
Originariamente Scritto da
cavaz
Siamo alle porte di un forte disturbo al
VPS, che porterà un sensibile rallentamento delle velocità zonali che si porteranno fin verso valori inusuali per questo periodo
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Questo disturbo, principalmente canalizzato sulla prima onda, trova molto probabilmente origine dall’evoluzione della convezione tropicale verso il settore Pacifico, nonostante il segnale a bassa frequenza rimanga improntato verso una Madden stazionaria sul continente marittimo
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Un altro fattore che potrebbe aver favorito un disturbo così intenso e ficcante con la scarsa energia presente attualmente, è la
QBO negativa. Come ben spiegato dal nostro @
mat69 durante il webinar, recenti studi hanno illustrato come una
QBO orientale vada a spostare verso nord la linea di “surf” mediana delle
onde di Rossby, che hanno quindi bisogno di meno energia per creare ondulazioni capaci di disturbare l’evoluzione del
VP.
Le caratteristiche di questo Warming potrebbero alla fine rientrare nella casistica dei Canadian Warming, tra cui il riscaldamento più intenso in media stratosfera (30 hPa) rispetto all’alta stratosfera (10 hPa e oltre) come indicato dal paper di Labitzke del 1977, una pietra miliare degli studi su questo fenomeno.
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Rimane qualche dubbio in merito, in quanto abbiamo comunque una modesta attività anche del pattern a 2 onde, seppur nettamente minoritario
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Un altro aspetto che potrebbe concretizzarsi in questo passaggio è la possibilità di t-s-t event, in cui la propagazione verticale dell’onda proseguirebbe fino alla sua rifrazione in stratosfera e il segnale verrebbe nuovamente trasmesso verso la troposfera. Questa dinamica richiederebbe tempo e per avere nuovi effetti sul
VPT si dovrebbe attendere probabilmente inizio dicembre, passando prima per un rinforzo dello stesso nell’ultima decade del mese di novembre.
Nel frattempo, la rottura d’onda prevista sul settore groenlandese lascerebbe pensare ad un sensibile calo dell’attività dei flussi prima di fine novembre. In questa direzione vanno anche altri segnali teleconnettivi come il
GLAAM, previsto nuovamente negativo dopo la breve fase neutra attuale e il
GWO in stage 4/1 (fasi 1 e 2/3)
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Questi segnali denotano una cronica mancanza di energia, probabilmente figlia della fase
ENSO negativa, che non pare sbloccarsi in tempi rapidi. Forse uno stage 2 (fasi 4/5) si potrebbe avere ad inizio dicembre, con la possibile attivazione di mountain e frictional torque, le basi iniziali per avere le possibilità di creare onde di Rossby forzanti, che poi necessiterebbero di uno stage 3 (fasi 6/7) per concretizzarsi.
Possiamo quindi attenderci un’evoluzione contraddistinta da un dipolo artico pronunciato pure ai piani troposferici, con vorticità sbilanciate sul settore russo nel prossimo futuro. La rottura d’onda sul nord atlantico porterà verosimilmente ad un travaso di vorticità verso l’oceano con attivazione di un ramo del
JS sull’Europa Centro-meridionale.
Successivamente (intorno all’inizio della terza decade), in caso di conferma del t-s-t event, il rinforzo del VPT potrebbe portare ad un aumento dei principali indici teleconnettivi (
ao e
nao) e ,in questa fase, un blocco ad onda corta basterebbe a veicolare parte del freddo precedentemente affluito sull’Europa centro-settentrionale, brevemente fin sulle nostre regioni settentrionali.
In questo caso, dopo una fase più zonale per fine mese, non è da escludere una nuova fase di blocco atlantico per inizio dicembre. Il tutto mentre in stratosfera si potrebbe andare verso un primo raffreddamento, con le vorticità precedentemente compresse sul settore eurasiatico che tornerebbero più vicine al polo geografico.
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