioco ne ho abbastanza: o si dimostra, calcoli alla mano, che c'è qualche meccanismo plausibile, oppure non merita nemmeno un briciolo di attenzione.
L'incremento delle concentrazioni di CO2 è certamente antropico, ci sono misurazioni dirette e indirette che lo dimostrano, negarlo è totalmente antiscientifico. L'aumento della CO2 e delle temperature globali è partito dall'atmosfera, non dagli oceani. Andare a cercare sotto migliaia di metri d'acqua qualcosa che non conosciamo per gettare dubbio su tutto quello che invece conosciamo benissimo è una tattica sudola che non ha niente a che fare con la scienza.
Ribadisco, trovami un solo articolo che dica che quello che tu hai suggerito è teoricamente possibile.
Visto che la mia non è una strategiae nemmeno una tattica
e che queste misurazioni dirette e indirette a cui ti riferisci non mi convincono, penso che sia più plausibile che esistano tantissimi parametri che possano concorrere insieme all'aumento delle temperature globali invece che solo il fattore antropogenico.
La teoria dell'AGW ha alcuni difetti:
-attribuisce il riscaldamento dal 1860 ad oggi (e quello dei prossimi decenni) alla sola attività umana, come si vede dalla linea continua rossa della figura,relativa alla parte osservata.
-assume implicitamente che il clima sia qualcosa di immutabile e che le modifiche osservate siano causate esclusivamente da attività extra-naturali. Tutti sappiamo che il clima è sempre cambiato e continuerà a farlo, anche su tempi-scala brevi, e quindi ci aspetteremmo una valutazione della proporzione(naturale/umano) in questi cambiamenti.
- I modelli non sono in grado di descrivere il clima del passato, se non per i brevi periodi sui quali i parametri dei modelli sono stati aggiustati, e quindi non è chiaro perché si dovrebbero accettare le loro conclusioni riguardo al futuro.
-Nei modelli vengono prese in considerazione le reazioni del sistema (feedback) di segno solo positivo (quelle negative sono considerate trascurabili o, al massimo, molto piccole). Questo significa che quando si innesca un processo (ad esempio il riscaldamento che nella fattispecie è esclusivamente dovuto all'uomo), questo viene continuamente alimentato (accelerato) fino a condurre ad un tipo di catastrofe non meglio identificato. La storia della Terra, lunga 4
miliardi di anni e testimone di trasformazioni ben più significative di quella in corso, ci insegna che esistono retroazioni di segno negativo in grado di riportare il sistema ad un suo stato stabile:
-I modelli climatici "viaggiano" a CO2: in essi è contenuta, come unica “manopola” per cambiare il clima (tipo la manopola della sintonia di una radio), la quantità (concentrazione) di CO2 (in parti per milione in volume o ppmv). È questo che giustifica la lotta senza quartiere all'anidride carbonica in tutte le raccomandazioni dell'IPCC e il fatto che la maggioranza delle persone la consideri un veleno quando in realtà è l'elemento fondamentale per la fotosintesi, da cui deriva, anche per l'aumentata concentrazione, un beneficio per la biosfera (in pratica è cibo per le piante).
-La preponderante importanza della CO2 dipende dal fatto che inserendone i livelli nei modelli, questi approssimano meglio le osservazioni (sempre senza ricostruire le oscillazioni climatiche osservate e con parametri costruiti ad hoc) di quando la CO2 non c'è. Ma non è così che funziona: le grandezze fisiche e chimiche che possono essere inserite al posto della CO2 sono praticamente infinite ed è impossibile verificarle tutte. Quindi è scorretto usarne una (tra l'altro presente in tracce nell'atmosfera, circa lo 0.0410% del totale o 410 ppmv) e definirla in qualche modo "vera" e responsabile di tutto il male possibile.
- In ogni caso, una teoria scientifica poggia su solide basi teoriche e non su "le abbiamo provate tutte"; in più, come ha dimostrato Popper, una teoria scientifica deve poter essere falsificata (deve cioè prevedere un esperimento o una situazione critica in grado di renderla non più valida), cosa che non succede per il riscaldamento globale antropogenico (o AGW).
