La cosa che sfugge nel ragionamento e' che si assumono basi solide per entrambe le ipotesi A e non-A. Il paradosso si risolve quando si ravana nel fondo di entrambe e si scopre che molto spesso l'ipotesi non-A e' basata su forzature o complete distorsioni delle leggi che il nostro cervello ha costruito per spiegarsi il mondo che lo circonda ( e sulle quali tutti concordiamo....mi auguro visto che tutti stiamo scrivendo ad una tastiera, qualcuna wireless, guardando uno schermo luminoso).
A e non-A devono entrambe basarsi su quello che i "tipi" che Steph ha elencato (piu' vari altri cervellini a seguire) hanno elegantemente formulato. Ora se leggo che l'effetto serra non esiste in astruse analogie idrorepellenti (nel senso schifato del termine) (Fotovoltaico: vera opportunitÃ*? | Climate Monitor) e si aggrappano all'immaginario secondo principio (The Imaginary Second Law of Thermodynamics « The Science of Doom), o vedo che la gente non sa fare di conto (Mo’ Better Monckey Business | Open Mind o The Trend | Watts Up With That?) o che si affidano ad intricate correlazioni (Climalteranti » Purtroppo, i negazionisti climatici continuano ad avere torto /1) e via dicendo, il numero di articoli seri che propone qualcosa di COMPLETAMENTE DIVERSO dalle ipotesi sul contemporaneo GW si riduce notevolmente. Per contro, gli articoli dall'altra parte.....(Geophysical Research Letters, JGR-Atmospheres, ACP - Volumes and Issues, JOURNAL OF CLIMATE, AMS Journals ecc...)
E allora non si tratta di scommettere parenti su un'ipotesi, ma di studiarne a fondo le basi scientifiche. Dopo un po' di chiacchiere in fisica ci si scontra presto con qualche puntuta equazione che ti riporta coi piedi per terra....
Su questo punto sono abbastanza d'accordo. Salvo che da bravo strumentalista considero le puntate di equazioni strutture formali che cercano di ricostruire la fenomenologia dei processi (cioè teorie dei fisici) e non i processi stessi (cioè le leggi della fisica). Notare che fino a qualche secolo fa l'astronomia tolemaica si sarebbe potuta definire legge della fisica se si accetta come legge della fisica quel che qualcuno pubblica sotto tale categoria. Se poi viene confutata, ci si trova con una legge falsa, che non è proprio quello che si intende per "legge".
Nondimeno, e questo obiettavo, nel falsificazionismo "puro" si elabora una teoria (come dice Popper, anche prendendola dagli aruspici o dalla religione o dalla metafisica o meglio costruendo sul lavoro dei propri predecessori nella disciplina), si effettua un test empirico da cui esce corroborata, e quindi è temporaneamente vera. Da falsificazionista direi OK, per me va bene. Ma nel laboratorio accanto c'è qualcuno che fa la stessa cosa con una teoria opposta, supera anche lui il test e corrobora la sua teoria, e ha anche lui una teoria temporaneamente vera. Solo che se le due teorie sono incompatibili e complementari l'una delle due deve essere falsa, mentre la proposta metodologica di accettare come temporaneamente vero ciò che non è ancora confutato permette di considerarle entrambe temporaneamente vere.
Come dicevo sopra, la soluzione a questo problema è accettare la proposta falsificazionista come espediente metodologico e lasciare nell'ambito ontologico la questione di quale delle due teorie è vera e quale è falsa. Prima o poi, se l'argomento continua ad attirare fondi di ricerca, se ne potrebbe venire a capo.
Non dico che se ne verrà a capo se no mi si rompono tutti i bicchieri nella credenza.
tutto questi discorsi sulle due teorie entrambe non-false è interessante, ma secondo me il punto più importante è un altro, e cioè:
ok, io posso anche avere una teoria sulla data del prossimo terremoto a ladispoli il 12.12.2012, e magari non ci sono altre teorie (cosa probabile ), che facciamo, la diamo per non-falsa? in effetti non si può dimostrare che sia falsa, se non con molta pazienza...
in soldoni, ci vuole pure un modo per capire l'affidabilità di una teoria, e questo modo è affidato secondo me al buon senso... non ci sono formule logiche nè matematiche in molti casi...
in presenza di sistemi molto complessi per esempio bisogna andarci coi piedi di piombo, e ancor di più se si tratta di previsioni per l'evoluzione di questi sistemi a decenni di distanza... il GW è dimostrabile, l'AGW no, e tanto meno è sensata la previsione delle t.globali a 50-70 anni di distanza, che sia antropico o naturale, ma proprio non li guardo neanche quei grafici di previsione...
Noto solo adesso questo post.
Il secondo sembra un "companion", uno di quei tomoni con l"opinione ricevuta".
Il primo è un manuale. Si direbbe che nessuno dei due sia uno di quei libri che cambiano il corso della storia dello studio di una disciplina (tipo De revolutionibus o Sidereus Nuncius o Philosophiae Naturalis Principia Mathematica) cui accennavo.
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