Il rapporto tra Sud (non solo Napoli) e criminalita' e trattato anche in tutti i testi di economia.
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TRAP: "No say the cat is in the sac!"
Wizard: "sei disposto a trasferti in Provincia di Valle Seriana?" (5 maggio 2012)
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Ciao Ale!
20/12/2009... La giornata Perfetta! Min. -10.2° - Max. -5.1°
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Ecco un po' di dati reali
Dalla classifica – che per ognuna delle 103 province fornisce il numero totale dei reati, l'incidenza ogni 100mila abitanti e la variazione percentuale nel 2007 rispetto al 2006 – si constata invece la diversa distribuzione del fenomeno sul territorio.
Così è abbastanza prevedibile scoprire ai primi posti per quantità le aree metropolitane, maggiormente esposte all'attacco della criminalità per ragioni di ricchezza e "densità": reddito, demografia, luoghi e occasioni di accesso. Milano e Roma occupano le prime due posizioni, contribuendo ciascuna a quasi un decimo delle denunce totali, seguite da Torino e Napoli, entrambe sopra quota 100mila. Altrettanto ovvio trovare all'altra estremità della classifica quattro piccole province, Isernia, Enna, Oristano e Matera, tutte del Sud e tutte sotto la soglia dei 4mila casi in totale.
Se, però, si mette il numero dei reati in rapporto con la popolazione, ecco che una provincia di modeste dimensioni si deve "rassegnare" a scalzare le grandi in vetta alla classifica: a Rimini sono oltre 9 ogni cento residenti (ma questa realtà è maggiormente a rischio di reati anche per gli elevati flussi turistici che richiama da anni).
Tutta l'Emilia Romagna, peraltro, si trova a pagare l'attrattività del territorio in termini di maggiore incidenza dei fenomeni criminosi: quattro delle sue nove province (Rimini, Bologna, Ravenna e Modena) sono nella top ten dei reati in rapporto alla popolazione. In evidenza si mettono anche altre province con forte appeal turistico, come Firenze e le liguri Genova e Savona.
Quanto al trend, la grande maggioranza delle province evidenzia un aumento dei reati: particolarmente forte quello di Foggia (22%), seguita da Latina, Isernia e Matera, ma almeno le ultime due vantano condizione estremamente soddisfacenti. E non mancano segnali positivi: in 15 province, tra le quali Genova, i reati risultano in calo
Sicurezza: trecento reati all'ora. La mappa della criminalità città per città - Il Sole 24 ORE
Mi chiedo se sono più razzisti quelli del Nord verso quelli del Sud o viceversa.
Mi chiedo inoltre che motivo c'era di pubblicare questo video puramente a scopo provocatorio.
Io non risponderei nemmeno, tanto quello che successe nel 1800 è acqua passata, io guardo i fatti di ora, 2010 quasi.![]()
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Il video non è denigratorio nei confronti di nessuno. è una risposta simpatica data ai cori razzisti negli stadi contro Napoli. In effetti visto il clima forse è stato un azzardo, ma erano stati aperti centinaia in senso opposto finora...era anche una "risposta" contro le radicate convinzioni di alcune persone.
Ci sono molte classifiche anche autorevoli che mostrano come i dati di criminalità a napoli siano confrontabili con quelle di diverse città italiane con la stessa densità abitativa...ma non serve a nulla mostrarle. Quando si radica una convinzione nell'immaginario collettivo è dura eliminarla. Io accetto le critiche della città fatte da uno che ci vive da anni, ma non da uno che ne ha un'idea per sentito dire.
http://golfodigaeta.altervista.org/
Webcam Formia su http://www.meteoliri.it/#!prettyPhoto/10/
Stazione meteo http://www.wunderground.com/weathers...p?ID=ILAZIOFO2
Valgerola: la più bianca d'inverno, la più verde d'estate!
