Si vis pacem, para bellum.
Viviamo una situazione troposferica del tutto bloccata da ormai un mese a questa parte
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Sul settore Atlantico, la cronica ondulazione in uscita dal continente americano , che va avanti ormai da qualche anno, porta ad uno sprofondamento del getto in pieno oceano. La mancanza di forzanti sul lato Pacifico (come dimostra la MJO bloccata in fase 6, sullo stile dello scorso anno, e il PNA quasi perennemente negativo nell’ultimo mese) e la debolezza del getto in Atlantico (testimoniata dalla NAO negativa che perdura da inizio stagione) portano a questa immobilità del pattern deleterio che ci ha accompagnato per tutto il mese di ottobre e che continuerà almeno per un’altra settimana.
Dalla mappa delle anomalie dei venti meridionali si nota bene come il getto in uscita dal continente americano si “impenni” verso nord, andando a creare l’ondulazione di cui parlavo sopra
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questa forzatura, che si è vista ripetutamente negli ultimi anni, è probabilmente attribuibile alle ssta perennemente positive di quella zona oceanica
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Personalmente ritengo che le strade per uscire da questo impasse possano essere essenzialmente 2:
- un ricompattamento delle vorticità in sede polare, con aumento della NAO e quindi rinforzo zonale in Atlantico con ricucitura dello strappo in oceano
-forte azione pacifica, con frustata del PNA che porterebbe ad una migliore trasmissione d’onda anche sul nostro comparto
Da quanto si vede attualmente nel panorama modellistico, direi che la prima opzione sia decisamente più probabile e individuabile temporalmente ad inizio novembre. A differenza della seconda, la prima porterebbe probabilmente ad un cambio più graduale, con una prima fase che vedrebbe una distensione zonale poco proficua in termini precipitativi ma quantomeno in grado di portare ad un quadro termico più consono alla stagione.
Spostando lo sguardo un po’ oltre e “un po’ più in alto”, molto probabilmente l’impatto della NINA, qualora dovesse continuare su valori moderati anche nelle prossime settimane, si farà sentire sulle interazioni troposfera-stratosfera, come già si parlava in questo nostro studio qualche anno fa: Effetti di NINA moderata/forte sulle interazioni tropo-strato
Ritengo quindi probabile un ESE Cold abbastanza prematuro anche quest’anno (in assenza di significativi cambiamenti in area ENSO), tuttavia l’attuale andamento dei flussi di calore e della concentrazione dell’ozono sulla verticale del Polo dimostrano ancora una buona attività d’onda, non correlabile ad uno strat-cooling “imminente”.
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Probabile quindi che, qualora si andasse realmente verso questa direzione, si sfoci nel primo mese invernale.
A quanto pare non sono l'unico ad annusare già da ora un possibile VP invernale strong.![]()
"Una NAO persistentemente negativa può favorire il wave break del VPS ed indebolirlo con conseguente predisposizione del pattern AO-, introducendo così una sorta di feedback che si ripercuote sul segno della stessa NAO e sulle SSTA atlantiche."
L'unico fattore che deporrebbe decisamente per un esordio invernale con Strong Polar Vortex è il valore negativo dell'ONI (ma è statistica e vale quel che vale), però la circolazione atmosferica in tutte le zone che contano dell'emisfero Nord (Nord Atlantico e Pacifico nordamericano) al momento non ha proprio nessun inprinting ENSO-, inprinting ben poco leggibile anche sulle SST (basti vedere quelle di fronte alle coste occidentali del Nord America) semmai l'opposto, abbiamo SST che simulano una situazione ONI/ENSO+, elemento sul quale peraltro si sta ragionando da parecchi giorni in stanza meteo e che sta condizionando le sorti di questo mese di ottobre in modo invero abbastanza imprevisto. Io non me la sento di fare nessuna previsione sullo status del VP nel trimestre invernale, con o senza SC a dicembre, peraltro sia nel 2020/2021, sia nel 2017/2018 abbiamo avuto SC precoci e vortici polari tutt'altro che forti...
Ultima modifica di galinsog@; 26/10/2022 alle 11:05
Finora è certamente come dici ma le cose sembrano cambiare nel prossimo futuro
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come dimostra anche il calo del PNA
Buona giornata a tutti.
Come negli ultimi travagliati anni dopo che le TLC hanno assai traballato, anche quest'anno abbiamo un'ibridizzazione delle dinamiche che abbassano obiettivamente la predicibilità delle valutazioni che si sono sempre fatte.
Stà di fatto che l'imprinting oceanico in particolare in area ENSO è un fattore assodato, assodato per connotazione e soprattutto durata.
Certo è che certi setting circolatori non li dovremmo vedere ma non possiamo fare che aspettare l'evoluzione e l'implementazione tropo - oceaniche trovino un equilibrio.
