*Bisogna dubitare! E' proprio il ruolo della scienza quello di dubitare*
GIÀ....
Fred Singer, settembre 1995: "non c'è ancora consenso scientifico sul ruolo che hanno i CFC nella distruzione dell'ozono stratosferico"
Fonte: Naomi Oreskes, Prof of History and Science Studies all'UCSD
3 settimane dopo (11 ottobre 1995) Rowland, Molina e Crutzen vincevano il Nobel per la chimica per le loro pionieristiche scoperte inerenti il legame fra CFC e O3 depletion!
http://nobelprize.org/nobel_prizes/c...aureates/1995/
Fred Singer......http://abcnews.go.com/Technology/Glo...4506059&page=1
“Doubt is our product, since it is the best means of competing with the ‘body of fact’ that exists in the minds of the general public. It is also the means of establishing a controversy.”
— BROWN & WILLIAMSON tobacco company, 1969
http://tobaccodocuments.org/landman/332506.html
"Victory will be achieved when average citizens understand (recognize) uncertainties in climate science".
—INTERNAL MEMO By ThE AMERICAN PETROLEUM INSTITUTE, 1998
http://www.euronet.nl/users/e_wesker.../API-prop.html
Ultima modifica di steph; 06/04/2008 alle 14:36
~~~ Always looking at the sky~~~
Grazie Steph della discussione , siamo arrivati ad un punto dove perdo l'orientamento. sinceramente non riesco a capire come possano esserci valori così discordanti su questi dati. Mi hai presentato i dati del giss, che sono quelli presi in considerazione in via ufficiale dall'ipcc, sono ottenuti facendo somme algebriche, dai totali togliendo i parziali, ma a me i conti non tornano mai, non riesco a capire come ottengano il dato acqua + nuvole = 70% dell'effetto serra totale, il resto 30%.
Ci sono scienziati però che contestano questo dato: il vapore acqueo con le nuvole sono ritenuti responsabile del 92-98% di tutto l’effetto serra. Z. Jaworowski, Richard Lindzen, Tom Segastald, Kauffman).
Come si spiega una differenza di valore così grande, dal 70% al 92%?
http://folk.uio.no/tomvs/esef/Kauffman_JSE-21-4-723_2007.pdf
JOEL M. KAUFFMAN “Climate Change Reexamined” Journal of Scientific Exploration, Vol. 21, No. 4, pp. 723–749, 2007
http://serials.cib.unibo.it/cgi-ser/start/it/spogli/df-s.tcl?prog_art=402781&language=ITALIANO&view=articoli
HARRIES JE; ATMOSPHERIC RADIATION AND ATMOSPHERIC HUMIDITY
Quarterly Journal of the Royal Meteorological Society fascicolo: 544, volume: 123, anno: 1997, parte:, B pagine: 2173 - 2186
http://folk.uio.no/tomvs/esef/esef1.htm
Tom Segalstad : The distribution of CO2 between atmosphere, hydrosphere, and lithosphere; minimal influence from anthropogenic CO2 on the global "GreenhouseEffect". Mineralogical-Geological Museum University of Oslo Emsley, J. (Ed.) 1996: The Global Warming Debate. The Report of the European Science and Environment Forum. Bourne Press Ltd., Bournemouth, Dorset, UK (ISBN 0952773406). 288 pp.
http://www.nature.com/nature/journal/v349/n6309/abs/349467b0.html
Richard Lindzen : “Sun and water in the greenhouse” Nature 1991
http://www-eaps.mit.edu/faculty/lindzen/PublicationsRSL.html
R.S. Lindzen and K. Emanuel (2002) The greenhouse effect. in Encyclopedia of Global Change, Environmental Change and Human Society, Volume 1, Andrew S. Goudie, editor in chief, pp 562-566, Oxford University Press, New York,710 pp
Sempre sul vapore qui lo indicano come responsabile del 95% dell'effetto serra totale
http://img212.imageshack.us/img212/7233/00aahv2.jpg
ma è spiegato meglio qui
http://www.geocraft.com/WVFossils/greenhouse_data.html
Resta il fatto che non capisco come deducano questi dati!Non sono un esperto e non mi oriento!