Quarto Oggiaro Operazione all' alba in via Pascarella. Il giro scoperto grazie a una madre pentita
Camorra, blitz nel fortino della coca Quindici arresti, insulti contro la polizia
In manette il giovane boss della famiglia Tatone e il tesoriere del clan
Alba di neve in via Pascarella. Lele Tatone, 22 anni, esce dal portone scortato da due poliziotti. Dal giubbotto rosso sbuca il luccichio delle manette. Le mani stringono un foglio bianco tenuto stretto per coprire il viso. Da lontano arrivano le urla della compagna Guendalina. Le finestre s' illuminano. Quarto Oggiaro difende il giovane boss. Urla agli agenti. «Bastardi, morite. Infami schifosi». Sono quasi le cinque e trenta di ieri mattina. Con il padrino che attraversa piazzetta Capuana (destinazione non lontana: le celle del carcere di San Vittore) si chiude l' era dei Tatone. Il suo è il primo dei 15 arresti per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga. In manette finiranno anche lo zio Nicola, 41 anni, per le stesse accuse, e un piccolo esercito organizzato con tesorieri, luogotenenti, pusher, sentinelle, galoppini. Solita varia umanità criminale. L' organizzazione aveva in mano il mercato della droga di un quartiere prima spartito con la famiglia Carvelli e oggi dominato con «modalità di stampo camorristico». I Tatone, di questo quartiere, hanno segnato trent' anni di malavita. Da «nonna eroina» Rosa Famiano ai figli Mario, Pasquale, Emanuele e Nicola. Li chiamavano «i pazzi», per quel loro vivere sopra le righe, sparare per niente. A Quarto Oggiaro, da almeno cinque anni, gestivano il take-away della cocaina, nel cortile dei palazzoni popolari di via Pascarella 20 dove i clienti entravano con le auto e si rifornivano senza neppure lasciare il volante. Droga comprata dai calabresi di Pepé Flachi alla Comasina, altro storico nome della mafia a Milano. In via Pascarella 20, i poliziotti guidati dal commissario capo Angelo De Simone hanno arrestato Francesco Zaccaro, 33 anni, nessun precedente sulle spalle. In casa, ogni due settimane, arrivava un borsone di cocaina. Due, tre chili per volta. In cambio, duemila euro al mese. E come lui, i fratelli Tatone, avevano «reclutato» un esercito di disoccupati, di anziani, di balordi, di perditempo trasformati in custodi fedeli. In cambio soldi, ma anche Smart e scooter. Diventavano, le auto - sempre nuove, sempre luccicanti - il simbolo e un esempio: a occuparsi di droga ci si può permettere di comprarsi sempre qualsiasi cosa. C' è una signora di 38 anni, madre di due bambine di 9 e 12 anni, una separazione alle spalle e una valanga di debiti. Il 16 maggio del 2007 una telefonata anonima fa scattare la perquisizione del suo appartamento. I poliziotti trovano due chili di coca in un armadio. La mamma crolla, parla, inizia a raccontare, a riempire le pagine dell' ordinanza firmata dal gip Fabrizio D' Arcangelo. «Ero in difficoltà economiche, tanta gente del quartiere conosceva le mia situazione familiare, mi sono stati proposti moti affari illeciti - ha raccontato la donna -. Ma ho sempre rifiutato. Poi le cose sono peggiorate e nei primi mesi del 2007 ho accettato. S' è presentato Nicola Tatone mi ha offerto 1.500 euro per tenere la droga. Mi diede un borsone, lo nascosi nella camera delle bambine. Venivano i ragazzi, si chiudevano in camera e preparavano le bustine. Alle bambine dicevo che si trattava di piccoli lavori di sartoria». Nei verbali, la donna (ora vive in un' altra città per ragioni di sicurezza) racconta delle minacce subìte, del clima di terrore: «Quando si presentavano alla porta i fratelli Tatone ero molto spaventata. Avevano atteggiamenti duri e spadroneggianti, e so che nel quartiere hanno fama di essere persone potenti e cattive. Mi dicevano: "Parla e sei morta". Voglio dire tutto, non posso perdere le mie bambine». Andrea Galli Cesare Giuzzi RIPRODUZIONE RISERVATA 2 mila 20 Tre anni d' indagini
Galli Andrea, Giuzzi Cesare
Pagina 7
(18 dicembre 2009) - Corriere della Sera
Modalità "come si farebbe se fosse accaduto a Napoli":
Incredibile: urla e schiamazzi contro la poliziapazzesco che esistano ancora città del genere in europa
http://www.youreporter.it/video_Quar...asco_in_moto_1
Ora mi chiedo: come lo siamo vittima noi di queste situazioni, lo sono vittima anche altre grandi città italiane, senza che la gente si ribelli, ecc ecc
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ma si dai, affidiamoci alle statistiche:
Napoli non a caso si trova al primo posto (distanziando di molto le altre tra l'altro) in:
- Omicidi Volontari
- Truffe e frodi informatiche
- furti con strappo
- rapine
fonte :
Criminalita: il dossier - Il Sole 24 ORE
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