Mentre un W2 pattern non è ad oggi mai arrivato in medio alta e alta stratosfera, nel corso dei prossimi giorni assisteremo alla risoluzione del disturbo indotto da W1 che ha trovato come proprio sostegno dalla seconda metà di novembre, la predisposizione messa in atto a livello stratosferico dalla Eqbo e dalla conseguente massiccia presenza di Ozono a ridosso delle regioni subpolari del Pacifico (BDC forte).
In troposfera tale situazione non offre ormai particolare sostegno a w1 e l'assetto attualmente avuto deriva dall'assonanza al CW ormai terminato che ha sostenuto una riflessione d'onda nel comparto euroatlantico data la concentrazione di PV indotta dall'assetto del vp a cui la troposfera non ha dato segni di sostanziale opposizione.
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Chiudiamo quindi questa pagina con gli elementi attuali che traghettano verso una bassa situazione di flussi di calore e con un vps che tornerà progressivamente polocentrico.
Il grafico dei venti zonali del vps non è solo e non è tanto lo specchio della debolezza del vortice (che comunque non è attualmente forte dal punto di vista climatologico per il momento) quanto della sua dislocazione.
L'aumento del grafico ci racconta quindi di un vps che torna sul polo
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In troposfera il setting è tipico di una situazione La Nina ancora più evidente dalla dissociazione tra mjo e gwo che implica una fase attiva forzante ma bassa in quanto all'interno di un contesto in cui la fase zonale non è particolarmente attiva.
La cresta pacifica trova una wave guide ancora aperta e in questo contesto ove U è basso si assiste a nuove intrusioni attraverso lo stretto di Bering che proprio per le ragioni esposte (flusso medio debole) non forzano più di tanto sulla w1 stratosferica (che però riceve ancora un piccolo supporto da EQbo).
In troposfera la mjo che transita attraverso una fase 7 e 8 poi 1 e forse di nuovo 7potrebbe attivare un treno di onde in grado di portare un disimpegno dell'Europa centrale e orientale dalle vorticità avute e una tendenza ad incremento progressivo dei geopotenziali.
E' possibile che si tratti di un disturbo basso al limite della cella polare dal momento che si tratterebbe per lo più di onde mobili poco incentivate dal momento negativo dei Torque (ft e Mt)
Occorrerà verificarne la frequenza e la persistenza (vedi appunto mjo) per verificare se un deposito di momento lento e graduale possa comportare quell'incremento progressivo dei gpt in aree sensibili ad aprire un varco dinamico anche verso la stratosfera.
In tal caso si potrebbe ipotizzare un fine 2025/inizio 2026 con un W2 piuttosto equilibrato ed erosivo negli edges del vps ma è bene ribadire che la consistenza di questa ipotesi vada suffragata dalle frequentazioni modellistiche.
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Matteo
Vengo a fare il guastafesteanche se c'è poco da guastare... molti dei discorsi che fate hanno valenza sulla condizione emisferica. Cioè state parlando di interazione onde-flusso medio e come le due parti della circolazione atmosferica si scambiano energia (ossia l'interazione delle onde di Rossby con il vento zonale medio U, per tradurlo con termini che conoscete). Tutti i ragionamenti che fate però non dicono nulla di specifico sul singolo settore euro-atlantico.
Vi voglio far notare che l'indice NAO è stato negativo anche nettamente negativo (persistentemente a -1) questa prima decade di Dicembre. E la NAO per andare in negativo ha sempre avuto bisogno del supporto dell'AO, nel senso che NAO negativa con AO negativa suona bene, NAO negativa con AO positiva suona male. Quindi in realtà il vortice polare troposferico è DEBOLE.
Il fatto che voi vediate una carta e il flusso, a primo impatto, appare zonale, non vuol dire che non ci sia intrusione di calore e momento antizonale verso il polo. Infatti la NAO è negativa perchè le rotture d'onda cicloniche hanno continuato a produrre un intenso trasporto di momento antizonale verso la Groenlandia, ma anche calore col mar del Labrador che sembra proprio non riuscire a uscirne da una lunghissima ondata di calore (ovviamente riferita alle medie climatiche della zona).
