Per cambiare un pò argomento,ho trovato curiosa la storia di quei giovani meridionali che son finiti a lavorare a Lisbona e dicono che,con tutta la crisi che c'è lì,almeno gli stagisti sono pagati:
Biglietto e valigia, i giovani lasciano ancora il Sud | Linkiesta.it
La lira come avete detto valeva meno della dracma e dell'escudo portoghese, abbiamo detto tutto
you don't need the Weatherman to know where the wind blows - bob dylan
il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile - woody allen
Non so se si sia mai parlato in questo td., fra i vari nomi citati, di quest'economista (E. Benetazzo), che fra tutti quelli che ho sentito mi ha sempre fatto un'ottima impressione.
Non è propriamente europeista (diciamo che la vede come il sottoscritto, cioè pensa che l'Euro sia stato creato su presupposti e con meccanismi almeno in parte errati e sulla trascurazione delle c.d. exit strategy ma che uscirne sia totalmente FOLLE) , ma comunque lo reputo assai più preparato e competente di molti altri sentiti in giro tipo Bagnai o Barnard.
Incontro con Eugenio Benetazzo - Quale futuro attende l'Italia? - YouTube
Ascoltatevi bene quello che dice prima a proposito dell'Euro, di Draghi e di quanto poco serva la sovranità monetaria se non è accompagnata dalle giuste riforme, poi anche di quel che propone per l'Italia in seguito.
E' un filino troppo presuntuoso a volte, ma di personaggi così preparati e svegli in giro ne ho visti pochi. Chapeau![]()
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Dagli torto.E del resto l'esempio dell'Argentina,che sta sovranamente rifallendo,conferma che con la moneta ci fai la scapece,se dietro non hai un sistema-Paese che sta in piedi.
In secondo luogo,un Paese come l'Italia competitivo quanto o meno del Perù,con una libertà economia e di impresa a livelli extraeuropei ed extra-mondo sviluppato e con una capacità di attrarre investimenti esteri misurabile in numeri negativi(e questo,per rispondere alle osservazioni che mi sono state mosse ieri,non dall'avvento dell'euro ma da quando Berta filava in lire),sapete dirmi voi se avere una moneta propria,magari con il tasto"print" in mano ad una siffatta classe politica,possa contribuire in qualche modo alla risoluzione dei problemi.
Che poi Eurolandia non sia il paradiso terrestre,lo sanno pure i bambini.Ma Lirandia può essere molto peggio.
Questa testimonianza fa pensare davvero:dobbiamo invidiare pure i portoghesi?
"Così prima è partito lui. Roma-Lisbona diretto. «Quando ho ricevuto un offerta di lavoro nel giugno del 2011», racconta. Poi, dopo la laurea alla “Sapienza”, è partita anche lei. Che ora lavora in uno studio di architettura nella periferia della capitale portoghese. «Anche qui a Lisbona la crisi si sente», racconta Rosella. «I salari sono bassi, ma almeno c’è più meritocrazia. E poi le poche imprese e i pochi studi di architettura che lavorano pagano gli stagisti. Poco, ma pagano, al contrario dell’Italia». Certo, dice, «se riuscissi a trovare un lavoro come architetto tornerei subito». Stessa cosa dice Giuseppe, che ora fa lo chef in un famoso ristorante italiano di Lisbona: «Ritornerò non appena avrò le stesse opportunità». Ma non c’è dubbio che il posto in cui sono nati, dove hanno lasciato madri, padri, sorelle, fratelli, nipoti, amici sia un pensiero costante. «Sì, mi manca», risponde Rosella, «fa parte di me. Progettare nella mia città, a Cosenza, è il sogno che ho nel cassetto». La segue lui: «Mi manca moltissimo. Lo penso tutti i giorni, ma giù non ho trovato le giuste opportunità».
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