Ciao TreborSnow, grazie della fiducia!
Ma vedo che sei sempre più competente e come hai detto l'alnus cordata, come anche l'alnus incana e l'alnus viridis, non è legato ai corsi d'acqua.
In verità l'unico ontano davvero esclusivo di aree più o meno sommerse è il nero, alnus glutinosa, che però è anche il più comune.![]()
Ultima modifica di alnus; 15/03/2022 alle 19:04
Tra l'altro leggevo che l'Alnus cordata tiene le foglie molto più a lungo e è anche questo il motivo per cui è utilizzata molto come ornamentale.
Alnus cordata (Loisel.) Duby {ID 564} - Ontano cordato - Forum Acta Plantarum
L'Alnus cordata è l'unico che vive bene anche lontano dai corsi d'acqua, con una pluviometria adeguata. Io l'ho trovato in pieno bosco, e poiché è un gran bel albero, ho preso i semi e sto cercando di ottenere nuove piante.
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Le gemme delle caducifoglie che ho sul terrazzo sul lato nord-est sono ancora tutte chiuse ( aceri di monte, betulla, faggio, castagno, roverella.
L'alloro sul lato ovest è in fase di fioritura.
Sul lato più riparato a sud-est gli agrumi hanno superato l'inverno, per la prima volta senza proteziine di tnt ( tessuto non tessuto)ed a febbraio erano già fioriti e con un accenno di nuovi getti primaverili, le successive nevicate di fine febbraio ed inizio marzo, con temperature intorno allo 0° non hanno provocato nessun danno.
Negli anni scorsi invece ho avuto disseccamenti totali da gelo e neve, pur con la protezione di tessuto non tessuto.
Nell'estate del 1995, ero sui monti della Corsica, lungo una strada di montagna a 1400 metri di quota, fermai l'auto in uno spiazzo a bordo strada per contemplare il paesaggio.
Guardandomi intorno , notai nel parcheggio, nata in mezzo alla ghiaia del fondo stradale a pochi centimetri del ciglio bitumato, una piccolissima betulla alta meno di 10 cm. appena nata, ho realizzato che lì sarebbe stata schiacciata dalle ruote delle auto, oppure estirpata dai servizi di manutenzione stradale vista la sua posizione.
L'ho salvata e da allora è cresciuta in vaso sul mio terrazzo.
Eccola in un'immagine estiva qualche anno fa ( adesso è più grande).
Sono contrario ovviamente alla raccolta in natura, ma in casi come questo direi che è un'operazione di salvataggio di una pianta condannata.
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Assolutamente d'accordo
Io ho preso della talee a Frontignano di Ussita che hanno ben attecchito. Ovviamente da individui ornamentali e non spontanei.
Anche se a breve (poi se riesco nell'impresa vi mando le foto) andrò alla ricerca delle betulle "spontanee" o comunque autoctone (relitti glaciali) ai piedi del Monte Vettore. Consultando l'inventario forestale regionale ho trovato 2 aree da esplorare (ovviamente per sicurezza non rivelerò la posizione precisa).
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