
Originariamente Scritto da
Fenrir
Forse è meglio aggiungere l'articolo.
Rotondi contro la pausa pranzo «È un danno per il lavoro» - Corriere della Sera
Che dire? Puttanate, come al solito. Si fa politica (e sociale, anche su questo forum) guardando gli altri e confrontandosi con gli altri, come se "l'europa" fosse sempre il punto "civilizzato" a cui anelare senza che passi per l'anticamera del cervello che magari è in Italia che le cose si fanno per bene e l'Europa dovrebbe avvicinarsi di più a quel modo di fare.
Bisogna sempre pensare a cosa è meglio per sé stessi, indipendentemente dal "se gli altri si buttano dal ponte, lo fai anche tu?" che ogni mamma ha detto al proprio figlio almeno una volta.
Qui in Norvegia la pausa pranzo c'è eccome, alla solita ora e a ondate (per evitare che il posto di lavoro si svuoti totalmente) si pranza tutti quanti in sale designate oppure fuori (raramente). Ovunque. Negli ospedali, nelle aziende, nel turismo...
l'ora del pranzo è un momento molto importante, salvaguardato dalla legge, in cui lo spirito si ripristina e si donano al corpo energie indispensabili per il prosieguo della giornata, oltre a ovviamente svagare un po' per evitare l'intorpidimento cerebrale, specie in lavori ripetitivi come il mio.
Lo stesso in Irlanda: tutte le aziende a scaglioni di mezz'ora, dalle 12:00 alle 2:00 circa, mandano i propri impiegati a rotazione in pausa pranzo, della durata pressapoco di 30-45 minuti. Stesse motivazioni. Quando lavoravo a Dublino, all'ora di pranzo il mio "business estate" si trasformava in un viavai di cravatte con sacchetti di cibo e quando era bel tempo anche tutti sui prati. Se passavi la pausa pranzo lavorando venivi ripreso persino dalla dirigenza.
In Svezia lo stesso: lì (così come qui) è considerato un diritto imprescindibile e una pausa che fa molto bene al cervello per evitare affaticamento e accumulo di stress. (In svezia si mangia davanti alla scrivania? Falso. E' un articolo che racconta bugie

e mi dispiace per i cittadini che non possono confermarlo, non avendone la possibilità).
Stesso per quando lavoravo in Belgio: a mezzogiorno già partivano le telefonate alle pizzerie e ai take-away, ma lì stavolta le cose nel "Parco della Scienza" dove lavoravo, ad Hasselt (pieno di uffici e laboratori, ottimo esempio), era ancora più rigido. Le porte del nostro dipartimento venivano CHIUSE A CHIAVE, per costringere la gente a prendersi quei 3 quarti d'ora e a non rimanere nelle loro postazioni di lavoro, per prendere aria e svagarsi. E per evitare, ovviamente, di ungere e/o sporcare tavoli o computer o reagenti.
In sostanza, è molto spesso un diritto e ancor più spesso un'operazione indispensabile per il riposo cerebrale. Meglio usare 3 quarti d'ora come cristo comanda e mangiare, socializzare, respirare un po' d'aria per produrre al meglio per le restanti 4-5 ore piuttosto che fare tutta una tirata nel segno dell'iperproduttivismo consumista dove l'uomo è solo una forza da sfruttare.
Non credete a tutte le stupidaggini che vi propinano. Quest'articolo è demagogia pura, probabilmente "comandato" persino da qualche lobby.
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