Quante possibilità vedete che la ormai imminente guerra travalichi i confini ucraini e russi e si estenda verso ovest?
E quante probabilità vedete che una russia che eventualmente finisca per impantanarsi in un conflitto esiziale decida di mettere mani al nucleare, visto che chi inizia una guerra cosí insulsa immagino tenda a perdere progressivamente il cervello rimastogli?
Senza offesa ma l'economia non è una scienza assoluta come fai sempre trasparire dai tuoi interventi, le leggi e le misure economiche devono essere bilanciate con le esigenze sociali, per forza. E ci mancherebbe pure, secondo me non si può proprio sentire un discorso come quello dell'ultima frase. Come se poi cittadini avessero particolari colpe per le azioni politiche degli ultimi 60 anni (in cui hanno fatto la loro tutti i partiti eh, quindi non si può dire nemmeno che sia colpa di una particolare categoria di elettori che hanno votato il politico X o il politico Y)
Non credo siano folli fino a questo punto, soprattutto riguardo il nucleare, però credo che impantanarli in Ucraina senza intervenire direttamente sia la strategia degli USA.
Comunque siamo arrivati al momento cruciale, ci sono voci di partenza dell'invasione la settimana prossima (ma è dalla primavera scorsa che vedo ipotizzare fine febbraio come periodo per l'invasione, perché è il momento di massima vulnerabilità dell'Europa riguardo il gas naturale, i terreni ghiacciati favoriscono gli spostamenti e anche l'annessione della Crimea cominciò durante le olimpiadi invernali di Sochi).
L'atteggiamento russo sembra sempre più quello del lupo con l'agnello della favola, una scusa per invaderli la troveranno, se credono di riuscire a guadagnarci qualcosa.
Peccato non essere riusciti a tenere aperta la discussione dedicata, sarebbe stata più appropriata e non voglio dilungarmi qui. Però il potenziale impatto economico è colossale, non molto meno del COVID.
A me Biden sembra meno capace in politica estera di Trump, la questione dell’Afghanistan parla per sè per quanto mi riguarda, e i rapporti tesi con la Russia sono un altro capitolo.
Io temo anche la reazione di Biden infatti, che cita per primo la “terza guerra mondiale”, per me una scelta lessicale non casuale anche se inserita in una frase di scherno e riprovazione apparente (se lottano USA e Russia allora è guerra mondiale).
Ho timore che Biden faccia scatenare Putin, avendo l’effetto opposto.
Speriamo che non accada niente, inizio a capire come ci si doveva sentire nella guerra fredda.
Biden era già in politica all'epoca della guerra fredda e probabilmente per questo mantiene un'ostilità marcata contro la Russia probabilmente.
Certo che anche Putin ci sta proprio mettendo del suo, ma spero vivamente che non si arrivi a quel punto è soprattutto che gli USA in caso di loro intervento non riesca a coinvolgere anche noi europei (speranza che risulterebbe probabilmente vana in quel mal augurato caso).
Ma per il resto, a parte dei dettagli (Trump ce l'aveva a morte con la Cina, Biden con la Russia, questo genere di cose) in realtà la politica estera degli USA a me sembra uguale da decenni, i presidenti che si susseguono mi sembrano quasi delle pedine addirittura, perché al di là dei proclami elettorali poi si ritrovano a fare quasi sempre le stesse cose o poco ci manca.
Hai ragione su Trump e la Cina, quel che mancava però era il pretesto per poter arrivare alle armi, e anche la volontà da parte della Cina di intraprendere un eventuale conflitto, cosa che la Russia se ce ne fosse l'occasione non sono sicuro eviterebbe.
Biden mi sembra stia facendo troppo i muscoli con Putin, e addirittura temo che sia proprio Biden a muovere il primo passo contro Putin. Vediamo come evolve, personalmente dubito che Putin si prenda un rischio così grande, al massimo vedo una cosa più simile all'annessione della Crimea se le carte ci fossero per farlo come accadde allora.
Inflazione e mosse banche centrali dominano la scena in questo primo scorcio di 2022. Il +7,5% dell’inflazione statunitense nel mese di gennaio, con +6% del dato ‘core’, alimenta ulteriormente il fiato sul collo della Federal Reserve per rivedere velocemente al rialzo i tassi di interesse. Ne abbiamo parlato con Maurizio Mazziero, fondatore Mazziero Research, che vede l’inflazione non facile da domare, soprattutto negli Stati Uniti dove la spirale inflattiva si sta diffondendo a macchia d’olio. “Negli Stati Uniti l’inflazione comincia ad autoalimentarsi in un circolo continuo – argomenta Mazziero – I prezzi energetici vanno a colpire i beni di consumo generali e questo punto si trasla sui salari entrando in una spirale che si autoalimenta. In Europa non è ancora così, ma il rischio è che la spirale si dei prezzi si materializzi anche in Europa e in Italia”. “L’anello mancante in Europa è quello sul fronte salari, che da un certo punto di vista è un problema in quanto va a intaccare il potere d’acquisto dei cittadini innescando il rischio di corpose ricadute sulla crescita”, aggiunge Mazziero che non trascura il rischio di una stagflazione (alta inflazione abbinata a bassa crescita) anche se ritiene sia ancora prematuro parlarne visto che la crescita è ancora sostenuta.“Le banche centrali dovranno rispondere e sarà interessante capire che effetti avranno tali strette monetarie, con il rischio che siano inefficaci nel contrastare la corsa dei prezzi. “Fino a poco tempo fa le banche centrali hanno visto l’inflazione come temporanea e anzi non la vedevano in modo malevolo visto che va a diluire il problema del debito. Adesso siamo davanti a un effetto domino e quando l’inflazione galoppa è difficile fermarla”.Gli effetti sull’economia possono essere di una gelata della crescita. “Se le banche centrali intervengono in maniera troppo irruenta, come si prevede per la Fed, il rischio è di una recessione. Sul fronte Bce ancora non ci sono indicazioni chiare, certamente si va verso la fine dell’era del QE e guardando all’Italia questo comporterà ripercussioni sui costi di finanziamento del debito pubblico”. Mazziero ricorda come ogni 0,5 per cento in più di rendimenti ci costa tra i 2 e i 2,4 miliardi di euro l’anno di spesa in più. In aggiunta, senza gli acquisti di Btp della Bce, il mercato dovrà essere più presente nelle nuove emissioni.L’inflazione elevata paradossalmente porta un effetto benefico per quando concerne i conti pubblici. “Un’inflazione elevata tende a incrementare il Pil nominale a tutto beneficio del rapporto debito/PIL. Questo fa sì che un investitore estero che guarda al debito in rapporto al Pil vede una situazione in miglioramento”, spiega Mazziero.
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guerra+
inflazione (che per me è la cosa peggiore)+
variante covid che torna a richiedere misure forti=
???????
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