
Originariamente Scritto da
cavaz
La forte azione della prima onda continua a mantenere il
VPS dislocato e fortemente compresso, con valori di geopotenziale decisamente bassi. Le stesse MPV cominciano a risentire di questa azione che perdura da tempo e nonostante una partenza da valori nettamente sottomedia, sono viste in aumento ai piani atmosferici medio-alti
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Questo porterà a maggiore capacità propagativa della stratosfera verso la troposfera e lo si nota dalla compattezza delle vorticità in zona groenlandese, in sintonia con la disposizione in stratosfera.
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Vorrei però porre l’attenzione sulla dinamica successiva e in particolar modo al nuovo calo del flusso di momento dopo metà mese
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Questo andamento lascerebbe pensare ad un nuovo tentativo di forzatura dall’alto. In quel frangente però il
VPS si troverà si molto profondo ed estremamente freddo ma al tempo stesso sollecitato da un pattern a due onde
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La possibile nuova trasmissione di vorticità potenziali non farà altro che apportare nuova energia in troposfera ma andrà a impattare su una colonna scarsamente coesa ed allineata, aumentando quindi attriti e richiami di calore ai bordi del vortice. Questa manovra potrebbe essere molto rischiosa per la tenuta del
VP, qualora infatti dovessimo avere come risposta una forte ripartenza dei flussi di calore e momento in terza decade diventerebbe abbastanza probabile un forte disturbo tra fine mese ed inizio febbraio, con la possibilità di arrivare anche ad un riscaldamento di tipo maggiore.
Ovviamente un ruolo importantissimo in questa dinamica lo giocherà la troposfera. Qui sarà importante osservare l’andamento dei principali indici dopo metà mese. I forecast attuali di
NAO e
PNA vedono un calo a partire dal 15 circa
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Questo calo, se confermato, lascerebbe pensare ad un arretramento dei centri di vorticità sul Nord America e quindi a maggiori rallentamenti del getto sul settore nord Atlantico, con possibilità di avere l’attivazione di un’onda lunga. La successiva rapida risalita del
PNA suggerisce una nuova forzatura in quella zona e
li sarà da valutare l’andamento dell’indice
NAO. Qualora si mantenesse su valori neutri o leggermente negativi, aiutata da un mantenimento del blocco termico ad est, si potrebbe assistere ad un piegamento del blocco verso nord-est, se invece la
NAO tornasse a risalire su valori nettamente positivi, si tornerebbe a maggiore zonalità sul nord Atlantico con cedimento del blocco.
Le due dinamiche avrebbero ovviamente risvolti nettamente diverso anche in stratosfera, con la prima ipotesi che porterebbe ad una continuazione (e forse accentuazione) del disturbo a due onde mentre la seconda ipotesi porterebbe ad un calo dell’attività d’onda con riaccentramento del
VPS
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