Qui in provincia di Frosinone, in particolare modo nel sorano, diversi giardini privati hanno dei faggi anche di grandi dimensioni specialmente nei parchi di alcune ville storiche (200/300m di quota). Io stesso ne ho due in giardino che una volta attecchiti crescono senza necessità di irrigazione. E' pur vero che in questa zona ho trovato alcuni esemplari spontanei intorno ai 400m di quota nella zona pedemontana con alcuni boschi puri (versante nord) già a partire dai 700m di quota.
Credo siano aiutati dalla buona piovosità media annua, ovunque in zona superiore ai 1200mm. Nei vivai della zona se ne trovano sempre con facilità.
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"All truths are easy to understand once they're discovered. The point is to discover them." ~ Galileo Galilei
Fondatore di Centro Meteorologico Bolognese
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Nel 1980, quando piantai il mio boschetto qui, acquistai due faggi in un vivaio presso Treviso ed un terzo faggio lo andai a prendere in quello che era il popolamento di faggio più basso della provincia, in una valletta sotto Rocca Malatina in direzione di Montecorone. Io ed il mio amico credevamo che fosse a circa 400 m, ma adesso, guardando le curve di livello su Google Maps, direi che forse era a 500 m.
Presi una piantina veramente piccola, grossa un dito, sotto alcuni faggi anche abbastanza grandi. Dovetti faticare molto, così che non riuscii a salvare un vero pane di terra, come avrei voluto, ma la trasportai a radice nuda.
Tuttavia attecchì.
Verso la fine degli anni '90 il pozzo cominciò a buttare tantissima acqua, che scorreva verso il boschetto, così che gli alberi ne risentirono negativamente, ma si salvarono comunque quasi tutti, perchè il suolo su cui li avevo piantati era leggermente rialzato rispetto al piano di campagna.
Nel 2005 facemmo chiudere il pozzo, e allora sì gli alberi andarono tutti in crisi per almeno 7 o 8 anni: le radici vitali erano molto superficiali (a causa proprio del precedente periodo di falda alta) e quindi si trovarono improvvisamente all'asciutto.
I due faggetti acquistati in vivaio, di genotipo probabilmente olandese, si seccarono, invece il nostrano resistette, anche se in estate non era un bello spettacolo, con le cime regolarmente secche. Questo fino a qualche anno fa, poi, non so proprio come nè perchè, pur con le terribili estati degli ultimi anni, è sempre bello sano e le cime non seccano più .
Credo che il mio amico mi abbia detto che la faggeta sotto Rocca Malatina non esiste più: se è così, posso addirittura dire di averne salvato una piantina.
Di faggi in città me ne ricordo uno veramente monumentale, grandioso, colossale, sanissimo e varietà normale selvatica, non rosso, al Parco della Guastalla a Milano, ma questo ricordo è di almeno 35 anni fa. Un faggio medio/piccolo/agonizzante c'era anche al Parco dei viali di Modena, non so se c'è ancora, non ci vado più da molti anni.
Un bel filare di faggi si trova a Predazzo a fianco della statale 48 nel tratto che passa ad Ovest dell'abitato, e quelli sono, da quel che io ho visto, gli unici faggi delle valli di Fiemme e Fassa (se non consideriamo in esse inclusa la Val Cadino, dove invece ne ho visti diversi anche grandi in zona Ponte delle Stue).
Molti vivai tengono e commerciano faggi di diverse varietà.
Ultima modifica di alnus; 03/04/2024 alle 21:23
Tutto molto interessante! Sono contento che il piccolo faggio preso vicino a casa tua stia sopravvivendo, anche io ne ho alcuni che in questi anni mi sembra stiano particolarmente bene nel mio bosco. Per quanto riguarda invece i due faggi di ceppo olandese che sono seccati, strano! Le precipitazioni in Olanda non sono esageratamente più alte che qua, anzi, sono circa le stesse.
Mi sembra un po’ strano anche il fatto che sia scomparsa la faggeta di Montecorone: negli ultimi anni ho trovato alcuni faggi anche molto grandi sui 500 m di quota nei dintorni di casa mia e come ti avevo detto tempo fa sono anche andato a visitare gli esemplari del parco del contrafforte pliocenico, che sono tra i più bassi d’Italia e i più bassi della regione (arrivano a 155 metri di quota). Mi pareva che stessero tutti bene, quindi strano che quelli dove dici tu se ne siano andati in così poco tempo. Magari faccio un salto a vedere.
Infine, per quanto riguarda l’utilizzo del faggio nelle città, anche io ne ho visti alcuni molto belli a Milano e mi sa che ce ne sono di molto belli anche a Torino, ma anche a Bologna devo dire che ce ne sono alcuni davvero maestosi (in alcuni casi li utilizza addirittura il Comune, come per esempio in piazza Minghetti dove ne hanno piantato un altro dopo che quello precedente era caduto durante un temporale). Purtroppo se ne sono però seccati molti in questi anni, fino a qualche anno fa c’erano anche 5/6 Faggi in più rispetto ad ora a Bologna!
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In Olanda ci sarà anche la stessa pluviometria dell'Emilia Romagna ma quello che fa la differenza è la distribuzione delle precipitazioni, in particolar modo nel periodo estivo. Basta vedere i prati nel nord Europa a Luglio e Agosto quasi sempre verdissimi e lussureggianti, mentre da noi secchi e polverosi salvo stagioni particolarmente fortunate.
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Beh vedo comunque che il picco precipitativo è sempre autunnale anche in Olanda, come in Emilia-Romagna. Sicuramente piove un po’ di più, ma ciò che fa la differenza sono più le temperature che le precipitazioni a mio avviso. I prati secchi e polverosi non dovrebbero essere la norma in Emilia d’estate, vedo spesso che sono più verdi di quelli in Toscana d’Estate per esempio
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Sicuramente le temperature sono più favorevoli in Olanda, ma anche li così come in Inghilterra sono i periodi di siccità prolungata a fare danni più che le temperature. Ho passato un'estate in Inghilterra dove per ben due mesi ha piovuto poco e niente e pur non avendo avuto temperature particolarmente roventi le betulle ne hanno risentito moltissimo, almeno il 50% si era seccato.
L'estate scorsa in Emilia e Toscana ho visto le querce perdere le foglie ad Agosto..
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La forsizia che ho piantato da me in Sicilia sta fiorendo adesso. Praticamente un mese e oltre dopo il milanese. Il motivo penso che sia legato essenzialmente al fatto che si è spogliata tardi causa mitezza dell'inverno siciliano specie questo inverno. A febbraio aveva ancora qualche foglia attaccata e a dicembre aveva perso ancora poche foglie.
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Si incomincia a vedere qualche accenno di verde nel boschetto di querce.
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