Bisogna dubitare! Ma da entrambe le parti!
Grazie Steph per l’ultimo doc.
"Victory will be achieved when average citizens understand (recognize) uncertainties in climate science".è eccezionale, anche se non fosse vero è verosimile, è una strategia….ed è esattamente quello che fa l’IPCC. La differenza sono i mezzi: l’IPCC ha 5 miliardi da elargire per la ricerca…..ai soli serristi, ha l’appoggio dei governi, quello degli ambientalisti, e quello della gran parte dei mass media. Ma l’IPCC ha detto cose scientificamente esatte negli ultimi 20 anni?
—INTERNAL MEMO By ThE AMERICAN PETROLEUM INSTITUTE, 1998
http://www.euronet.nl/users/e_wesker.../API-prop.html
GLI SCOPI POLITICI DELL’IPCC
Come nasce l’IPCC? Ce lo spiega il Professor F.Battaglia:
“Negli anni Settanta, dopo 3 decenni di raffreddamento globale, si cominciò a temere per una imminente era glaciale, fino al punto che qualcuno avanzò la stravagante idea che essa si sarebbe potuta evitare con l’immissione volontaria di CO2 in atmosfera, anche se non ebbe il tempo di essere ascoltato perchè, nel frattempo, le temperature cominciavano ad aumentare di nuovo. Tuttavia, furono quelli, anche, anni di recessione economica, col prezzo del petrolio alle stelle e grandi sommosse tra i lavoratori del carbone. In Inghilterra, Margaret Tatcher, preoccupata per la sicurezza dell’approvvigionamento energetico del proprio Paese e, evidentemente, poco fiduciosa sia verso i petrolieri del Medioriente che verso i sindacati dei lavoratori delle miniere di carbone, pensò fosse proprio dovere sostenere la causa del nucleare. La preoccupazione che la combustione di combustibili fossili potesse elevare la temperatura del pianeta sino a metterne in pericolo il clima cadeva proprio a fagiolo, e così, molto tempo prima che l’effetto serra diventasse una preoccupazione globale, la Tatcher trovò in quella preoccupazione la possibilità di un’ottimo sostegno alla causa pro-nucleare che aveva deciso di sposare. Decise così di allocare consistenti fondi in ricerche che in qualche modo provassero i rischi dell’immissione di gas-serra in atmosfera, una decisione che suggellò il legame tra la politica e l’effetto serra antropogenico, un legame che, inevitabilmente, promosse enormi flussi di denaro nel settore della climatologia, purché, però, fosse inequivocabile l’enfasi sulla relazione tra CO2 e clima. Fu così possibile la nascita dell’Ipcc, il cui Primo Rapporto, del 1990, ignorando completamente le conoscenze più accreditate della climatologia, inclusi gli effetti del vapore acqueo, delle nuvole e del sole sul clima della Terra, “prediceva” ciò che i politici volevano predicesse: il disastro climatico come conseguenza dell’immissione in atmosfera della CO2.
Agli inizi degli anni Novanta l’effetto serra antropogenico, non era più un’eccentrica idea di un gruppo ristretto ma una vasta e fiorente propaganda politica. Fatto che incrementò l’attenzione dei media, che, a sua volta, incrementò il flusso di risorse: in pochi anni, il solo budget annuale americano sulle ricerche dei cambiamenti climatici salì da 200 milioni a 2 miliardi di dollari (oggi è di quasi 4 miliardi). Si crearono nuovi “posti di lavoro”, occupati da persone prive di alcuna competenza specifica nel campo della climatologia, ma che traevano di che vivere da un poderoso budget che a sua volta ingigantì viepiù la propaganda politica, in un vortice senza fine. Il mondo della ricerca non era escluso da questo vortice: condizione necessaria per vedere finanziati progetti di ricerca nei più disparati rami dello scibile era rivendicarne l’importanza nel contesto dell’effetto serra antropogenico…...
