(Con Oristano non c'entra un tubo)Originariamente Scritto da paolo zamparutti
Da marito di archeologa che di lavoro fa esattamente quello che tutti temono, cioè le indagini preventive prima di un'opera, posso dirti che quello che tu dici è solo in parte (una parte molto ma molto più piccola di quanto pensi) corrispondente al vero.
Perché questa del cesso di Giulio Cesare è assai spesso una scusa per mascherarne altre. Oramai si possono fare un'enormitÃ* di cose con le tecnologie attuali. Nel caso delle metropolitane, per esempio. Prima dovevi scavare a cielo aperto tutto il tracciato, ora mandi una talpa. Se la talpa viaggia a profonditÃ* sufficiente non trova nulla perché uno dei principi base dell'archeologia è che più vai giù più cose vecchie trove. Se quindi tu vai molto giù e viaggi con la talpa (diciamo ) nel terreno di 50.000 anni fa, di sicuro non troverai nulla. Il problema (comunque non indifferente) è rappresentato dalle stazioni: perché lì devi salire in superficie. Ma si può risolvere con una progettazione un po' più furba.
Adesso sarebbe lunga farvi un resoconto di tutti i casini che mia moglie ha dovuto vedere in questi anni. Fatto sta che gli enti locali, le imprese, i progettisti, quando sono in ritardo per qualcosa tirano sempre in ballo l'archeologia. Adesso mia moglie sta riportando alla luce un antico magazzino romano. Sopra di esso ( e senza nessun problema) sarÃ* messo un mercato rionale. Dentro di esso (con un po' di palificazioni) si cercherÃ* addirittura di costruire un parcheggio sotterraneo. Volendo, ormai, si fa quasi tutto.
E a tutti quelli che credono alla storia dell'archeologia rompipalle (e che però tendono a dimenticarsi che è la nostra fortuna) vorrei domandare: ma quante opere sono state bloccate per vincoli archeologici? Quante opere, a vostra memoria, non sono andate avanti perché la Soprintendenza ha posto un veto? Fate mente locale. E' molto probabile che non ve ne venga in mente nemmeno una.
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
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