Il problema è come si è andato ad aggiustare il profilo del vento zonale medio, dopo la terza decade di Novembre. Per dare una descrizione accurata della circolazione non basta dire che il gradiente polo equatore è accentuato, ma andare a vedere dove questo gradiente è concentrato. Il gelo in uscita dal Canada scende basso sull'oceano Atlantico, e quella che voi riconoscete dalle carte come depressione d'Islanda è in realtà spostata nettamente più a sud della norma per questo l'indice NAO è negativo. E questo fa tutta la differenza del mondo. Il fatto che la depressione d'Islanda si stia spostando più a sud spinge la corrente a getto direttamente nel cuore d'Europa, i massimi di geopotenziale si portano sul Mediterraneo i flussi subtropicali portano temperature record oltralpe.
Questa situazione non lascia il minimo spazio a ritorni freddi da est sull'Italia e il problema non è la zonalità ma il fatto che scenda così in basso di latitudine sull'oceano Atlantico. Capite? è un problema tutto euro-atlantico l'anomalia climatica che viviamo persistentemente, per questo qualsiasi discorso voi facciate sull'interazione onde-flusso medio non vi da le informazioni che cercate per la zona euro-atlantica. Le informazioni che cercate sono: quando si alza l'Azzorre verso nord? Dipende principalmente dall'oceano stesso
Non è l'asse del vortice polare stratosfetrico, non è il gelo eccessivo trasferitosi dalla Siberia al Canada, non è l'anticiclone Pacifico il problema.... di capri espiatori se ne leggono a bizzeffe, fatemelo dire sono tutte stronz... . L'unica constatazione sensata è che come ha constatato Nucera in un post, la circolazione continua ad essere El-Nino like e quella che faccio io è che tale circolazione è seriamente dominante da quando è iniziato El-Nino a metà del 2023. Perchè è dominante? Perchè il cambiamento della circolazione atmosferica in corso rema nella stessa direzione. Questo vuol dire che ci vuole molto, ma molto più tempo per smaltire gli effetti di un El-Nino rispetto al passato. E questa cosa si vede guardando il grafico dell'EA mensile dal 2022. L'EA sta gradualmente scendendo si, ma ancora stiamo in una lunga fase nettamente positiva e il trend dell'indice predice un rientro vicino la neutralità solo verso Febbraio e Marzo. Questa è l'unica informazione davvero utile che abbiamo per capire quando potrebbe elevarsi l'anticiclone delle Azzorre sul nord Atlantico e Scandinavia. Prima della fine di Gennaio solo episodi poco significativi e BREVI, soprattutto, analogamente alla terza decade di Novembre
Vi do un altro suggerimento fisico.... scusate, secondo voi ha senso fare una tendenza a 3 mesi usando quello che si vede della circolazione atmosferica nella giornata di oggi? Dovrete usare quello che è successo, tutt'al più, nei 3 mesi precedenti. Cioè non potete pensare di estrapolare dal singolo giorno la media di quello che succederà nei prossimi mesi. il centro di calcolo come ECMWF che fa le previsioni deterministiche fino a 360 ore prende la condizione iniziale come media di quello che è successo in una manciata di ore e coerentemente fa le previsioni a scatti di tot ore fino a 15 giorni. Se volete usare le teleconnessioni, quindi prevedere la scala temporale dei mesi, la vostra condizione iniziale dovrà essere una media di quello che è successo nel corso di una manciata di mesi, non in una manciata di ore o di giorni. Vi dico questo, perchè nel momento in cui vi appellate a quello che si vede ora da EP-flux, VPS etc etc non potete avere informazione su quello che potrà fare il clima a Gennaio e Febbraio
I suggerimenti sono sempre utili ma mi pare che nessuno in questo thread (ma probabilmente in tutto il forum) si sia lanciato in previsioni a 3 mesi. Noi stessi del CTS abbiamo quest’anno deciso di abbandonare la strada degli outlook, che erano comunque su base mensile.
Le ragioni da te esposte possono essere in parte condivisibili ma sono altrettanto scontate. È ovvio che più ci si sposta lontano del periodo previsionale e più i dettagli vengono più allargati e meno definiti.
Per quanto riguarda le affermazioni del primo messaggio, non si può certamente definire un pattern euro-atlantico con il solo segno della NAO e la stessa NAO negativa (o positiva) ha innumerevoli sfaccettature.
Consentimi di non condividere, invece, le tue considerazioni sul pattern El Nino ancora presente. La circolazione pacifica è nettamente improntata ad un regime La Nina e lo si vede bene anche dalla debolezza della semipermanente delle Aleutine e dal PNA spesso negativo.
Ultima modifica di fresh; Oggi alle 21:11
La differenza tra genialità e stupidità è che la genialità ha dei limiti.
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