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  1. #1
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
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    Predefinito Re: Vpt/vps 2018/19 ed il futuro inverno

    Citazione Originariamente Scritto da ws2350 Visualizza Messaggio
    Ciao ragazzi, sto seguendo con molto interesse questo topic da un mese a questa parte
    MI domandavo se ci fossero aggiornamenti importanti negli ultimi giorni, in merito alla propagazione del warming anche in troposfera, perchè a giudicare dalle code dei modelli deterministici (tropo) non sembrerebbero arrivare grossi sconquassi.. quello che si vede, correggetemi se sbaglio, assomiglia molto ad un riflesso del displacement (abbassamento del FP principalmente) più che split, voi cosa ne pensate?
    grazie mille e buona giornata a tutti
    Ciao

    in realtà le novità non sono moltissime tuttavia si procede passin passino

    Come saprai e come detto in precedenza la spinta propulsiva verso il basso di un disturbo stratosferico dovuto ad un riscaldamento maggiore di tipo split deve provenire dai piani alti della stratosfera ovvero laddove grazie all'impermeabilizzazione creata dagli strati antizonali sottostanti l'ambiente tende a raffreddarsi e il vps si riforma.
    L'eccezionalità di questo riscaldamento è stata proprio la sua durata ai piani medio alti e, ancora oggi abbiamo i 10 hpa che oscillano su valori di velocità zonali prossimi a 0 mentre i piani sottostanti fino a circa 60 hpa sono negativi.
    Questa situazione perdura, con evoluzione lentissima, da più di 20 giorni e l'eccezionalità sta nel fatto che lo split sia stato conclamato ad inizio gennaio quando il raffreddamento radiativo dovrebbe galoppare e costringere il disturbo a risolversi abbastanza celermente nella dinamica propagativa.
    Una propagazione lenta fatta di strappi e di rallentamenti prevalentemente in zona polare e subpolare va a generare in troposfera effetti indiretti e molto graduali sulla circolazione alle latitudini più basse (peraltro assai….indigesta per i modelli deterministici).
    Detto ciò, le proiezioni odierne mostrano comunque una piccola evoluzione dai piani alti proprio a partire da 10 hpa dove finalmente l'inversione del gradiente termico verrebbe meno e a seguire a fine corsa anche a 30 hpa.
    Quindi che dire….qualcosa si muove e nel frattempo la troposfera accusa segnali discontinui dai piani alti che verosimilmente si susseguiranno per diverso tempo rendendo certamente debole la circolazione delle masse artiche facenti capo al vortice troposferico e mediamente deboli anche le velocità zonali.
    In queste condizioni sono favoriti strappi anche consistenti del getto con ondulazioni che rendono probabili vistosi abbassamenti del fronte polare e interazione di masse d'aria molto eterogenee.
    Il…."botto finale" potrebbe anche arrivare entro una ventina di giorni ma sinceramente non mi sento di spettacolarizzare troppo quella che ritengo ad oggi una possibilità alternativa ad una somministrazione graduale e progressiva del disturbo con….buona pace dei global models.
    Matteo



  2. #2
    Bava di vento L'avatar di davegahn
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    Predefinito Re: Vpt/vps 2018/19 ed il futuro inverno

