Scenari estremamente interessanti
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Notavo però che l'ultimo aggiornamento delle fu Berlin hanno ridotto drasticamente l'attività della w2, che sembrava ripartire tra 6-8 gg.
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Intanto in troposfera arriva il primo effetto dell'inversione del gradiente termico a cui è seguito un inizio di separazione dei lobi in alta stratosfera mentre ancora si osserva lo stretching del VP a 10 hpa e inferiori. La risonanza a livello della tropopausa fa emergere una saccatura sulla Groenlandia che entra da nord e percorre l'isola artica da nord a sud.
In troposfera siamo ormai in fase di pre-nowcasting per il distacco di un nucleo di aria artica che ha avuto modo di sostare da inizio dicembre sopra il plateau groenlandese a 3000 m di altitudine. Ormai i modelli sono praticamente concordi sull'obiettivo che raggiungerà questo nucleo, e stavolta sarà molto a sud, intorno ai 35°N del Mediterraneo orientale. Quindi isole dell'Egeo, sud Anatolia, Creta e Cirenaica saranno le zone con tempi di ritorno neve di 2 o 3 decine d'anni candidate ad essere prese in pieno.
L'ESE warm di tipo split sarà complesso a vedere le uscite dei modelli strato, nel senso che le date di massima inversione dei venti zonali e dell'inversione del gradiente termico non solo non corrisponderanno ma nemmeno saranno entro i 3-4 giorni. Lo split è solo iniziato e raggiungerà la data di massima inversione dei venti zonali a 60° N e a 10 hpa non prima dell'Epifania. Quindi siamo di fronte ad un'azione progressiva, lunga e prolungata che parrebbe molto diluita rispetto alla media delle tipologie di MMW.
Andrea
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