Condivido Daniele, un apri e chiudi per ora che nelle fasi di chiusura può portarci anche parecchio freddo...poi chissà che non si chiuda proprio (onda critica ?)....non sono molto d'accordo sul fatto che sia un ese canonico, di solito negli ese propriamente cindizionanti (2020) hai il blu sul grafico nam senza soluzione di continuità e soprattutto non hai un vps così minato al suo interno in alta strato...anche se in bassa è compatto...sono curioso di vedere a cosa portano queste intrusioni di calore...
Perfettamente d'accordo Daniele.
Questo ulteriormente confermato anche ai piani inferiori, dove ad una maggior coesione del PV dovuta al fatto che gli e.p. flux risultano maggiormente divergenti (minore rarefazione dell'aria) oltre i 60°N, si contrappone comunque un'azione che riesce ad inibire una conformazione del vps in prima armonica.
ecmwfpv600f240.png
Cattura.JPG
![]()
Matteo
Ciao Cavaz, la tua disanima è efficace, ma vorrei fare alcune precisazioni x completezza e chiarezza dei dati.
Più volte si è detto che non è la soglia NAM a 10hpa a determinare un ESE, è solo una soglia statistica che "normalmente" interviene in condizioni di vortice che ha subito low flux e aumenta il suo valore di NAM gradatamente, ma sappiamo bene che tante volte tale soglia NON rappresenta il raggiungimento di alcuna soglia estrema, anzi, a volte è l'inizio del tracollo.
Giusto quello che fai vedere sulle trasmissioni di vorticità, temperature e velocità zonali da stratosfera nel verso della troposfera ... ma qui vorrei precisare che questo avviene "quasi sempre" almeno in talune zone dell'emisfero, cioè quando le vorticità sulla colonna sono abbastanza allineate, al che la maggiore velocità stratosferica si traduce in spinte verticali di flusso ... in certi punti. Quindi NON è una prerogativa di un ESE cold la trasmissione S-T.
Altra precisazione sul fatto che l'"ESE si propaga" .. si certamente avviene quando si raggiunge una condizione di flussi bassissimi e vorticità abbastanza in asse sulla colonna, come prima, la maggiore velocità stratosferica e le relative vorticità potenziali si vanno arisentire nei piani inferiori ....
Ma ad oggi NON è ancora certificato alcun ESE cold, solo che si è superata la soglia statistica del NAM, ben altra validità fisica ha la media su 40gg dei flussi di calore a 100hpa, questo ci dice che le basse attività d'onda e quindi di flusso vanno a rendere la colonna + vorticosa e accentrata ... ma ad oggi questa soglia NON è stata superata e, oggi non è prevista essere superata ... ma ieri si x il 23, quindi vediamo che succede ... anche questa è una soglia statistica ma ha maggiore peso fisico, ci dice proprio che la colonna è poco disturbata e che quindi le velocità zonali e le vorticità potenziali stratosferiche avranno peso sulla troposfera.
Prev_Tendenziale_Eventi_Flussi_Calore100hPa_40gg.jpg
vedremo i prox aggiornamenti.
Ciao Sandro, che dire, con me sfondi una porta aperta. Io mi sono limitato a decretare l’ESE come letteratura scientifica attuale vuole ma sono ben conscio che quegli studi sono ormai superati e che andrebbero rivisti o quantomeno migliorati. Nel mio piccolo e nella mia assoluta ignoranza sto appunto cercando di fare qualcosa del genere (ma questo è un altro discorso che esporrò, se ne varrà la pena, in futuro).
Posso dirti che mi sono chiesto, in passato, il perché nello studio abbiamo utilizzato il NAM e non ad esempio le MPV, quando sono queste ultime che vanno ad imprimere il moto verso la troposfera mentre il primo è soltanto un numero che va a quantificare una determinata proiezione ortogonale. Una spiegazione che mi sono dato è che certi valori di NAM vanno a descrivere un VP compatto ma anche stabile sulla colonna e quindi meno soggetto a disturbi che possono inficiarne la stabilità. Elevati valori di MPV, invece, possono anche essere riconducibili a una compressione operata da una o due onde in stratosfera, denotando magari un VP si compatto ma fuori sede e/o allungato, comunque non stabile sulla colonna.