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio
    Ciao

    in realtà le novità non sono moltissime tuttavia si procede passin passino

    Come saprai e come detto in precedenza la spinta propulsiva verso il basso di un disturbo stratosferico dovuto ad un riscaldamento maggiore di tipo split deve provenire dai piani alti della stratosfera ovvero laddove grazie all'impermeabilizzazione creata dagli strati antizonali sottostanti l'ambiente tende a raffreddarsi e il vps si riforma.
    L'eccezionalità di questo riscaldamento è stata proprio la sua durata ai piani medio alti e, ancora oggi abbiamo i 10 hpa che oscillano su valori di velocità zonali prossimi a 0 mentre i piani sottostanti fino a circa 60 hpa sono negativi.
    Questa situazione perdura, con evoluzione lentissima, da più di 20 giorni e l'eccezionalità sta nel fatto che lo split sia stato conclamato ad inizio gennaio quando il raffreddamento radiativo dovrebbe galoppare e costringere il disturbo a risolversi abbastanza celermente nella dinamica propagativa.
    Una propagazione lenta fatta di strappi e di rallentamenti prevalentemente in zona polare e subpolare va a generare in troposfera effetti indiretti e molto graduali sulla circolazione alle latitudini più basse (peraltro assai….indigesta per i modelli deterministici).
    Detto ciò, le proiezioni odierne mostrano comunque una piccola evoluzione dai piani alti proprio a partire da 10 hpa dove finalmente l'inversione del gradiente termico verrebbe meno e a seguire a fine corsa anche a 30 hpa.
    Quindi che dire….qualcosa si muove e nel frattempo la troposfera accusa segnali discontinui dai piani alti che verosimilmente si susseguiranno per diverso tempo rendendo certamente debole la circolazione delle masse artiche facenti capo al vortice troposferico e mediamente deboli anche le velocità zonali.
    In queste condizioni sono favoriti strappi anche consistenti del getto con ondulazioni che rendono probabili vistosi abbassamenti del fronte polare e interazione di masse d'aria molto eterogenee.
    Il…."botto finale" potrebbe anche arrivare entro una ventina di giorni ma sinceramente non mi sento di spettacolarizzare troppo quella che ritengo ad oggi una possibilità alternativa ad una somministrazione graduale e progressiva del disturbo con….buona pace dei global models.
    Sempre perfetto nella spiegazione....grz Mat
    Beato colui che nulla si aspettava....... perché non rimarra' deluso!(Il maggiore John Urgayle )

  3. #3
    Bava di vento
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    Predefinito Re: Vpt/vps 2018/19 ed il futuro inverno

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio
    Ciao

    in realtà le novità non sono moltissime tuttavia si procede passin passino

    Come saprai e come detto in precedenza la spinta propulsiva verso il basso di un disturbo stratosferico dovuto ad un riscaldamento maggiore di tipo split deve provenire dai piani alti della stratosfera ovvero laddove grazie all'impermeabilizzazione creata dagli strati antizonali sottostanti l'ambiente tende a raffreddarsi e il vps si riforma.
    L'eccezionalità di questo riscaldamento è stata proprio la sua durata ai piani medio alti e, ancora oggi abbiamo i 10 hpa che oscillano su valori di velocità zonali prossimi a 0 mentre i piani sottostanti fino a circa 60 hpa sono negativi.
    Questa situazione perdura, con evoluzione lentissima, da più di 20 giorni e l'eccezionalità sta nel fatto che lo split sia stato conclamato ad inizio gennaio quando il raffreddamento radiativo dovrebbe galoppare e costringere il disturbo a risolversi abbastanza celermente nella dinamica propagativa.
    Una propagazione lenta fatta di strappi e di rallentamenti prevalentemente in zona polare e subpolare va a generare in troposfera effetti indiretti e molto graduali sulla circolazione alle latitudini più basse (peraltro assai….indigesta per i modelli deterministici).
    Detto ciò, le proiezioni odierne mostrano comunque una piccola evoluzione dai piani alti proprio a partire da 10 hpa dove finalmente l'inversione del gradiente termico verrebbe meno e a seguire a fine corsa anche a 30 hpa.
    Quindi che dire….qualcosa si muove e nel frattempo la troposfera accusa segnali discontinui dai piani alti che verosimilmente si susseguiranno per diverso tempo rendendo certamente debole la circolazione delle masse artiche facenti capo al vortice troposferico e mediamente deboli anche le velocità zonali.
    In queste condizioni sono favoriti strappi anche consistenti del getto con ondulazioni che rendono probabili vistosi abbassamenti del fronte polare e interazione di masse d'aria molto eterogenee.
    Il…."botto finale" potrebbe anche arrivare entro una ventina di giorni ma sinceramente non mi sento di spettacolarizzare troppo quella che ritengo ad oggi una possibilità alternativa ad una somministrazione graduale e progressiva del disturbo con….buona pace dei global models.
    Grazie davvero, esaustivo e "di facile lettura"

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