Allo stesso modo sono nati i movimenti ambientalisti: i loro esponenti sono quasi sempre digiuni degli elementi di base della scienza, della fisica, della chimica, e gli scienziati, i fisici, i chimici, i biologi, sono i loro nemici, a meno che non accondiscendano, compiacenti, alla congettura dell’effetto serra antropogenico.
Una gran parte delle risorse di ricerca allocate sul l’effetto serra antropogenico ha foraggiato la stesura di corposi modelli di calcolo per prevedere il clima del futuro. Per chi scienziato non è, i modelli al computer sembrano scienza rigorosa, inducono stupore e incutono rispetto. La verità è che, per compiacere i finanziatori, gli autori di questi modelli ignorano l’influenza del sole, del vapore acqueo e delle nuvole, e assumono tutti, direttamente o indirettamente, che le emissioni antropiche siano il principale responsabile dei cambiamenti climatici. Gonfiando a dismisura le emissioni antropiche di CO2, quei modelli hanno prodotto scenari climatici senza alcuna connessione con la realtà delle cose, scenari che ci dicono, ad esempio, che da qui a 100 anni la temperatura globale si eleverà da un minimo di 1.4 ad un massimo di 6.8 gradi e il livello dei mari si eleverà da un minimo di 9 a un massimo di 90 cm. Ma è importante notare gli scenari non sono previsioni e che i modelli dipendono da parametri, variando i quali si può ottenere tutto e il contrario di tutto. Ad esempio, se seguendo con un modello gli effetti dello scioglimento di un ghiacciaio i risultati dicessero che nulla accadrebbe di interessante, allora quei risultati non sarebbero neanche degni di pubblicazione. Se invece, variando opportunamente i parametri del modello, lo scioglimento del ghiacciaio “predicesse” un qualche disastro climatico, allora quella “previsione” diventerebbe interessante per la pubblicazione, non solo in un normale quotidiano, per sua natura interessato alle notizie sensazionali, ma anche nelle riviste scientifiche, le quali contengono così solo quei risultati “interessanti” che, a loro volta, tanto più sono drammatici tanto più facilmente attirano l’attenzione dei media. L’effetto serra antropogenico ha insomma fatto nascere un nuovo tipo di giornalista, il giornalista ambientale, il quale attira tanta più attenzione quanto più catastrofista è la notizia che riporta.” (70)
Molti scienziati tra cui R.Lindzen affermano che i dati dell’IPCC sono raccolti in modo errato, sono elaborati dai computer con modelli climatici non attendibili, e che il solo scopo dell’IPCC è politico: ed è quello di trovare una buona scusa, per cercare e realizzare, fonti energetiche diverse da quelle derivate dai combustibili fossili, e che una menzogna se viene ripetuta dai media all’infinito, diventa una verità per l’opinione pubblica. (convegno “il mercato del catastrofismo” 2007)
Una buona scusa fu inventata dagli Angloamericani per attaccare l’Iraq, ed era quella delle armi di distruzione di massa, quindi le buone scuse effettivamente si inventano.
Altri scienziati hanno parlato di scopi politici dell’IPCC e sono il professor C. Landsea, e il professor J. Christi. Entrambi erano scienziati dell’IPCC e si sono dimessi.
Il primo perché il suo rapporto sui cicloni che escludeva la CO2 tra le cause scatenanti fu ignorato, e usci invece un rapporto falsato, il secondo perché dichiara apertamente che i modelli e le conclusioni dell’IPCC sono manipolate.