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Ultima modifica di Alessandro(Foiano); 24/08/2021 alle 00:11
Concordo pienamente. Quello che salta subito all'occhio dei modelli che vengono presi come la verità assoluta dai sostenitori dell'AGW è il perchè la linea delle temperature deva salire in modo esponenziale quando la linea delle temperature nel passato ha sempre avuto un andamento sinusoidale, ad una salita corrispondeva sempre poi una discesa (cicli climatici sempre esistiti), e appunto perchè si prenda solo in considerazione il nuovo ed unico nemico del mondo, cioè la CO2!
Occorre tener presente che solo recentemente si hanno misure dirette e certe di temperatura coi dati satellitari (fine anni '60 inizio '70 a parte in alcune località con termometri dall'800) e della concentrazione della CO2 in atmosfera (anni '60).
Tutti i dati precedenti sono ricavati indirettamente in vari modi, quindi soggetti ad un errore molto maggiore, quindi ogni confronto ha una valenza molto relativa.
Inoltre al vita su questo pianeta é basata sul ciclo del carbonio, dalla fotosintesi, al cibo, alla struttura degli esseri viventi e molto altro, la CO2 é un prodotto della trasformazione e dei cambiamenti delle varie sostanze, quindi sarà sempre presente e probabilmente aumenterà se la popolazione terrestre aumenterà.
Almeno ti sei sforzato un po' di più, però hai fatto una caricatura ben poco fedele delle teorie AGW.
1) il grafico è dal 1960, non 1860. Fino agli anni 40 con buona probabilità c'era una componente naturale piuttosto rilevante se non addirittura prevalente nel riscaldamento avvenuto fino a quel punto (il dibattito è abbastanza aperto, ma anche scarsamente rilevante per il futuro).
La teoria dell'AGW ha alcuni difetti:
-attribuisce il riscaldamento dal 1860 ad oggi (e quello dei prossimi decenni) alla sola attività umana, come si vede dalla linea continua rossa della figura,relativa alla parte osservata.
-assume implicitamente che il clima sia qualcosa di immutabile e che le modifiche osservate siano causate esclusivamente da attività extra-naturali. Tutti sappiamo che il clima è sempre cambiato e continuerà a farlo, anche su tempi-scala brevi, e quindi ci aspetteremmo una valutazione della proporzione(naturale/umano) in questi cambiamenti.
2) No, non lo assume, lo ricava da una accurata analisi dei vari fattori con una valutazione della proporzione come chiedi tu, c'è un intero capitolo su questo nei rapporti IPCC e una immensa mole di letteratura scientifica. Può essere che non ti piaccia il risultato, ma non dire che questo lavoro non venga fatto. Ci sono ottimi motivi per considerare il contributo naturale al riscaldamento negli ultimi decenni nullo se non addirittura negativo, visto il calo di attività solare e il rallentamento AMOC.
- I modelli non sono in grado di descrivere il clima del passato, se non per i brevi periodi sui quali i parametri dei modelli sono stati aggiustati, e quindi non è chiaro perché si dovrebbero accettare le loro conclusioni riguardo al futuro.
I modelli non possono spiegare in modo dettagliato il clima del passato perché del clima del passato conosciamo pochissimo, adesso invece ci sono misurazioni pervasive degli oceani, dell'atmosfera e anche della radiazione proveniente dallo spazio, quindi è molto più semplice capire cosa sta succedendo.
E se parliamo di previsione, è da decenni che i modelli climatici prevedo un riscaldamento e gli scettici un raffreddamento imminente, invece si va sempre più su.
-Nei modelli vengono prese in considerazione le reazioni del sistema (feedback) di segno solo positivo (quelle negative sono considerate trascurabili o, al massimo, molto piccole). Questo significa che quando si innesca un processo (ad esempio il riscaldamento che nella fattispecie è esclusivamente dovuto all'uomo), questo viene continuamente alimentato (accelerato) fino a condurre ad un tipo di catastrofe non meglio identificato. La storia della Terra, lunga 4
miliardi di anni e testimone di trasformazioni ben più significative di quella in corso, ci insegna che esistono retroazioni di segno negativo in grado di riportare il sistema ad un suo stato stabile:
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Falso. Ci sono feedback di entrambi i segni nei modelli, se quelli più semplici e facilmente dimostrabili (come vapore acqueo, albedo, lapse rate) sono prevalentemente positivi non ci si può certo inventare quelli negativi solo per par condicio. In ogni caso questo non produce un riscaldamento che si accelera da solo, se le concentrazioni di gas serra si stabilizzano si stabilizzano anche le temperature nei modelli attuali. Il riscaldamento accelerato deriva da una accelerazione dei forcing.