C’è poi il discorso dei flussi, il crollo fino a valori negativi è generalmente in guardato come il touch down dell’ESE ma come giustamente dici tu, c’è in ogni trasmissione S-T anche a prescindere dagli ESE. Per quanto riguarda la media degli heat flux per determinare un Evento Stratosferico Estremo, è sicuramente un elemento in più che può essere utile ma non sempre funziona se prendiamo i casi avvenuti nel passato.
Insomma c’è ancora molto da lavorarci per comprendere appieno questi meccanismi![]()
Non c'è dubbio, però la letteratura parla di High e Low flux event e quest'ultimo è misurato sulla media a 40gg proprio xchè la statistica mostra questo tipo di comportamento prima di raggiungere uno status tale che poi perdura x circa 30-60gg determinando la "imposizione", trasmissione, alla troposfera delle condizioni NAM della stratosfera, quindi AO+ e x noi atlantici NAO+. Lo hai mostrato prima, il Low Flux Event ha 40gg di bassi flussi prima di poterlo chiamare tale e "statisticamente" la soglia di anomalia media è di -5,5k m/s su 40gg.
Waugh-and-Polvani-2.jpg
Idem il High flux event, solo certe potenze di media dei flussi porta a condizione critica e con riflessi opposti in troposfera.
E' un discorso fisico ben + concreto del NAM e infatti di norma funziona, la soglia NAM molto meno xchè una NAM forte può essere temporanea, ma 40gg di bassi flussi no, serve tempo all'atmosfera x adeguarsi.![]()
Quello che intendevo dire è che non sempre un low flux event sfocia in un ESE e non sempre un ESE è preceduto da una media di 40 gg di flussi sotto una determinata soglia. Ti faccio un esempio a caso
B294D24E-96A3-4C5A-B939-93627ED7D611.jpeg
In questo caso la soglia venne superata ad inizio febbraio, la media dei flussi a 100 hPa risultò in media o leggermente sopra fino a 10 giorni prima. Quell’ESE risultò poi nettamente condizionante in troposfera
"Avvincente" questo botta e risposta tra stratosfera e troposfera. Credo che i prossimi runs saranno parecchio ballerini, con alternanza tra visioni piu propense ad una buona risposta troposferica (esultanze del forum) e altri con maggior influenza stratosferica (suicidi di massa).![]()
"Una NAO persistentemente negativa può favorire il wave break del VPS ed indebolirlo con conseguente predisposizione del pattern AO-, introducendo così una sorta di feedback che si ripercuote sul segno della stessa NAO e sulle SSTA atlantiche."
Condivido l' ottimo post di cavaz estremamente esplicativo sulla situazione in essere e altresì punto tutto sulla nuova situazione di coesione del vps ( epv ) che si verrà a creare dopo il 20 c.m. . Sottolineo che una situazione così deficitaria in fatto di coesione delle epv in alta stratosfera introdotte da cospicui pacchetti di momento Easternlies porterà ad una nuova " situazione ' che ancora nn si era presentata dall' inizio dell' inverno 2022/2022 . Qui se il setting troposferico " avrà voglia " di rispondere presente troverà un vps stanco e nn piu in grado di rispondere ai flussi . Vedo un' evoluzione interessante dalla terza decade che potrebbe portare anche ad un evento opposto , nn è da escludere . Direi che la fase da oggi fino al 20/01 sarà importante per confermare un' azione di flussi deboli e convergenti ad indebolire la massa del vps , quindi ben pochi risvolti pratici sul comparto euro atlantico , " la solita solfa " ( bartlett High , onda divergente ) . Resto in attesa e con una certa curiosità dell' evoluzione post 20/01 ..![]()
Segnalibri