Il professor C. Landsea ha dichiarato: <…sono stato molto deluso quando, dopo aver dimostrato la manipolazione delle scienze climatiche e invocato l'intervento autorevole dell'IPCC, la direzione della stessa IPCC ha sminuito le mie preoccupazioni… Personalmente non posso in buona fede continuare a contribuire a questo procedimento che ormai ritengo motivato da agende pre-concette e scientificamente infondate>parte di questa lettera è stata inserita nel capitolo Articoli, con la lettera di dimissioni del professor J.Christy.Un'altra defezione clamorosa ce la racconta il professor F: Battaglia:
“Un altro motivo di terrore legato all’effetto serra antropogenico, è la possibile diffusione verso elevate latitudini di malattie tropicali, come la malaria. Ma la malaria non è una malattia tropicale: quando il Prof. Reiter, membro dell’Ipcc, fece notare che le zanzare sono abbondanti anche ai poli e che una delle più devastanti epidemie di malaria occorse in Siberia negli anni Venti del secolo scorso, con milioni di casi l’anno per diversi anni e con un totale di 600.000 morti, le sue osservazioni non furono recepite nella stesura dei rapporti dell’Ipcc, rapporti ove si inventò di sana pianta l’idea che la malaria avrebbe devastato zone della Terra sempre più a nord e ove si può leggere che «le zanzare che trasmettono la malaria non sopravvivono a temperature invernali inferiori ai 16-18 gradi». Per non vedere il proprio nome infangato con informazioni errate, il prof. Reiter chiese che il proprio nome fosse cancellato dalla lista degli autori di quei rapporti, ma fu accontentato solo dopo aver intrapreso una formale azione legale. Il caso di Reiter non fu un caso isolato” (70)
Anche i professori G.Visconti, C.Alegre, Z. Jaworowsky, e R.Lindzen erano dell’IPPC e ne sono usciti quasi subito, quando hanno intravisto le manipolazioni politiche dell’ONU. Altri scienziati pentiti che nel tempo si sono dimessi dall’IPCC sono: B. Wiskel, N.Shaviv, D.Evans, T. Murty, D.Bellamy, C. de Freitas, R Bryson, H Labohm, T. Patterson, D. Clark, G. Veizer, oltre ai già citati V.Gray, Seitz, Reiter; Landsea, e J. Christy. (77)“Lo scetticismo deve essere la più alta vocazione per un vero scienziato”
T. Huxley
L’IPCC nel redigere i rapporti raccoglie le pubblicazioni scientifiche che confermano il catastrofismo, quindi omette tutte le altre, e già questo è un metodo sbagliato, infatti molti scienziati come abbiamo visto si sono dimessi per questo. Poi le revisioni finali sono a carico dei governi, cioè sono politiche, e spesso travisano e manipolano le conclusioni scientifiche. I rapporti finali quindi non sono revisionati da scienziati ma da politici. In ultima analisi le pubblicazioni scientifiche che dimostrano l’influenza antropogenica sul clima, sono solo qualche decina, sulle migliaia inserite nei rapporti dell’IPCC. Questo sistema è stato smascherato da John Mc Lean. (73)Quindi i politici finanziano gli scienziati, e li correggono, spesso travisandoli, il prof. Guido Visconti, (74) e Carlo Stagnaro (28) denunciano chiaramente che questo non può essere considerato un sistema attendibile e scientifico perché manca completamente l’indipendenza degli scienziati.
L’IPCC è un organo dell’ONU dove la grande maggioranza dei paesi rappresentati appartiene al terzo mondo. Il protocollo di Kyoto redatto dopo i rapporti catastrofisti dell’IPCC, di fatto avvantaggia enormemente i paesi in via di sviluppo, perché non hanno limitazioni nelle emissioni, e possono scegliere fonti energetiche poco costose ma inquinanti. Questa politica sta già creando enormi spostamenti di capitali dall’occidente ai paesi in via di sviluppo, dove l’energia costa e costerà sempre meno, e dove non ci sono limiti alle emissioni. La stessa linea politica, sinergica a questa, è quella del WTO che vuol spacciare all’opinione pubblica dell’occidente, il fatto che la globalizzazione sia: libero mercato in libera concorrenza. Come può l’Italia competere con paesi dove gli imprenditori possono sfruttare gli operai come animali, senza nessuna tutela della vita, della sicurezza e della dignità? Come può l’Italia competere con paesi che hanno costi energetici decisamente più bassi, ottenuti con il carbone sporco, cioè con fumi non filtrati, senza nessun rispetto per l’ambiente, e senza nessuna limitazione nelle emissioni, né di CO2 né di smog? E senza limitazione alla deforestazione? Non è libera concorrenza, ma concorrenza estremamente sleale, e ci si deve vergognare di permetterlo!
