Ma sai che Andre in realtà è la forma corretta? Un giorno ero in dubbio e mi sono fatto una piccola ricerca su internet e i vocabolari riportano come forma corretta la -i alla 3a persona plurale dell'indicativo e poi come forma accettata senza la -i.
Misteri della lingua italiana...![]()
"Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"
Ciao Tub.
Non ho mai vissuto alla giornata perchè ho sempre avuto bisogno di un progetto a medio/lungo termine che mi motivasse.
magari abbiamo due concezioni diverse di vivere alla giornata ma io proprio non ci riesco,devo avere un traguardo posto un po' più in là della semplice giornata.
Qui ad Edinbrà studio "Geofisica e Meteorologia" all'università,è il primo anno di 4 (anche se il 3° andrò a farlo probabilmente fuori sede).
"Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"
Ciao Tub.
dai va là che il primo marzo si parte per berlino
Allora giovedì ho fatto la terza prova, materie fisica filosofia inglese latino.
Se fosse andata MOLTO bene punterei al 15 ma più realisticamente posso pensare ad un 14.
L'altro giorno ho preso la patente e non me la sono potuta godere perchè dovevo studiare :'( che cosa brutta. E dovrò studiare tutta la settimana prossima.
Io ODIO la mia scuola, ODIO il liceo, ODIO la scuola in generale, e se non uccido ad uno ad uno tutti gli studenti della mia scuola con la mitragliatrice Uzi 9mm prima di luglio vuol dire che avrò acquisito una grande pazienza.
Ieri è uscita la nuova "Cicuta", il giornalino spocchioso della scuola, che prima era tanto carino e adesso è stato rovinato da questa nuova generazione di intellettualoidi tra cui va tanto di moda scrivere articoli che parlino dei "finti anticonformisti", ed OVVIAMENTE gli autori si sentono diversi dalle persone di cui parlano.
Diciamo che gli articoli facevano pressochè vomitare, non tanto per quello che c'era scritto che anche se sono tutti sinistroidi e di idee un pò diverse dalle mie non me ne frega niente anche perchè sono ragazzini che anche se hanno un'idea non la sanno esprimere, ma il problema è COME lo scrivono. Federico Moccia riesce a scrivere meglio di loro, che pure lo criticano.
Adesso abbiamo anche la posta del cuore, con lettere di tre tipi:
1. quelli della redazione che si scambiano messaggini stupidi che dovrebbero fare molto ridere, ma non li capisce nessuno (perchè non c'è nulla da capire);
2. truzze che scrivono in modo truzzo lovvando truzzi;
3. gente depressa appassionata di fantasy.
E infine la rubrica Cassy&Cassy, dove ci sono queste due idiote che danno consigli a gente che ha problemi di cuAre (solitamente lesbiche) e che riempiono ben una pagina del giornalino con banalità varie sulla necessità di essere sinceri e guardare dentro sè stessi.
Perchè non esistono più le mezze stagioni.
E poi tanto si intonano con il resto del giornalino.
Non vedo l'ora di andare all'università, di aver fatto la maturità, di andare all'estero, di conoscere gente intelligente, di poter parlare di altro che non sia politica Berlusconi e mafia e De Andrè, di non dovermi trovare in mezzo a gente che considera lo studio una repressione, e la scuola come opprimente.
A parte il fatto che la scuola odierna è tutto fuorchè opprimente (questi è già tanto se studiano mezz'ora al giorno e mi vengono a parlare di scuola opprimente e nozionistica? Santo cielo...) e poi lo studio in sè non è repressivo. Lo studio a scuola può essere molto utile, se supportato da una classe insegnante decente. La mia purtroppo non è tale e quindi lo studio si riduce alla ricerca del voto alto, anche perchè nessuno tenta di farti piacere la materia che spiega.
Intanto una bella notizia: il 13 aprile parto con la mia meravigliosa classe, isola felice nel panorama orripilante di scuola mia, e passerò cinque giorni in quel di Atene&Argolide.![]()
già peccato che il 90% della scuola lo ami, ci hanno fatto perfino gruppi si facebook.
Ed infatti il 90% della scuola sarebbe da eliminare, anzi diciamo anche di più, visto che siamo un pò più di 700 ed io il 10% (un'ottantina di persone) non le salverei.
Gli altri tutti PAMPAMPAMPAM nei corridoi ed il più velocemente possibile così non sento i loro lamenti da adolescenti fieri di sè.
Si lo sono sono crudele, ma mi danno davvero davvero fastidio!
In questo momento mi piacerebbe davvero lasciare tutto ed andare a fare l'università ad edimburgo...
il pomeriggio dopo gli orali sarò felice come una Pasqua :D :D e in quella scuola non ci metto mai più piede, neanche per salutare quei 2 ( o 1) professori che sopporto. Non me ne frega NIENTE.
...però "vivere la vita alla giornata" significa anche adempiere ai propri doveri: per chi va a scuola o all'università, vivere alla giornata significa anche fare quello che va fatto nelle singole giornate, cioè studiare. Magari non è affatto il caso tuo (ma di moltissimi, specie giovani, purtroppo lo è), ma non aprire un libro, perdere tutto il proprio tempo in divertimenti, fregarsene dei doveri quotidiani non è esattamente il concetto di "vita alla giornata", quanto di..."fancazzismo"![]()
per me si può anche vivere alla giornata, se hai intenzione di non trovarti un lavoro per tutta la vita!
Vivere alla giornata vuol dire svegliarsi senza sapere che fare, uscire senza sapere perchè, sperare di trovare dei soldi per terra e se si trovano usarli per la prima cosa che viene in mente, tipo cibo, e così via, tutti i giorni.
se poi per "vivere alla giornata" si intende affrontare con serenità le difficoltà della vita, non facendosi troppe illusioni sul futuro ed accettando con felicità ogni nuovo giorno che la vita ci riserva (OOO sole cuore amore fiore) allora è tutto un altro discorso.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
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