A quel punto capiremo meglio l'iter del VP
Se i giovani sapessero, se i vecchi potessero!!!
in una fase stagionale così prematura, in cui ci aspettano ancora alcune settimane di dinamiche dirimenti circa l'andamento della colonna polare e delle sue interazioni, è necessariamente opportuno rifarsi ad elementi di natura statistica, con tutti i limiti del caso
come segnala Daniele è indubbio che buona parte delle stagioni caratterizzate da una fase enso- piuttosto connotata abbiano coinciso con un vortice polare decisamente compatto almeno per una parte della stagione, più probabilmente la prima
ci rientrano a buon diritto anche annate caratterizzate da nina debole-moderata, con circolazioni troposferiche meno penalizzanti anche nei momenti di ao positiva e vps medio forte in avvio, è il caso del 2008-09 poi crollato verso fine gennaio
del resto, come vado ripetendo da qualche tempo, è doverosa anche l'osservazione di galinsog@
infatti dalla mera statistica emerge che in regime di cicli enso- di lunga durata sia più interessante guardare al treno d'onda piuttosto che alle anomalie del pacifico tropicale
come segnalato in altri post proprio la pdo dell'autunno maturo (ottobre-novembre) rappresenta un elemento statistico più coerente con lo stato del vpt se non dell'intera colonna
è il caso in anni recenti delle stagioni 2010-11 e 2020-21 che pur avendo valori dell'oni maggiormente caratterizzate dei loro omologhi successivi hanno osservato condizioni di ao negativa se non per tutto l'inverno almeno per i 2/3, questo è dipeso da un segnale meno connotato verso la negatività della stessa pdo
ci sono poi annate particolarissime come lo stesso 84-85, il secondo di due semestri freddi caratterizzati da enso- seppur debole moderato, in cui tuttavia il segnale del soi denotava una circolazione più improntata a el nino
questo aspetto non è trascurabile proprio in ragione delle osservazioni che lo stesso gali segnalava circa il mese di ottobre che sta andando a chiudersi
la fase in cui ci troviamo è tuttavia ancor più sfuggente alla statistica di quanto non si accaduto in quel periodo, in quanto pur in presenza di un soi fortemente connotato abbiamo comunque osservato elementi poco coerenti con lo stesso
si tratta quindi di una fase totalmente inedita
quello che balza all'occhio in ogni caso, come segnalato dallo stesso Daniele, è che pur in presenza di un vortice per lo più compatto, c'è stata una buona propensione alla convergenza dei flussi
la cosa non è così stupefacente perchè ovviamente l'ao è solo un indice descrittivo e non rende merito nella disposizione delle onde planetarie
allo stesso tempo vorrei ricordare che di per se un andamento più o meno sostenuto dei flussi di calore autunnali non ci da un'indicazione necessariamente dirimente
è il caso di due anni fa, quando a seguito di una fase di totale quiescenza degli stessi per tutto il mese di novembre si è verificata una imponente ripartenza dell'attività d'onda sfociata nel warm di gennaio
novembre portò uno dei valori ao più alti della serie, il vps si andò raffreddando e compattando in linea con la sua climatologia attuale in assenza di particolari disturbi per settimane e dunque pur senza significative comunicazioni i piani si trovarono in avvio di inverno con uno status piuttosto coerente
l'altro aspetto è che non si riscontrano significative anomalie di gpt alle latitudini artiche in questo mese
di per se è un segnale che non va in una direzione univoca, visto che tra gli ultimi due anni quello che ha riscontrato di gran lunga le maggiori anomalie positive in ottobre è stato poi quello finito con un vortice debole per tutta la stagione
io vedo in sostanza tanti elementi contradditori tra cui l'enso fortemente connotato che non si è riflettuto sul treno d'onda di queste settimane e un momento angolare in contrasto con il segnale del soi
sst altrettanto incoerenti sia nel pacifico settentrionale che in atlantico dove il forcing di questo periodo si sta riflettendo più nel gradiente longitudinale che non in quello latitudinale a cui siamo abituati a guardare (penso allo studio sui predictor nao che afferma come sst positive al largo degli stati uniti e negative a sud di groenlandia indichino nao+, ma attualmente sono positive su tutto l'atlantico occidentale da nord a sud)
una delle poche cose garantite in questa stagione è la qbo nettamente positiva e con una colonna molto coerente a tutte le quote, in associazione a una buona attività solare (anche se in questi giorni è calato il solar flux)
per quanto riguarda la stratosfera al momento non si ravvisano particolari anomalie di stampo termico ne verso l'alto ne verso il basso alla quota standard dei 10, l'anno scorso per esempio eravamo in deciso surplus sino all'incirca a metà novembre
il vortice è molto esteso è intriso di energia con mpv sopra norma ai piani medio alti e stando a reading si interfaccerà con un vpt che rimarrà solido in prossimità del polo geografico anche in avvio di novembre, ma con una probabile ripartenza dell'attività d'onda
infine la questione pack, abbiamo osservato una netta frenata al ricongelamento nel mese in corso, si potrebbe pensare che sia un aspetto insolito visto che abbiamo parlato di ao+, ma a tal proposito giova ricordare che le condizioni favorevolie per l'artico in questo regime riguardano essenzialmente il semestre caldo, infatti quest'anno la circolazione circumpolare è stata piuttosto chiusa sino a inizio settembre e ha favorito una miglior tenuta, seguita da questo netto rallentamento in fase con il calo di forza della seconda parte di settembre e l'approfondimento di ottobre
le condizioni ideali per il consolidamento della banchisa artica in questo periodo riguardano fasi di ao per lo più neutrale, in assenza di eccessive vorticità e naturalmente di intensi forcing dinamici a intrudere il core
il volume è sicuramente più sbilanciato dell'anno scorso a parità di periodo, e tuttavia è decisamente meno eclatante di due anni fa, anche questo aspetto dunque non invita a facili equazioni
vedremo con la ripartenza del treno d'onda da la nina come arriveremo da qui a fine novembre
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