“Il controllo delle emissioni è una leva politicaper ottenere un riequilibrio tra i paesi del mondo.”
Il presidente dell’IPCC, l’indiano Rajendra Pachauri, ha ritirato, assieme ad Al Gore, il premio Nobel per la pace, e sostiene le tesi, dell’IPCC cioè: la CO2 è la causa del riscaldamento e questo porterà catastrofi e inondazioni. Rajendra Pachauri, però non è un ambientalista, si è sempre occupato di petrolio! (71)
E’ un economista, e un ingegnere gestionale è stato amministratore delegato dell’Indian Oil Corporation, e ministro del petrolio indiano. L’India lo ha imposto alla guida dell’IPCC, in sostituzione dell’ecologista americano Robert Watson. (12) (Gerelli) cap 5
http://www.unipv.it/websiep/wp/130.pdf
Gerelli: Mito e realtà dei cambiamenti climaticiWORKING PAPERS
No. 130/2002 società italiana di economia pubblica
http://www.climatescience.gov/Library/bios/pachauri.htm
Rajendra Pachauri: Biografia
In termini politici, l’azione di Rajendra Pachauri si potrebbe interpretare, maliziosamente, come un appello agli imprenditori occidentali, del tipo:
<se restate in occidente andrete incontro a costi di miliardi di dollari o di euro per ridurre le emissioni, se invece venite a produrre nei paesi emergenti, ad esempio in India, non avrete nessuna limitazione né per le emissioni, né per gli inquinanti, con costi energetici molto bassi.>!.
E’ chiara e palese anche la posizione della Cina e dell’India i ministri di queste potenze emergenti hanno dichiarato, che non accetteranno nessuna limitazione nelle emissioni di CO2 per i prossimi 50 anni. Perché? Proprio perché la riduzione delle emissioni in questo momento storico, frena lo sviluppo. Con il protocollo di Kyoto lo sviluppo sarebbe frenato in occidente, In modo particolare in Italia, e favorito nei paesi emergenti. Questo è l’obbiettivo dell’ONU ma anche del WTO.
Il vicepresidente dell’IPCC invece è il russo Yuri Izrael, imposto all’IPCC direttamente dal presidente W.Putin, e sostiene che il protocollo di Kyoto non ha fondamenti scientifici e che i modelli climatici dell’IPCC si sono rivelati errati. (Erice congresso “Le emergenze planetarie” 2007)
In termini politici si potrebbe interpretare, maliziosamente, così:
< la Russia ha un economia che si basa sulla vendita di gas e petrolio all’Unione Europea, che invece per colpa del protocollo di Kyoto sta effettuando scelte energetiche dannose alla Russia, come: risparmio energetico, carbone pulito e nucleare, l’eolico e il biogas. Questo per i più furbi, per gli altri, il solare e la bioenergia . Di fatto il protocollo di Kyoto danneggia la Russia, quindi non ha fondamenti scientifici>!
L’Italia in questo gioco mi sembra un birillino travolto dalle palle del biliardo, o meglio dalle ecopalle, giocate dagli altri, e stanno vincendo la Cina e l’India.
“L’urgenza di salvare l’umanitàè quasi sempre il dito dietro cui si nascondel’urgenza di dominare l’umanità”H. Mencken
Gli scopi politici dell’IPCC erano evidenti fin dai primi documenti, infatti nel 1992 fu stipulato un accordo dall’UNFCCC (convenzione quadro delle nazioni unite sui cambiamenti climatici) votato soprattutto dai paesi in via di sviluppo che detengono la maggioranza di voti nel COP (conferenza delle parti)
In questo accordo , un preludio al protocollo di Kyoto, nell’art. 4 si richiede che:
i 24 paesi sviluppati dovranno pagare ai paesi in via di sviluppo i costi associati ai cambiamenti climatici. Questi pagamenti includono i costi di attenuazione, adeguamento, e rimborso danni per gli eventuali effetti negativi del mutamento climatico.
