Quando i centri di vorticità stazionano per un pò in area scandinava-siberiana, è fisiologico che il vp tende a ritornare al suo punto originario e lo fa spostando la zona con maggiore vorticità in area canadese. Ci sono stati molti casi nei quali questo ha rappresentato un'attivazione dell'onda atlantica. Per quello credo che ciò possa rappresentare un punto a nostro favore, specie con un'onda atlantica così dormiente.
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Hai postato una mappa dell'inverno 2013/14 in cui appunto le vorticità canadesi sono state deleterie per il freddo e la neve a quote basse, ecco perchè sostengo che quel nocciolone viola a nord-ovest dovrebbe scomparire oppure attenuarsi di molto se vogliamo freddo e neve in buona parte d'Italia
Si nota infatti un accenno a scand + con il gelo che puntualmente va in Turchia
Stazione meteo Davis Vantage Pro2
Dati Valdobbiadene (fraz. S.Pietro di Barbozza) http://valdobbiadene.altervista.org
Rete Stazioni Meteonetwork: http://my.meteonetwork.it/station/vnt201
Confermata anche la, passatemi il termine, cacatina artico marittima del 4-5 febbraio seguita da una brevissima pausa altopressoria.
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Beh è chiaro che ogni caso è diverso da un'altro, quella è stata la prima carta che ho trovato, spulciando meglio le reanalisi magari si trova qualche esempio più esaustivo. Comunque il mio pensiero, in senso stretto, è che con un onda atlantica praticamente dormiente, l'unico modo per avere un pò di blocco è che riparta la vorticità sul canadese. Sottolineo canadese, e non groenlando-islandese![]()
Tutto confermato.
Il massimo dello spostamento/rafforzamento dell'alta aleutinica su ovest Canada avviene tra l'1 e il 2 febbraio a 10 e 30 hPa. La temperatura è maggiore a 10 che a 30 hPa (-22° contro -35°, bel delta termico), che poi fosse fuori luogo pensare ad un'inversone del gradiente, era abbastanza chiaro con il NAM vicino a +3.
La massima ovalizzazione con disasssamento del VP con asse sull'Europa e nucleo freddo addirittura sul nord della Germania in bassa stratosfera avviene 4 giorni dopo.
Nel frattempo sulla troposfera nordamericana si azzerano le anomalie negative di geopotenziale. Questo è in linea con l'effetto in troposfera del canadian warming che avviene a stagione già avviata (dicembre). Prima del successivo warming stratosferico (verso l'8-10 febbraio) esiste una sufficiente finestra temporale per risentire sul sud Europa degli effetti attesi che sono quelli che diceva Jack in precedente post, sequenza di 1-2 affondi nordatlantici con interessamento della massa artica marittima dislocata sulla Scandinavia.
Andrea
Si, sicuramente, ma stiamo parlando di cavetti davvero discount rispetto al "macello" che si svolge sopra... naturalmente tutto riconducibile alle forti velocità angolari del getto in uscita in troposfera.
Comunque il secondo warming, quello ipotetico che parte a 192-240 ore dovrebbe essere il primo colpo serio alla trottola stratosferica (addirittura oggi +6°C a 10 hPa). Stiamo parlando sempre di disturbi in prima onda ma almeno tutto questo calore nel suo dissiparsi dovrebbe far rientrare la grossa anomalia termica di queste quote. Quantomeno nella parte finale della stagione il NAM si dovrebbe dare una calmata, e se proprio non vuole andare in territori negativi (difficile) quantomeno potrebbe attestarsi intorno alla neutralità rendendo il tempo in Europa più dinamico (sempre con pattern EA+), quindi caratterizzato dal passaggio di perturbazioni da ovest verso nordest.
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Magari se l'asse continua a ruotare (magari anche alla scaldatina sopra Terranova) fino a portare il core sull'Asia ed il freddo a dissiparsi, l'atlantica una svegliata se la da appena dopo metà febbraio....
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Ultima modifica di tifernate; 29/01/2016 alle 10:30
Citta' di Castello(PG):
http://www.tifernometeo.tk/
Provo a riportare la mia idea..
Le dinamiche ed in particolar modo gli effetti che avrà il forte riscaldamento stratosferico atteso alle quote di 10-30 Hpa iniziano ad esser più chiari, nonché fanno ingresso in una serie di pannelli cui il range di attendibilità inizia ad aumentare. Le conseguenze al primo disturbo subito con un riscaldamento concentrato in particolar modo sul settore canadese, porteranno il VPS a disporsi in asse momentaneamente favorevole a scambi meridiani con i settori europei centrali, seppur tuttavia con il centro di vorticità ancora stabile tra la sede alto scandinava e quella siberiana: la conseguenza a tale processo si riversa in un mancato deciso trasporto di masse fredde a latitudini più basse, ove comunque sono attesi cambi circolatori ed una fase fredda sul comparto italico la cui natura troposferica risulta ancora in fase di inquadramento da parte dei principali GM.
Questa dinamica è attesa a seguito di un abbassamento del JS, che porterà dapprima il ritorno della neve sui settori alpini (periodo 31-4 febbraio) e successivamente, come scritto poc’anzi, un affondo più deciso sul nostro comparto (periodo 5-10 febbraio).
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Nel momento in cui il Warming dal settore siberiano inizierà a farsi strada ruotando intorno al polo superiore del VPS e convergendo in sede polare, le vorticità a 10 Hpa si andranno nuovamente a rafforzare in sede groenlandese a causa del tentativo della trottola di ritornare in sede determinato da una permanenza del segno ‘’+’’ al valore della QBO e determinando una risposta forte al tentativo di propagazione del Warming lungo i meridiani.
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Un altro fattore tuttora mancante è la forzante troposferica riposta nella Wave2. E’ indicata sulla prima immagine la direzione che seguiranno le particelle calde in risposta alla disposizione del VPS barico (periodo 11-20 febbraio). Questo incastro tra due grandi componenti stratosferiche determinerà una esasperazione antizonale in sede polare che, con ogni probabilità, sfocerà in area troposferica con un Hp decentrato verso la porzione più settentrionale del Polo Nord (Hp polare).
Il riassetto troposferico successivo al movimento descritto in precedenza prevede un rafforzamento del Vortice Polare Troposferico decentrato rispetto alla sua sede naturale e favorevole ad una disposizione NW-SE della corrente a getto che con ogni probabilità determinerà anomalie negative sull’Europa centrale e fasi instabili prolungate sui nostri settori con freddo lontano e buona neve per i nostri Appennini (periodo 11-20 febbraio). Una successiva ed ulteriore rotazione del Vortice Polare a tutte le quote, cui forzante viene respinta dall’Hp polare, dovrebbe prevedere un’accentuazione della dinamicità del Jet Stream sul settore Europeo, favorendo questa volta la discesa di aria più fredda e di matrice artico continentale anche a latitudini minori. Tale processo potrebbe essere accelerato da un forte raffreddamento che avverrà sul continente europeo orientale a causa della permanenza di anomalie negative in sede siberiana (favorendo così lo stazionamento di aria gelida anche ai bassi strati). Periodo 21-25 febbraio.
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Mi pare di capire che gli effetti del secondo warming dovrebbero manifestarsi attorno alla fine della prima decade di Febbraio. Abbiamo quindi a disposizione circa 5-6 giorni per portare a casa qualcosa di buono in ottica invernale. Dopodichè il secondo warming (spero di no) tornerebbe a rovinare il tutto, con JS esasperata su Canada-Groenlandia, anche se questa volta con getto più basso e perturbazioni caldo-umide nord-atlantiche.![]()
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