Peraltro questi feedback sono anche quelli che spiegano le oscillazioni tra periodi glaciali e interglaciali nei modelli paleoclimatici, lamentarsi contemporaneamente dei feedback positivi e delle difficoltà a spiegare le oscillazioni del passato è piuttosto contraddittorio.
Il clima terrestre non tende alla stabilità entro un intervallo compatibile con la sopravvivenza delle società umane attuali, gli scenari "catastrofici" dell'IPCC non sono niente rispetto alla variabilità del clima terrestre in tempi geologici. Poi se mi dici che il completo scioglimento delle calotte polari non è un rischio da scongiurare in ogni modo mi arrendo.
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Falso, la CO2 non è l'unico elemento, già soltanto tra i contributi antropici ce ne sono molti altri. Però ha il difetto di essere quello più persistente nel tempo e quindi anche il più pericoloso, mentre gli altri offrono buone possibilità di mitigazione già nel breve termine.
-I modelli climatici "viaggiano" a CO2: in essi è contenuta, come unica “manopola” per cambiare il clima (tipo la manopola della sintonia di una radio), la quantità (concentrazione) di CO2 (in parti per milione in volume o ppmv). È questo che giustifica la lotta senza quartiere all'anidride carbonica in tutte le raccomandazioni dell'IPCC e il fatto che la maggioranza delle persone la consideri un veleno quando in realtà è l'elemento fondamentale per la fotosintesi, da cui deriva, anche per l'aumentata concentrazione, un beneficio per la biosfera (in pratica è cibo per le piante
-La preponderante importanza della CO2 dipende dal fatto che inserendone i livelli nei modelli, questi approssimano meglio le osservazioni (sempre senza ricostruire le oscillazioni climatiche osservate e con parametri costruiti ad hoc) di quando la CO2 non c'è. Ma non è così che funziona: le grandezze fisiche e chimiche che possono essere inserite al posto della CO2 sono praticamente infinite ed è impossibile verificarle tutte. Quindi è scorretto usarne una (tra l'altro presente in tracce nell'atmosfera, circa lo 0.0410% del totale o 410 ppmv) e definirla in qualche modo "vera" e responsabile di tutto il male possibile.
La sua preponderanza non dipende da motivi statistici ma dalle proprietà del gas, che sono note da oltre un secolo e non hanno niente a che vedere con le sue concentrazioni. L'ozono ha concentrazioni diversi ordini di grandezza inferiori ma ha un ruolo ancora più importante nel filtrare la radiazione solare. La statistica si limita a confermare le stime dei modelli fisici, da sola vale poco.
La caratteristica di essere trasparente nello spettro della luce visibile e di assorbire la radiazione infrarossa è nota e dimostrata sperimentalmente, quindi non puoi infilarci qualunque cosa al posto della CO2.
Ci mancava giusto la citazione a sproposito di Popper.
- In ogni caso, una teoria scientifica poggia su solide basi teoriche e non su "le abbiamo provate tutte"; in più, come ha dimostrato Popper, una teoria scientifica deve poter essere falsificata (deve cioè prevedere un esperimento o una situazione critica in grado di renderla non più valida), cosa che non succede per il riscaldamento globale antropogenico (o AGW).
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Visto che non possiamo costruire un altro pianeta e farci un esperimento naturale, ci sono molti altri modi per falsificare una teoria sul clima. Ma per provare a falsificarla bisognerebbe conoscerla, mentre tu hai dimostrato ampiamente di non avere la minima idea di cosa sia.
Ultima modifica di snowaholic; 24/08/2021 alle 11:57
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