"La scienza dell’IPCC può essere una buona tattica per i paesi sottosviluppatiche cercano di estorcere miliardi di dollari ai paesi sviluppati,ma di certo non è una buona scienza".Dr Tim Patterson Professore di scienze della terraCarleton University Ottawa, Canada,
Greenpeace, una multinazionale che ha un bilancio da milioni di dollari, ha finanziato in larga misura la candidatura di Al Gore, il film documentario “una scomoda verità”, e i concerti live earth. La sfida politica tra Al Gore e Bush, fu in realtà tra ambientalisti e petrolieri. Una disputa per il potere, e la CO2 fu uno strumento di lotta.
Il ministro dell’ambiente A. Pecoraro Scanio ignorando completamente il parere di migliaia di scienziati che affermano che il protocollo di Kyoto non avrà nessuna efficacia, e rappresentando solo una piccola parte degli italiani, ha dichiarato che gli imprenditori italiani devono abbassare le emissioni di CO2 secondo, i dettami del protocollo di Kyoto, “senza se e senza ma”.
Gli imprenditori e gli allevatori dovrebbero intentare una causa collettiva, chiedendo il rimborso al ministero dell’ambiente, di tutti i soldi spesi inutilmente per abbassare le emissioni… “senza se e senza ma”!
Dedurre però che le pubblicazioni scientifiche peer reviewd degli scettici siano false perché tra i vari finanziamenti qualcuno di loro ha ricevuto soldi (piccole percentuali) direttamente o indirettamente da lobbies energetiche o motoristiche, non è esatto! Infatti Mc Intyre e Mc Kitrick finanziati tra gli altri dai petrolieri, hanno fatto due ricerchino che hanno costretto la nasa a cambiare i dati delle temperature dell’ultimo secolo, e l’IPCC a cancellare Mann dal 4° rapporto2007
http://www.uoguelph.ca/~rmckitri/research/trc.html
McIntyre, Steven and Ross McKitrick, (2003). "Corrections to the Mann et. al. (1998) Proxy Data Base and Northern Hemisphere Average Temperature Series." Environment and Energy 14(6) pp. 751-771.
Per non parlare di Christy sempre finanziato da lobbies energetiche
http://ams.allenpress.com/perlserv/?request=get-abstract&doi=10.1175%2F1520-0426(2000)017%3C1153:MTTDCA%3E2.0.CO%3B2&ct=1
Christy, JR; Spencer, RW; Braswell, WD; 2000 :MSU tropospheric temperatures: Dataset construction and radiosonde comparisons Journal of Atmospheric and Oceanic TechnologyArticle: pp. 1153–1170
http://www.agu.org/pubs/crossref/2001/1999GL011167.shtml
Christy, JR; Parker, DE; Brown, SJ; Macadam, I; Stendel, M; Norris, WB; 2001: Differential trends in tropical sea surface and atmospheric temperatures since 1979GEOPHYSICAL RESEARCH LETTERS, VOL. 28, NO. 1, PAGES 183–186, 2001
*Bisogna dubitare! Ma da entrambe le parti!*
Perché una buona parte dell'opinione pubblica, nonostante sia consapevole del GW, è convinta che non ci sia ancora alcun consenso tra gli scienziati sull'importante ruolo svolto dalle attività antropiche nel forzarlo?
Non trovi, clayco, che sia perlomeno bizzarro il fatto che 3 americani su 4 riconoscano che ci sia il GW; che perlomeno da 25 anni (se non prima) ci sia consenso fra la comunità scientifica sul fenomeno; e contemporaneamente però che più della metà degli stessi americani pensa che non ci sia alcun consenso nella comunità scientifica sulle cause del GW? Ancora oggi nel 2008?
La logica direbbe che se riconosci un fenomeno, non dovresti pensare che chi lo studia e ne è esperto non possa dir nulla di certo, altrimenti come fai a riconoscerne l'esistenza???
A meno che......
.... si usi il dubbio e l'incertezza scientifica come strategia politica e ideologica.
Victory will be achieved when average citizens understand (recognize) uncertainties in climate science".
INTERNAL MEMO By ThE AMERICAN PETROLEUM INSTITUTE (che non è l'IPCC)
Ultima modifica di steph; 09/04/2008 alle 23:03
~~~ Always looking at the sky~~~
Se questo è uno dei tuoi punti di riferimento, credo che la discussione (che, vorrei ricordarti, ho deciso io stesso di proseguire, altrimenti sfociava in un unico tuo monologo) possa anche intraprendere vie più consone a tabloid domenicali o a bar di periferia, no?
http://www.nimbus.it/nimbusonline/00...fettoserra.htm
http://presenteduepuntozero.wordpres...a-al-business/
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=199897
Due passaggini eloquenti da questo magistrale scritto del Nostro:
"Innanzitutto, non il 1998 ma il 1934 è stato l'anno più caldo degli ultimi 100 anni."
La notizia è ormai arcinota, solo che il Nostro si è dimenticato (eufemismo) di citare che vale per i soli Stati Uniti.
Delle due l'una: o confonde una nazione (gli USA) con l'intero globo, oppure è una dimenticanza (eufemismo) voluta.
Ma voglio essere ottimista: secondo me è la prima ipotesi.
"ai fini della determinazione dell'influenza dell'uomo sul clima la risposta che dà la scienza accreditata è sempre la stessa: le attività umane e, in particolare, le emissioni antropiche di CO2, non hanno, sul clima, alcuna influenza".
Mi piacerebbe proprio sapere cosa intenda, il tuo punto di riferimento con gravi lacune geografiche (e a questo punto anche climatologiche), con il termine "scienza accreditata".
In conclusione: evidente la pura malafede di chi (come questo tuo riferimento), per un motivo o per l'altro, fa di tutto per diffondere dati e analisi completamente false.
Insomma: anche i negazionisti italiani non sono molto diversi dai loro compari americani.
Cioè usano dati falsi, o vecchi o modificati.
~~~ Always looking at the sky~~~
Non metto in dubbio che i petrolieri, siano stati a guardare, ma la differenza penso che sia soprattutto politica, è noto che Bush è un petroliere, ed è finanziato dai petrolieri, ma ci sono i petrolieri cattivi (americani) e quelli buoni ( IPCC indiani e russi) ?
Detto questo però va sottolineato il fatto che negli usa Lindzen va a parlare delle teorie degli scettici in prima serata tv( io ad es l'ho visto da David Letterman) mentre in Ue Lindzen è conosciuto solo dagli addetti ai lavori.
la trasparenza nei media, e la possibilità di un confronto tra le tesi dei serristi e quelle degli scettici, è sicuramente il motivo che influenza l'opinione pubblica americana.
FRANCO BATTAGLIA: IL PROFESSORE IMBAVAGLIATO
Scritto da : Franco Battaglia, su: “Il Giornale” 23/06/07 più di un mese dopo l’incontro con V.Ferrara a “Porta a porta”.
Questa ve la voglio raccontare, e forse è pure mio dovere raccontarvela. Ero stato invitato - assieme a Dario e Jacopo Fo, Francesco Rutelli, Vittorio Sgarbi e Carlo Rubbia - alla puntata di Anno Zero di giovedì scorso. Tema: ambiente ed energia. Tutto era pronto, io ero arrivato a Roma il giorno prima e, per l'occasione, avevo anche acquistato una nuova cravatta. All'ultimo momento, Rubbia informa la redazione di aver cambiato idea e di non venire più in trasmissione. Santoro, a sua volta, m'informa che se non c'è il premio Nobel neanche'io posso esserci. La cosa mi fa onore ma - chiedo - perché, di grazia? Perché sennò lei, prof. Battaglia, non avrebbe contraddittorio. Beh, trovatene un altro che possa contraddirmi. Impossibile, mi si dice. Il mio ego lievita alle stelle: pensate, non si trova in Italia uno in grado di contraddirmi. Requisito minimo: essersi laureato col Nobel.
Avendo raccontato quanto sopra ad alcuni amici, ne son nate, come sempre accade, due scuole di pensiero. Una - la maggioranza - ritiene che Rubbia tema il confronto. Il collega - dicono - pur di fare il consulente di Pecoraro Scanio ha accettato che questi gli faccia da consulente e di glorificare l'energia solare; ma il fisico sa benissimo che quella dell'energia solare è una colossale utopia degenerata in squallida frode, e sa benissimo che io sarei stato determinato nello svelare sia l'utopia sia la frode. L'altra scuola di pensiero - forse più maliziosa e magari più perspicace - ritiene che al consulente sia stato espressamente «consigliato» di non andare in trasmissione: «Professore non si esponga... ma chi glie lo fa fare... si goda il suo progetto Archimede...», etc.
Io certamente non appartengo alla prima: sarò corporativo, ma un uomo di scienza, tanto più se si chiami Carlo Rubbia, non teme il confronto sulla scienza. In ogni caso, a sciogliere ogni dubbio si fa presto: sfido il premio Nobel ad un confronto pubblico, lui e io, senza comici, politici o soubrette. La mia tesi è: eolico, fotovoltaico e progetto Archimede sono un fallimento, al limite della frode, e questo governo, che ha deciso di sponsorizzare eolico, fotovoltaico e progetto Archimede, sta di fatto scavando la nostra fossa. A lui, consulente di questo governo, dimostrare che la mia tesi è falsa.
Quanto a Santoro, non saprei cosa dire. Non sapevo neanche cosa fosse Anno Zero, ma giovedì sono rimasto incollato alla tv (c'erano solo i Fo, Rutelli e Sgarbi). Caro Santoro, lei ha esordito cantando le lodi della sua creatura, con trionfalistici riferimenti alla corretta informazione e prosopopee sulla televisione democratica (i cui proprietari sono gli ascoltatori, ha sentenziato). Il tutto ben sapendo di avermi messo a tacere: deve convenire che la faccia di bronzo non le manca. Ma se lo lasci dire con affetto, perché m'è pure simpatico: la puntata di giovedì era una schifezza, un colossale monumento alla disinformazione. Mi ci vorrebbe lo spazio dell'intero Giornale per elencarle tutte le cretinate che vennero fuori, ma il direttore Bel Pietro non mi concede più spazio di così, figurarsi poi se per riempirlo di cretinate. Gliene ricordo allora una sola, la più innocente della pletora di cretinate dette, (di cui, è bene si sappia, la medaglia d'oro va a Rutelli, l'argento va a Jacopo Fo e il bronzo a lei, dott. Santoro). Orbene, tutti, ospiti e conduttore, eravate concordi a glorificare la Germania, perché avrebbe «4 volte più fotovoltaico di noi»; e a disprezzare sia l'Italia, perché sta convertendo alcune centrali elettriche da petrolio a carbone, sia la fonte nucleare d'energia. Fossi stato in trasmissione, avrei potuto far notare che l'energia elettrica, in Germania, è prodotta per meno dello 0.3% col fotovoltaico e per oltre l'85% con carbone e nucleare (55% dal primo e 30% dal secondo) e che l'Italia, grazie ai Verdi, è l'unico Paese al mondo che perpetra il crimine di bruciare prezioso petrolio per produrre elettricità. Tanto per darle lo spunto per una puntata ove, dovesse piacerle, potrà denunciare quel crimine, la informo che esso è, mi si passi il paragone, come se si bruciasse mobilio antico nel caminetto.
Franco Battaglia
A Steph :
Tornando alla discussione che mi interessa, vorrei capire come fanno a determinare il valore del vapore e delle nuvole nel computo dell'effetto serra totale.
Siccome non sono un esperto e non ho capito, a costo di sembrare ridicolo provo a fare un ragionamento.
I gas assorbono le onde, ma la stessa lunghezza d'onda è assorbita da molecole di gas diversi, ad es. vapore Co2. Quindi il dato di assorbimento comprende per forza la somma di più gas, il dato si accavalla, come fanno a distinguere la quota di ogni gas?
Tra i valori di assorbimento non riesco però a trovare, quello delle nuvole clouds, non è scontato che sia uguale a quello del vapore, perchè hanno proprietà fisiche molto diverse.
la differenza tra 70/85 e 92/98 penso che sia determinata prorio dal valore che viene attribuito alle nuvole.
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